Nel 2010, Philipp Stölzl ha deciso di portare sul grande schermo Johann Wolfgang von Goethe dedicandogli il film proposto da Tv2000 la sera del 23 aprile. Non il monumento culturale. Non il patriarca della letteratura tedesca. Ma il giovane, goffo, impulsivo e innamorato Goethe. Il risultato? Goethe!, con tanto di punto esclamativo, un film che flirta più con la commedia romantica da manuale che con il dramma storico. È un film che osa molto, sacrifica parecchio e finisce per dividere: tra chi lo vede come un’operazione pop ben riuscita e chi lo accusa di banalizzare un gigante della cultura.

Una biografia romantica
Nel film di Tv2000 Goethe!, siamo nel 1772. Goethe (Alexander Fehling), ventitreenne ribelle, ha appena fallito l’esame da giurista a Francoforte. Suo padre, inflessibile, lo spedisce a fare pratica legale a Wetzlar. Qui, tra noiose scartoffie e amici bohémien, Johann incontra la vivace Charlotte Buff (Miriam Stein), detta Lotte. I due si innamorano: romantiche passeggiate nei campi, baci sotto la pioggia, poesia sussurrata sotto le stelle.
C’è solo un problema: Lotte è già promessa ad Albert Kestner (Moritz Bleibtreu), superiore di Goethe, uomo benestante e con tutte le carte in regola per un buon matrimonio borghese. Quando la realtà infrange il sogno romantico, Goethe precipita nel dolore e trova la sua salvezza nella scrittura. Dalla sofferenza nasce I dolori del giovane Werther, il romanzo che lo renderà immortale e che scatenerà la celebre “Werther-mania” in tutta Europa.
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Tra sincerità e approssimazione
Johann Wolfgang Goethe è nel film di Tv2000 un bad boy proto-rockstar, più vicino a un eroe di una serie young adult che a un intellettuale in formazione. Fehling lo interpreta con ironia e leggerezza, rendendolo simpatico, ma anche un po’ superficiale. Non c’è traccia del pensatore complesso, dell’autore di Faust, né del filosofo estetico. Questo Goethe è un ragazzo in cerca d’amore, che inciampa nella grande arte quasi per caso.
Charlotte Buff è la classica musa, ma con un tocco moderno. Miriam Stein le dà un’energia autentica: è sveglia, diretta, pragmatica. La sua Lotte è più viva delle tante figure femminili ridotte a oggetto nei biopic letterari, anche se rimane in gran parte funzionale al destino artistico di Goethe.
Albert Kestner, il rivale, non è un semplice villain. È un uomo rigido, ma non senza umanità. Il suo ruolo non è solo ostacolare l’amore, ma incarnare la logica borghese, l’ordine, la stabilità. Esattamente ciò contro cui il giovane Goethe si ribella.

Un’identità in costruzione
Il film di Tv2000 Goethe!, si muove intorno a temi classici ma sempre attuali, a partire dal conflitto tra sentimento e dovere. La storia d’amore tra Goethe e Lotte è sincera, viscerale, ma inevitabilmente ostacolata dalle convenzioni sociali e dalle necessità economiche. Lei è promessa a un uomo più stabile e benestante, e in quel contesto storico l’amore, da solo, non basta. Il contrasto tra passione e realtà è ciò che dà vita alla dimensione più romantica del lungometraggio, in senso letterario e cinematografico.
A ciò si intreccia il tema della nascita dell’artista: la sofferenza personale, il rifiuto, la frustrazione diventano terreno fertile per la creazione. Goethe non scrive I dolori del giovane Werther perché è un genio già formato, ma perché è un giovane ferito che cerca una via di sfogo. La letteratura, in questo caso, non nasce dall’ispirazione pura, ma da un bisogno quasi terapeutico di elaborare la perdita.
C’è anche un altro nodo centrale: il confronto tra ribellione e conformismo. Il giovane Goethe che ci viene mostrato è uno spirito libero, insofferente alle regole, distante dalle aspettative paterne e sociali. Tuttavia, il film stesso sembra volerlo raccontare come ribelle senza mai davvero metterlo alla prova. La sua ribellione è più estetica che sostanziale: è un ragazzo che vuole amare, scrivere, vivere intensamente, ma sempre all’interno di una narrazione abbastanza rassicurante.
Così, pur mettendo in scena un personaggio in lotta con il proprio tempo, Goethe! evita di affrontare davvero la complessità della sua figura, preferendo restare nell’ambito del romantico leggero.
Un Goethe pop
Esteticamente, il film di Tv2000 Goethe! è un prodotto curato. Paesaggi da cartolina, fotografia che richiama Caspar David Friedrich, musiche classicheggianti e scene d’amore sotto la pioggia. Ma dietro la bellezza formale, c’è poco rischio. Il linguaggio alterna frasi d’epoca a battute moderne, ma mai in modo davvero spiazzante. La sensualità è ammiccante, mai audace. La modernizzazione del personaggio resta in superficie: Goethe è un ribelle, sì, ma solo quando fa comodo alla trama.
Il film evita qualsiasi complessità filosofica, politica o intellettuale. Nulla su Goethe e la Rivoluzione, nulla sul suo pensiero estetico, nulla sulla tensione tra classicismo e modernità. La sua grandezza è ridotta a un colpo di fortuna narrativo: ha perso Lotte, ha scritto un libro.
Goethe!, però, non è un biopic: è una fiction romantica travestita da film storico. E come tale va giudicata. Funziona? Per un pubblico giovane, probabilmente sì. È un film godibile, leggero, ben recitato, con qualche trovata ironica e un’estetica accattivante. Ma chi cerca profondità o verità biografica resterà deluso.
Il vero problema non è che il film semplifichi, ma che lo faccia fingendo di raccontare Goethe. Trasformare il genio tedesco in un protagonista da teen drama può anche andare bene. Ma chiamarlo Goethe! e venderlo come un film sull’autore di Faust è un’altra cosa. È marketing, non cultura. Intrattenimento, non riflessione.
Ma forse è proprio questo il punto: oggi, per far amare Goethe, bisogna renderlo mainstream. Peccato che, nel farlo, si perda proprio quello che rendeva Goethe… Goethe.
Filmografia
Goethe!
Drammatico - Germania 2010 - durata 100’
Titolo originale: Goethe!
Regia: Philipp Stölzl
Con Alexander Fehling, Miriam Stein, Moritz Bleibtreu, Volker Bruch, Burghart Klaußner
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