In Past Lives ci sono due amori e tre vite. Qualcuna è di troppo, qualcuno è fuori posto. Lo spettatore, prima di tutto, chiamato in causa nella prima sequenza di fronte alla scena di una donna seduta al bar tra due uomini (lei è Nora, scrittrice sudcoreana emigrata 24 anni prima in Canada e trasferitasi poi negli Stati Uniti, ed è con il marito americano Arthur e l’amico d’infanzia Hae Sung, venuto da Seoul per incontrarla, e la domanda della voce fuori campo è: «Chi pensate che siano l’una per l’altro?») e poi, a seconda del punto d’osservazione, gli stessi Hae Sung, che è volato da Nora decenni dopo il loro ultimo incontro di persona, quando entrambi erano ragazzini, e l’ultima telefonata via web, quando avevano vent’anni e lei già stava a New York, e Arthur, anche lui scrittore, e terzo incomodo di una storia di cui non sa e non capisce nulla, pur vantando il diritto di sapere e capire.

E naturalmente anche Nora, che vive una duplice vita, una reale con Arthur e una ideale con Hae Sung (da ragazzini i due erano troppo piccoli per essere amanti, più avanti troppo distanti per incontrarsi e poi troppo cresciuti per stare insieme...), ed è costretta a sentirsi straniera con se stessa, americana richiamata dalle proprie radici, moglie inseguita dal marito («sogni in una lingua che non riesco a capire», le dice Arthur), amante mancata di una storia inesistente eppure a suo modo sempre possibile. La regista esordiente Celine Song ha concepito Past Lives a partire dalla sua stessa vita, e l’ha costruito con una struttura cronologica tradizionale: un flashback avviato dopo l’inizio nel bar, due blocchi cronologicamente separati (il primo con l’infanzia e l’addio di Nora e Hae Sung, il secondo con le loro telefonate online da studenti) e un terzo che chiude il cerchio.

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Past Lives

La complessità emotiva del film, il suo modo impressionista di piegare a emozioni e sentimenti le conversazioni cariche di non detti e gli spazi realistici e insieme immaginifici di New York, emerge solamente nell’ultima parte, quando finalmente il vuoto alla base delle due storie d’amore, quella vera e quella mancata, si riempie di corpi (vedere come, seduti al bar, Nora e Hae Sung escludono il povero Arthur parlando coreano e dandogli le spalle) e di parole (splendido il dialogo fra i due uomini, che richiama anche per loro il concetto buddhista di in-yun, cioè provvidenza, destino o reincarnazione).

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Past Lives

Ciò che c’è di troppo, in Past Lives, compreso lo stile leccato ed estenuato che ci si potrebbe aspettare da un mélo indie in stile A24, si stempera per fortuna nella finezza di scrittura della parte finale: il peso del «passato che vive», come ha scritto con una bella intuizione Fiaba Di Martino, e dei fantasmi dei tre protagonisti (un amore ideale per Hae Sung, una vita ipotetica per Nora, una distanza incolmabile per Arthur) si materializza nella paura dietro i loro occhi, nel loro abbandonarsi a un destino che lega e separa, che unisce e abbandona, prima di mantenere la promessa di un pianto che alla fine, bellissimo, arriverà.

Autore

Roberto Manassero

Roberto Manassero lavora come selezionatore al Torino Film Festival, è capo-redattore del sito www.cineforum.it e collaboratore delle riviste Film Tv e Doppiozero. Ha scritto un libro su P.T. Anderson, uno su Hitchcock e uno sul melodramma hollywoodiano. Tra i curatori del programma del Circolo dei lettori di Novara, tiene lezioni di cinema in scuole, musei e associazioni cultura.

Il film

locandina Past Lives

Past Lives

Drammatico - USA 2022 - durata 106’

Titolo originale: Past Lives

Regia: Celine Song

Con John Magaro, Greta Lee, Isaac Powell, Jojo T. Gibbs, Teo Yoo, Kristen Sieh

Al cinema: Uscita in Italia il 14/02/2024