Con Genie, il film in onda su La5 il 9 novembre, Richard Curtis riporta in vita la sua vecchia sceneggiatura del 1991, Bernard and the Genie, trasportandola dagli anni ’90 britannici a una New York moderna, tra cellulari, arte rubata e genitori in crisi.
Diretto da Sam Boyd, il film è pensato per la stagione natalizia e punta a mescolare comicità leggera e riflessione familiare. Melissa McCarthy nei panni di un’eccentrica genia e Paapa Essiedu in quelli di un padre lavoratore disperato sono i cardini di una commedia che gioca con la magia per parlare di ciò che conta davvero: il tempo che dedichiamo a chi amiamo.

L’uomo che mise il lavoro davanti a tutto
Nel film di La5 Genie, Bernard Bottle è un uomo come tanti: devoto al proprio lavoro e incapace di dire “no” a un capo prepotente (interpretato da Alan Cumming in un ruolo tanto breve quanto incisivo). La sua routine di sacrifici e straordinari lo conduce, senza che se ne accorga, alla rovina domestica: dimentica il compleanno della figlia, delude profondamente la moglie e finisce per essere licenziato proprio alla vigilia di Natale. Tutto in un colpo solo.
Il film non risparmia tempo a mostrare la sua caduta, e lo fa con un tono leggero, ma non superficiale: Bernard è credibile nella sua frustrazione, ed è proprio questa autenticità a rendere più efficace il punto di svolta della storia.
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Una genia con lo smartphone in mano
L’arrivo di Flora, un genio secolare liberato da un vecchio cofanetto, introduce l’elemento fantastico che ribalta la situazione. McCarthy, con la sua comicità spontanea e infantile, dà vita a un personaggio fuori dal tempo ma perfettamente integrato nella logica da commedia.
Flora è curiosa del mondo moderno (Tom Cruise, la pizza, i cellulari), ma ancora di più è interessata a capire il cuore umano, e soprattutto quello di Bernard.
La relazione tra i due si sviluppa in modo graduale, con momenti di gag e un affetto sincero che cresce a ogni scena. Non siamo di fronte a una dinamica da “padrone e serva”: Flora non è un’entità che interpreta i desideri in modo beffardo. Al contrario, è una complice benevola che accompagna Bernard nel suo tentativo di rimediare agli errori commessi.

Tra desideri sbagliati e arte rubata
Nel momento in cui Bernard inizia a esprimere desideri, il film di La5 Genie prende una piega surreale: dalla sostituzione del quadro del Louvre con una maglia di Messi, fino all’arresto per furto d’arte, Genie abbraccia momenti di comicità assurda che sembrano quasi tradire il tono natalizio.
Ma è proprio in questi eccessi che si riflette un’altra verità del film: non basta un desiderio per sistemare tutto, specialmente nelle relazioni. Bernard prova a “ricostruirsi” per riconquistare la moglie, modificando se stesso e la realtà intorno a lui, ma si scontra con un limite fondamentale: l’amore non può essere forzato, e nessun incantesimo può cambiare il cuore di una persona.
Quando il miracolo non è la magia
Nel finale, il film di La5 Genie cerca (con qualche goffaggine) di riportare tutto all’essenziale: il vero cambiamento di Bernard non passa dai desideri, ma dalla sua presa di coscienza. Il tempo passato con sua figlia, gli sforzi per tornare ad essere presente nella vita di Julie, e la rinuncia a cercare scorciatoie sovrannaturali segnano il vero percorso di redenzione.
Il messaggio è chiaro, anche se non originale: il lavoro può aspettare, la famiglia no. È un tema trito, ma ancora attuale, specialmente in un’epoca in cui la reperibilità costante e il culto della produttività minacciano la vita privata di molte persone. Curtis, pur rimanendo su binari già noti, lascia spazio a una riflessione concreta, che colpisce soprattutto chi vive i ritmi frenetici delle città moderne.
La magia più fragile è quella più umana
Il cuore del film di La5 Genie è nel rapporto tra Bernard e Flora, ma la pellicola si regge anche su interpretazioni di contorno vivaci: Marc Maron nei panni del portinaio è una presenza disarmante per semplicità e simpatia, Luis Guzman porta un’energia comica anche nelle scene più deboli.
Tuttavia, il film soffre di una struttura che si affloscia nella seconda metà, incapace di tenere il ritmo e trovare nuovi spunti dopo i primi trenta minuti. McCarthy è brillante, ma il suo personaggio resta monodimensionale. Essiedu porta equilibrio, ma la sceneggiatura non gli permette mai un vero slancio drammatico. La storia è piacevole, ma manca il coraggio di essere davvero sorprendente. È un film che funziona per un pubblico familiare, specie durante le feste, ma che lascia una sensazione di occasione sprecata.
Genie non reinventa il genere natalizio, né lascia il segno come uno dei lavori migliori di Richard Curtis. Ma non è nemmeno una commedia da scartare. La forza del film sta nella sua umanità, nei piccoli momenti in cui ci si riconosce: un padre che si rende conto di aver sbagliato, una genia che riscopre la libertà, una figlia che aspetta solo di passare una giornata con il suo papà. Sono frammenti semplici, ma onesti.
In un periodo in cui tutto spinge verso l’eccesso, Genie fa una scelta controcorrente: restare piccolo. Forse troppo. Ma a Natale, anche un piccolo gesto può avere il suo peso. Anche una storia imperfetta può contenere un messaggio che vale la pena ascoltare.
Filmografia
Genie
Fantasy - Usa 2023 - durata 93’
Titolo originale: Genie
Regia: Sam Boyd
Con Melissa McCarthy, Alan Cumming, Luis Guzmán, Paapa Essiedu, Marc Maron, Tate Ellington
in TV: 09/11/2025 - La5 - Ore 21.10
in streaming: su Rakuten TV Amazon Video Netflix Apple TV


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