Nel film Land, esordio alla regia cinematografica di Robin Wright in onda su Iris il 20 giugno, ci troviamo davanti a una storia che si svuota di orpelli e si riempie di silenzio, paesaggi e respiro. Edee Holzer (interpretata dalla stessa Wright) è una donna segnata da un trauma così devastante da non poter più restare al mondo così com’era. Non cerca nuove strade nella vita sociale, né rifugi psicologici convenzionali: cerca la sparizione. Si ritira in una remota capanna tra le montagne del Wyoming, un luogo senza elettricità, senza rete, senza ritorno. Lì prova a sopravvivere. Non metaforicamente: combatte contro la neve, la fame, i lupi, l’assenza di conoscenze pratiche e l’abisso interiore.

Anime ferite che si riconoscono senza parole
Il film su Iris Land ha una struttura narrativa minimalista e un cast altrettanto contenuto. Il fulcro è la relazione tra Edee e Miguel Borras (Demián Bichir), un uomo taciturno e profondo che la salva da una morte certa e le insegna a vivere in quella terra dura. La loro amicizia cresce lentamente, senza confessioni né morbosità, ma attraverso piccoli gesti, silenzi condivisi, e un rispetto reciproco del dolore.
Miguel è un uomo che ha sofferto e riconosce in Edee il vuoto che lui stesso ha conosciuto. La loro connessione è umana, spirituale, mai sentimentale. “Tu eri sul mio cammino”, dice Miguel quando lei gli chiede perché l’abbia aiutata. Basterebbe quella frase a riassumere l’intero senso del film.
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Il lutto, la resilienza, la gentilezza
Land, film proposto da Iris ma disponibile anche su Netflix, affronta il lutto come qualcosa che spezza, ma che non necessariamente distrugge. Mostra quanto sia personale, crudo, privo di fasi ordinate. La scelta estrema di Edee non è fuga né martirio, ma una forma grezza e disperata di sopravvivenza. In questa lotta primitiva contro il freddo, la fame e la solitudine, emerge un altro tema centrale: la gentilezza umana. Non una gentilezza caritatevole o paternalista, ma una solidarietà silenziosa, disinteressata, fatta di presenza e rispetto.
Il film parla anche di natura, ma non come sfondo pittoresco: la montagna è un personaggio vivo, pericoloso, a tratti ostile, ma capace anche di guarire. Non consola, ma educa. Non protegge, ma obbliga alla rinascita.
Il finale spiegato
Dopo stagioni trascorse nella solitudine della capanna, Edee torna in città. Ma non è più quella che era. Ha attraversato un inverno interiore ed è sopravvissuta. Ha trovato una nuova identità non cancellando il passato, ma imparando a conviverci. Il ritorno non è un happy ending classico. È la scelta di vivere di nuovo tra gli altri, non perché il dolore sia sparito, ma perché ha trovato un modo per non farsene annientare. La montagna non è più il rifugio: è stata la scuola. Il viaggio si conclude dove era iniziato, ma con una consapevolezza diversa. Il lutto resta, ma ora c’è anche una direzione.
Wright con il film su Iris Land si dimostra regista raffinata e attenta, capace di lasciare che il paesaggio, i silenzi e i gesti parlino al posto dei dialoghi. La sua regia è sobria, mai compiaciuta. L’approccio visivo del direttore della fotografia Bobby Bukowski evita l’estetizzazione turistica del paesaggio: solo quando Edee inizia a vedere la bellezza intorno a sé, anche lo spettatore comincia a percepire la montagna come viva e accogliente. La progressione cromatica e la costruzione sonora (a cura di Paul Hsu) fanno parte del racconto tanto quanto le parole.
Il comparto musicale, firmato da Ben Sollee e dal trio Time For Three, non accompagna ma intreccia le emozioni. È una colonna sonora che si sviluppa insieme alla protagonista: da nodi minimali a aperture armoniche, come il respiro che torna.
Girato a Moose Mountain, in Alberta, Land è stato un progetto che ha richiesto un impegno quasi documentaristico. La troupe ha vissuto il gelo, le tempeste improvvise, la fatica logistica come parte del processo. Anche questo si sente: la neve è vera, il freddo è reale, la fatica è tangibile. Robin Wright non solo recita ma dirige e produce con un’energia che ha contagiato tutto il team.
Land è un’opera spoglia, essenziale, autentica. Non cerca di commuovere, ma riesce a toccare profondamente. Non propone soluzioni, ma offre una possibilità: che la gentilezza, il tempo e la natura possano aiutare a ricostruirsi, anche dopo l’impossibile. Non è una storia su come “superare” il dolore, ma su come imparare a conviverci senza perdersi. Un film che si prende il tempo che serve. Come il lutto, come la guarigione. E alla fine, come Edee, anche lo spettatore respira un po’ meglio.
Filmografia
Land
Avventura - Usa/Canada 2021 - durata 89’
Titolo originale: Land
Regia: Robin Wright
Con Robin Wright, Demián Bichir, Kim Dickens, Sarah Dawn Pledge, Warren Christie
in streaming: su Apple TV Rakuten TV Amazon Video
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