Era Ermes Borgnino il suo vero nome. Italiano come i suoi due genitori: il padre della provincia di Alessandria, la madre di Carpi. E in Italia visse anche qualche anno, dai due ai 6 anni, quando i genitori si separarono e lui seguì la madre. Poi - caso raro - papà e mamma fecero pace e tutti tornarono negli USA. 

Era un po’ una testa calda, l’Ermes. Un tipo esuberante. E così quando tornò dalla guerra, la madre pensò che il mestiere dell’attore avrebbe potuto fare per lui. Strano consiglio, ma azzeccato. Dopo aver studiato e fatto la gavetta esordì a Broadway, ma aspirava al cinema. Così nel 1951 andò a Hollywood e inizio a proporsi. Racimolò alcune piccole parti, fino al primo ruolo importante: l’aggressivo ed esuberante sergente Judson in Da qui all’eternità (1953). Evidentemente la mamma ci aveva proprio visto giusto. Dopo pochi anni avrebbe vinto l’Oscar al miglior attore per il suo ruolo in Marty. Vita di un timido (1955). E poi tanti altri film con parti da duro, come gli si addiceva. E come aveva previsto mamma. (Ricordarsi di dare retta alla mamma.)

 

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