Il tempo di cui parla Daniele Gaglianone in questo film - nato da un’idea di Andrea Segre, che con Istituto Luce - Cinecittà ha realizzato Archivio ’900, un progetto di conservazione delle memorie del secolo scorso - non è solo il tempo che resta da vivere agli anziani protagonisti intervistati, ma soprattutto il tempo che resta a noi spettatori per sentire dalla viva voce di chi le ha vissute le storie di un mondo lontanissimo: il mondo della prima metà del Novecento, della società contadina, della rivoluzione tecnologica non ancora di massa, della povertà come condizione ineliminabile, del pudore come regola di condotta, dell’oppressione femminile come sistema di controllo, del fascismo come violenza quotidiana.
C’è tutto questo nelle parole dei “vecchi”, come li chiama il regista, intervistati tra Piemonte, Veneto, Lazio, Sicilia e Sardegna: la storia minima di un Paese, della sua gente, dei suoi costumi. Gaglianone usa poi il tempo in un altro modo ancora, dando ai suoi interlocutori la possibilità di interrompersi, zittirsi, muoversi, uscire di campo: la scena così si spezza, la compostezza della ripresa (affermata in modo ingenuo dalle musiche malinconiche di Sergio Marchesini) decade e la vita, oggi come ieri, irrompe nella sua imprevedibilità.
L’effetto è quello di una confessione spontanea, un catalogo collettivo di piccole cose - espressioni, ricordi, fotografie - in via d’estinzione. Il passato è rievocato nei suoi aspetti disperati, tristi, a volte dolcissimi, ma nella voce e negli sguardi di questi uomini e queste donne di un’altra era si coglie sempre il piacere, se non proprio il divertimento, del ricordo e del racconto.
Il film
Il tempo rimasto
Documentario - Italia 2021 - durata 89’
Regia: Daniele Gaglianone
Al cinema: Uscita in Italia il 20/01/2022
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