Billy Bob Thornton

Billy Bob Thornton è un tipaccio. E ama la musica, più del cinema. Al punto che quando parla della sua musica e del suo essere un musicista non vuole assolutamente che si dica anche che è un attore: se capite l’inglese (qui purtroppo non ci sono sottotitoli) potrete apprezzare questa gelida intervista concessa nel 2009 a una radio canadese in cui se la prende a morte con l’intervistatore solo per averlo presentato come “sceneggiatore, attore e regista”, evitando di rispondere da quel punto in poi a qualsiasi domanda. .

Che sia incazzoso lo prova anche il fatto che - dopo aver descritto nella suddetta intervista il pubblico canadese come “un purè insipido” - abbia semplicemente cancellato il tour in Canada con la sua band, i Boxmaster.

Speriamo che non se la prenda troppo anche con noi per celebrare la sua carriera nel mondo del cinema. Che pure - va detto - è costellata di splendide interpretazioni di veri tipacci: una su tutte quella offerta nella prima stagione delle serie Fargo, dove veste i panni di Lorne Malvo. Chi ha visto la serie sa quanto satanico sia quel personaggio, con alcuni tratti in comune a un altro terribile cattivo portato sulla scena dai Coen: quello impersonato da Javier Bardem in Non è un paese per vecchi (2007).

È sempre divertente interpretare i cattivi. Specialmente i cattivi che non sanno di esserlo

Cresciuto nell’Arkansas, nel Sud degli Stati Uniti, in una famiglia estesa, Billy Bob Thornton ha conosciuto povertà e difficoltà: viveva in una baracca senza elettricità e senza servizi e cacciava con i fratelli opossum e scoiattoli per poi mangiarseli. Il padre era violento e lui ne ha fatto le spese sin da piccolo. È gravemente dislessico (come racconta nel documentario Dislecksia: The Movie (2011)) e ha una serie di fobie curiose (non sopporta le posate in argento e i mobili antichi e se la fa sotto quando vede un pagliaccio). Come se non bastasse, è anche affetto da disturbo ossessivo compulsivo.
Ha sempre suonato - sin da ragazzo - e quando si è trasferito a Los Angeles per cercare di lavorare come scrittore e attore ha fatto un po’ di tutto (ma questa è in realtà una storia comune a molti protagonisti del mondo del cinema che hanno poi sfondato).
Il successo è arrivato per lui relativamente tardi: dopo alcune parti in film minori nel 1996 (e quindi quando aveva 41 anni) ha scritto, diretto e interpretato Sling Blade (in italiano titolato Lama tagliente): premio Oscar per la miglior sceneggiatura e nomination per il premio al miglior attore. La parte però che lo ha reso celebre ai più è probabilmente quella da protagonista nel film L’uomo che non c’era, dei fratelli Coen, girato 5 anni dopo.

Instabile nella sua vita affettiva, si è sposato sei volte e la sua relazione più famosa è stata quella con Angelina Jolie (più giovane di lui di venti anni), durata un paio di anni, dal 2000 al 2022, ma molto chiacchierata anche per via di tutta una serie di stranezze esibite dalla coppia, come il vantare spesso in pubblico le loro prodezze sessuali, dormire in un letto sulla cui testiera era scritto col sangue “Till the End of Time” e indossare al collo dei lucchetti che contenevano una goccia di sangue del partner.

Se vuoi fare l’attore, trovati una serie televisiva davvero buona, perché è lì che si fa strada

Nell’ultimo decennio - coerentemente con certe sue dichiarazioni molto critiche nei confronti del cinema contemporaneo - si è dedicato più spesso alla televisione: dopo il successo della serie tv Fargo, ha recitato da protagonista nella serie Goliath, composta da 4 stagioni. Poi appare nella serie western 1883, prequel di Yellowstone, e lo vedremo ancora presto in una serie tv che si sta girando intitolata Land Man.

Per congedarci da lui comunque meglio celebrare anche la sua carriera come musicista (con una sua canzone intitolata, appunto, Angelina).
Perché è meglio non fare arrabbiare Billy Bob Thornton, fidatevi.