Che Joe Wright affronti il musical non sorprende: già Orgoglio e pregiudizio era un ballet mécanique di figurine plastiche, con la traccia austeniana convertita in un meccanismo che animava, categorico, gli ingranaggi dei rapporti sociali e la pudica danza dei sentimenti repressi.

Keira Knightley, Brenda Blethyn, Rosamund Pike
Orgoglio e pregiudizio (2005) Keira Knightley, Brenda Blethyn, Rosamund Pike

D’altronde la nobiltà della fonte letteraria non ha mai intimidito il regista: che fosse Espiazione di Ian McEwan (per un altro film in cui le musiche di Dario Marianelli - un sodalizio - scandivano il passo delle sequenze) o Anna Karenina (Tolstoj ridotto quasi a un libretto d’opera da Tom Stoppard), di reinvenzioni per immagini si è sempre trattato, mai di illustrazioni.

Keira Knightley
Anna Karenina (2012) Keira Knightley

Il suo capodopera Anna Karenina, in particolare, nell’artificio palese del congegno teatrale, era già un musical senza canto, con l’orchestrazione ritmica della gestualità di scena affidata a Sidi Larbi Cherkaoui, il genio belga che della sintesi multiculturale delle tradizioni coreutiche ha fatto una filosofia. E che cura anche le meravigliose coreografie di questo Cyrano, un altro spettacolo di marionette (la prima immagine coi pupi ce lo dice, il teatrino dei burattini in strada lo ribadisce) in cui il corpo e il suo movimento diventano agenti di scrittura, mentre è la camera di Wright a dettare il programma narrativo.

Peter Dinklage, Haley Bennett
Cyrano (2021) Peter Dinklage, Haley Bennett

Che stavolta prevede il classico di Rostand - reinquadrato nella cornice barocca della siciliana Noto - come riprocessato da Erica Schmidt (che l’ha adattato e diretto a teatro) con musiche composte dai The National. In questa versione, in cui il body shaming assume sfumature altre nell’incarnazione dell’eponimo spadaccino di un vibrante Peter Dinklage, tutto si compone in nuova chiave: dall’eloquio affilato del protagonista - che, nella sequenza di When I Was Born, diventa coerente flow da rapper - al teoricissimo riconsiderare in musica la cruciale scissione tra anima (Cyrano, le lacrime) e corpo (Christian, il sangue) che culmina nella truffaldina performance con lip sync, quasi una frode alla Milli Vanilli ante litteram.

E, neanche tanto velatamente, un vero e proprio music video è il quadro di I Need More in cui Roxanne (Haley Bennett, distante e carnale a un tempo) si dispera come Adele in un clip di Dolan: esercizio col linguaggio non nuovo per l’inglese, che già in Hanna trasformava alcune sequenze action in un tour de force sinestetico tra le immagini e lo score dei Chemical Brothers.

Haley Bennett
Cyrano (2021) Haley Bennett

Non mancando, peraltro, quel fiotto di umanità che da sempre irrora di vita il gran gesto registico: il lamento dei soldati mandati al macello è momento toccante che duetta idealmente con quello del discorso radiofonico di Churchill in L’ora più buia, un film sulla lingua e sulla parola che Wright riusciva miracolosamente a convertire in maratona di stile cinematografico. Se si è detto poco della storia di questo Cyrano, del resto, non è solo per la sua fama, ma perché, come sottolineato, quale che sia la materia affrontata, la riflessione del regista concerne in prima istanza il come farne cinema.

Autore

Luca Pacilio

Posseduto dalla diabolica Torino, vicedirettore della rivista cinematografica online Gli Spietati, per Film TV cura la sua malattia (la videomusica) e (dunque) la rubrica Videostar, dedicata agli autori e ai protagonisti del video musicale contemporaneo. Amando perdere, e non seguendo il calcio, coltiva le enciclopedie fallimentari di Peter Greenaway.

Il film

locandina Cyrano

Cyrano

Musicale - Regno Unito, Italia, Canada, USA 2021 - durata 124’

Titolo originale: Cyrano

Regia: Joe Wright

Con Peter Dinklage, Haley Bennett, Kelvin Harrison Jr., Ben Mendelsohn, Bashir Salahuddin, Scott Folan

Al cinema: Uscita in Italia il 03/03/2022

in streaming: su Apple TV Amazon Video Rakuten TV