Barbie: Perché sì
Se «Barbie è tutto», come da frase di lancio, il live action sulla bambola più famosa del mondo congegnato da Greta Gerwig e Noah Baumbach (lei è al terzo lungo da regista dopo Lady Bird e Piccole donne, lui l’affianca nello script) non può essere da meno. E allora i suoi autori qualificati (due nomi, un programma che contiene moltitudini: dal mumblecore di piccolo culto all’indie ormai mainstream) lo apparecchiano con portate calde dell’immaginario cinefilo, tra citazionismo e meta (come un anno prima faceva l’odiato ma non odioso Don’t Worry Darling di Olivia Wilde), e del dibattito pubblico (il patriarcato, che c’è anche quando non si vede; la mascolinità tossica e quella dall’ego in crisi; la pervasività degli impossibili modelli di perfezione a cui una donna deve ambire).
Il piatto è ricchissimo, perché Barbie è la summa delle questioni che, oggi, adesso, qui, un film femminista, un film d’autori e un blockbuster estivo può veicolare esplicitamente senza che il suo (grande) pubblico smetta di ascoltare. E sono le questioni che nel Mondo Reale (e quello social) tormentano le donne millennial e Gen Z, inevitabilmente iperconsapevoli delle problematicità sistemiche di un sistema con cui negoziare è frustrante, in cui cercare una conciliazione non contraddittoria è sfinente, ma dove bisogna pur vivere. Ecco allora il verso da cui prendere Barbie, il modo in cui funziona: come una zelante e spassosissima (Ryan Gosling è nato per interpretare Ken: lui ne è convinto e chi siamo noi per dargli torto?) seduta di terapia camp, una conversazione che gira e rigira su se stessa, prova a risolverci e a risolversi, non si accontenta, prova ancora, ricomincia.
Fiaba Di Martino
Barbie: Perché no
C’è Barbieland, un paese ideale governato da bambole che non han di che preoccuparsi (ma i Ken?). Una forma ideologica: non il set in cui i bimbi giocano (The LEGO Movie!), ma il modo in cui le consumatrici, le padrone di Barbie, sognano il mondo. Un modello di capitalismo identitario (solo F/M). Un’utopia da comprare. Quando Barbie Stereotipo (Robbie) sente sul proprio corpo i segni della crisi della sua bimba corrispondente nel reale, parte verso la California per sistemare le cose, mentre a Ken (Gosling, tornato dalla gita) importa quel che governa la realtà: il patriarcato. Perché il CDA all men della Mattel ammattisce? Perché non si gode l’istantaneo successo commerciale di Kendom, il nuovo impero di bambolotti maschi? Perché quel che vogliono è una merce consolatoria, un’utopia circoscritta al solo consumo. Attenti però: tutto ciò bisogna dedurlo.
Il film non sa mai spiegarsi, indeciso tra generi e registri, scritto da Autori adulti e raffinati che non san gestire il commerciale (cercasi ritmo, per favore), pieno di critiche parodiche, battute geniali, manifesti politici e patetici passetti indietro, figli del senso di colpa verso il brand per cui stan facendo entertainment. Un pasticcio, in cui circolano idee intelligenti sul rapporto tra merce e identità (una illuminante: che la donna sia costretta a vivere, nel mondo reale, come un soggetto cinico, facendo finta di niente, seguendo le regole patriarcali, proprio come l’uomo, in senso lato, nel capitalismo), ma ridotte alla misura del resto, indifferenti, come esposte, un prodotto come gli altri nel supermercato di Rumore bianco. È il contemporaneo? Sì, purtroppo. Di certo non è grande cinema, dai.
Giulio Sangiorgio
A proposito di Barbie, vi suggeriamo di recuperare anche il n. 103 della newsletter Singolare, femminile di Alice Cucchetti e Ilaria Feole, che analizza proprio il film da diversi punti di vista.
La trovate qui: https://singolarefemminile.substack.com/p/singolare-femminile-103-non-siam
Il film
Barbie
Avventura - Canada, USA 2023 - durata 100’
Titolo originale: Barbie
Regia: Greta Gerwig
Con Margot Robbie, Emma Mackey, Ryan Gosling, Will Ferrell, Simu Liu, America Ferrera
Al cinema: Uscita in Italia il 20/07/2023
in TV: 17/12/2024 - Sky Cinema Family - Ore 21.00
in streaming: su Now TV Sky Go Apple TV Microsoft Store Rakuten TV Google Play Movies Amazon Video Timvision
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