Nel cinema d’azione, dove ogni secondo deve vibrare di tensione o sarcasmo, Old Guy su Prime Video dal 23 giugno è una contraddizione ambulante: un film che parla di crepuscolo ma si comporta come se fosse già notte fonda. Con un cast stellare capitanato da Christoph Waltz, Lucy Liu e Cooper Hoffman, e diretto dal veterano Simon West (autore di Con Air e Lara Croft: Tomb Raider), ci si aspetterebbe un prodotto almeno solido. Invece, ci troviamo davanti a un’opera che sembra stanca, svogliata e, peggio di tutto, non del tutto convinta del proprio tono.

Un vecchio killer e un giovane pasticcione
Nel film Prime Video Old Guy, Danny Dolinski (Waltz) è un sicario d’altri tempi. Trenta anni di “carriera” e uno stile di vita da playboy al tramonto: droghe, donne, whisky, e un’artrite che comincia a rendere difficile anche sparare dritto. Appena rientrato da una pausa forzata dopo un’operazione alla mano, il suo boss lo mette di fronte alla realtà: il futuro è dei giovani. L’unica opzione per evitare la pensione anticipata è diventare mentore di una nuova leva, Wihlborg (Hoffman), ventenne della gen Z che non beve, non fuma e ha un codice d’onore tutto suo.
Il duo improbabile viene spedito a Belfast per compiere un omicidio apparentemente semplice, ma il piano si complica subito. A peggiorare le cose, i due finiscono nel mirino di una faida interna tra fazioni criminali, costretti a fare squadra per sopravvivere. Nel caos compare Anata (Lucy Liu), vecchia fiamma di Danny e “esperta” di risoluzione dei conflitti, anche se il film dimentica in fretta di approfondire il suo ruolo.
Archetipi mai sviluppati
Nel film Prime Video Old Guy, Christoph Waltz dà tutto quello che può a un personaggio scritto con l’autopilota. Danny è il classico uomo d’azione in crisi, ma la sceneggiatura non sfrutta mai davvero l’occasione per mostrare la sua fragilità o i conflitti interiori. L’unica cosa che apprendiamo è che gli piace vivere come se fosse ancora il 1978.
Cooper Hoffman ha carisma e talento, ma Wihlborg è un cocktail mal miscelato di cliché: un giovane ipersensibile, vestito di rosa, devoto al wellness ma incapace di portare a termine un omicidio senza danni collaterali. Non c’è mai un vero motivo per cui dovrebbe essere considerato un prodigio. E il rapporto tra lui e Danny, che dovrebbe essere il cuore del film, si sviluppa in modo frettoloso, senza tensione emotiva o crescita reale.
Lucy Liu merita di meglio. Anata è poco più che un accessorio narrativo. Si intuisce che ha una storia alle spalle e un desiderio di fuga da quel mondo, ma tutto resta accennato, mai mostrato. Persino il suo legame con Danny viene lasciato a metà, come se il montaggio avesse tagliato tutte le scene utili a renderla memorabile.

La riflessione sull’obsolescenza
A prima vista, il film Prime Video Old Guy sembrerebbe voler affrontare una riflessione autentica sull’invecchiamento, sulla crisi d’identità professionale e sull’obsolescenza delle figure maschili tradizionali nel mondo moderno. Danny Dolinski è l’archetipo del professionista ultra-competente ma incapace di accettare che il tempo passi anche per lui.
Il film accenna al suo disagio nel trovarsi superato da una nuova generazione - più tecnologica, più sobria, più distante da quella cultura maschilista e autodistruttiva che ha dominato per decenni il cinema d’azione - ma resta tutto in superficie. Si sfiora il tema del passaggio di testimone tra generazioni, ma senza mai costruirne una dinamica credibile o carica di tensione reale.
Allo stesso modo, c’è un’altra linea tematica solo abbozzata: l’idea che anche i killer, come chiunque altro, si scontrino con la solitudine, il fallimento personale, il peso delle relazioni interrotte. Anata, che poteva rappresentare un ponte tra il passato e un futuro possibile per Danny, è ridotta a figura decorativa. Le sue fugaci aspirazioni di una vita diversa restano parole nel vuoto, un’illusione narrativa non sostenuta da azioni né sviluppo.
Wihlborg incarna il nuovo mondo: autocosciente, ansioso, iper-performativo, ma disconnesso dall’intuizione e dall’esperienza. Il film prova a costruire un contrasto tra istinto e tecnica, caos e controllo, ma la sceneggiatura lo traduce in scambi caricaturali che sembrano scritti più per una sit-com che per un film che ambisce alla satira generazionale.
Infine, Old Guy suggerisce (timidamente) che il crimine stesso, come struttura di potere, è soggetto alle stesse logiche del mondo del lavoro: “si va verso il ricambio generazionale, serve freschezza”. Ma questa ironia non viene mai sviluppata davvero. La criminalità organizzata nel film è senza volto, senza ideologia, senza cinismo né romanticismo. Solo un fondale grigio contro cui si muovono personaggi disorientati.
In sintesi, Old Guy aveva tutte le carte in mano per dire qualcosa di intelligente e amaro sull’età, il cambiamento, e la nostalgia degli antieroi. Ma preferisce non sporcarsi le mani. Lancia spunti come sassi nello stagno, ma poi si tira indietro. Il risultato? Nessun eco.
Il minimo sindacale
Simon West sa dirigere l’azione. Lo ha dimostrato. Nel film Prime Video Old Guy, però, sembra trattenuto, svogliato, quasi in gabbia. Le scene d’azione sono brevi, poco ispirate, a volte confuse. C’è una scena con un’asse da stiro usata come scudo: è l’unico momento che sfiora l’originalità, subito sepolto sotto altri minuti di montaggio prevedibile e sparatorie dimenticabili.
La colonna sonora oscilla senza coerenza tra toni da buddy cop e musica elettronica patinata. Nessuna identità visiva chiara. E l’uso della location (Belfast) non aggiunge nulla di distintivo. Anzi, pare scelto più per esigenze fiscali che per logica narrativa.
Old Guy parte da una premessa potenzialmente interessante ma la svuota di qualsiasi urgenza o originalità. È un film che mette insieme un cast da sogno con una sceneggiatura che sembra una prima bozza. Non è abbastanza divertente per essere una commedia, né abbastanza violento o serrato per essere un action. È un film in cui succedono cose, ma non accade nulla.
Filmografia
Old Guy
Azione - USA 2024 - durata 104’
Titolo originale: Old Guy
Regia: Simon West
Con Christoph Waltz, Lucy Liu, Cooper Hoffman, Desmond Eastwood, Ryan McParland, Lynsey Browne
in streaming: su Prime Video
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