Quando Hallmark ha annunciato Villa Amore, il film disponibile su Prime Video dal 20 giugno, sembrava una classica rom‑com estiva: lei, lui, una villa tra le colline italiane. Ma dietro queste premesse c’è una storia più intima: è il racconto dell’imperativo di ricominciare, muovendosi tra memoria familiare e nuovi legami. Villa Amore racconta di un’esperienza di riscoperta personale, come ha spiegato la stessa regista Clare Niederpruem.

Eloise Mumford, Kevin McGarry
Villa Amore (2025) Eloise Mumford, Kevin McGarry

L’atto impulsivo che cambia tutto

Nel film di Prime Video Villa Amore, Liara (Eloise Mumford) non arriva a Roma con un piano. O meglio, lo aveva, ma è saltato nel momento in cui l’uomo con cui stava per sposarsi ha deciso di lasciarla poco prima del matrimonio. Una fine brutale, eppure necessaria. Perché è da lì che nasce tutto. Non più vincolata da abitudini e certezze precostituite, Liara si lascia guidare da un impulso, un’idea quasi folle: andare in Italia, e farlo da sola, in quello che avrebbe dovuto essere il viaggio di nozze.


Ma non si ferma a un semplice soggiorno. Per caso, in un’agenzia immobiliare, scopre una villa in vendita per un solo euro. Non la visita. Non ci pensa. La compra. Perché proprio lì, anni prima, si erano incontrati i suoi genitori. Quella villa non è solo un rudere in rovina, ma un simbolo. È un luogo che contiene promesse e radici, ed è proprio questo a spingerla: l’idea di ricostruire qualcosa a partire dalla memoria. «Volevamo mostrare quanto un impulso, se alimentato dalla consapevolezza, possa essere un atto coraggioso», sottolinea la regista.

Leo, la presenza che fa eco

Leo (Kevin McGarry), il coprotagonista del film Prime Video Villa Amore, entra in scena quasi per caso. Dietro al bancone di un piccolo bar, è il primo a rispondere in inglese alla confusa Liara. Scopriamo che anche lui è americano, ma con una vita ormai radicata lì, tra restauri, burocrazie italiane e panni stesi al sole.


Ex avvocato, ora fa il tuttofare, il restauratore, il consigliere. Eppure, non è un uomo rotto: è uno che ha scelto il cambiamento per sé, non perché costretto. Ed è proprio questa differenza che inizialmente disorienta Liara, ma col tempo la affascina. La regista, parlando del personaggio di Leo, lo descrive come «uno specchio silenzioso: non spinge mai Liara a cambiare, ma si limita ad esserci. A volte, è più potente la presenza dell’insistenza».

Eloise Mumford
Villa Amore (2025) Eloise Mumford

Roma, un personaggio silenzioso

Filmato interamente a Roma e nelle sue campagne, il film Prime Video Villa Amoreè il risultato di un lavoro meticoloso che punta a raccontare il cambiamento come occasione. La regista rivela di aver voluto evitare ogni artificio narrativo forzato: «Non ci interessava la favola romantica. Volevamo la verità delle seconde possibilità, quella che ti svegli la mattina e decidi di provarci davvero, anche se tutto è contro di te».


La regista sottolinea quanto fosse importante per lei mostrare un’Italia autentica, non cartolina. Roma, con i suoi vicoli, le sue imperfezioni, i suoi silenzi tra un caffè e l’altro, diventa un personaggio centrale del racconto. Niederpreum racconta come le strade del Trastevere abbiano offerto un’energia visiva e narrativa che non si poteva costruire in studio. «Roma è uno spazio che parla da solo e volevamo ascoltarla».

La villa: trauma e progetto

La villa, una presenza fatiscente ma piena di storia, assume pian piano un ruolo centrale nel film Prime Video Villa Amore. Ogni porta da sverniciare, ogni piastrella scheggiata, diventa il simbolo di una ferita che può guarire. Non si tratta solo di lavori manuali, ma di un processo di rammendo interiore. Liara scopre la fatica, il sudore, la soddisfazione di rimettere in piedi qualcosa con le proprie mani. Ed è attraverso quella fatica condivisa con Leo che nasce qualcosa di autentico: un sentimento che cresce lentamente, senza troppe dichiarazioni, ma che si consolida nel gesto, nel prendersi cura insieme.


In una scena particolarmente emblematica, i due camminano tra i filari vicini alla villa, mentre il sole cala dietro le colline romane. «È il momento in cui ho capito che il film era riuscito - confessa la regista - non c’erano battute forti, ma solo silenzio e due persone in pace. A volte, l’amore è questo: un cammino condiviso senza dover parlare troppo».

Il lento sbocciare di un nuovo amore

Il tono del film Prime Video Villa Amore resta coerentemente romantico, ma evita le scorciatoie emotive. Non è un colpo di fulmine quello tra i protagonisti, quanto un’intesa che cresce sul rispetto, sull’ironia, sull’ascolto reciproco. L’ambientazione, dal piccolo caffè dove Liara assaggia i dolci della nonna di Leo fino alla pasticceria “La Pasticceria di Luca” arricchisce il racconto con una stratificazione emotiva che tiene sempre in equilibrio leggerezza e profondità.


Villa Amore
è come una manciata di sorrisi, emozione autentica e dialoghi leggeri, ma non banali. È un inno alle seconde possibilità, raccontato con grazia e attenzione per i dettagli: la luce, le mani impiastricciate di pittura, la voce di Roma che arriva da lontano. Non è solo una storia d’amore, ma di crescita collettiva. La regista ha scelto di raccontarla così perché «la vera bellezza non va cercata, ma costruita, insieme». Non da soli, ma accanto a chi, passo dopo passo, sceglie di costruire con te. Anche se all’inizio, tutto sembra da rifare.


Villa Amore
non è solo il racconto di un amore che sboccia tra viti e caffè, ma il manifesto di una donna che scopre di poter rinascere: non fuggendo dal suo passato, ma abbracciandolo e ricostruendolo. Con delicatezza ma senza cedere al facilismo, riconsegna al pubblico una narrazione romantica e autentica, dove l’impulso diventa atto coraggioso e la bellezza, il frutto della costruzione condivisa.

Filmografia

locandina Villa Amore

Villa Amore

Sentimentale - Canada 2025 - durata 90’

Titolo originale: Villa Amore

Regia: Clare Niederpruem

Con Kevin McGarry, Eloise Mumford