La maledizione di Shadyside non ha mai davvero smesso di pulsare sotto la superficie: il film Netflix Fear Street: Prom Queen, nuovo capitolo dell’universo horror ispirato ai romanzi di R.L. Stine disponibile dal 23 maggio, non è solo un ritorno ma è una dichiarazione di intenti.


Ambientato nel 1988, nel pieno dell’era dei lustrini, delle acconciature gonfiate e dei walkman, il film firmato da Matt Palmer si presenta come un omaggio sanguinolento agli slasher dell’epoca, ma con la consapevolezza narrativa del presente.

India Fowler
Fear Street: Prom Queen (2025) India Fowler

Shadyside High va al ballo… all’inferno

Nel film Netflix Fear Street: Prom Queen, la classe dell’88 si prepara al grande evento: il ballo scolastico. Come da tradizione, la corsa alla corona di reginetta è spietata, orchestrata da un manipolo di “ragazzacce” ben determinate a dominare. Ma il gioco prende una piega mortale quando Lizzy, un’outsider coraggiosa e ostinata, si ritrova candidata suo malgrado. Una dopo l’altra, le altre ragazze iniziano a scomparire o, meglio, a essere massacrate.


Mentre l’ansia sale, tra prove dei vestiti e party segreti, la tensione si taglia con il coltello. Letteralmente. Il mistero si infittisce e il numero di cadaveri aumenta. In questa corsa contro il tempo, tra neon e sangue, una nuova Shadyside prende forma, risvegliando il male che, forse, non aveva mai lasciato la città.

Oltre gli stereotipi

Il film Netflix Fear Street: Prom Queen gioca inizialmente con archetipi classici ma li sfuma abilmente in ritratti più umani. India Fowler dà vita a Lizzy con una performance misurata e intensa: non la classica eroina “final girl”, ma una giovane donna che affronta isolamento, pressione sociale e violenza con determinazione e vulnerabilità.


A fianco a lei, Suzanna Son e Fina Strazza incarnano la superficialità e il cinismo delle “ragazze popolari”, ma con sprazzi di profondità psicologica. E Chris Klein e Katherine Waterston, nei ruoli adulti, offrono uno sguardo sul peso generazionale della maledizione, legando le paure adolescenziali a un contesto più ampio e cupo.

Fina Strazza, India Fowler
Fear Street: Prom Queen (2025) Fina Strazza, India Fowler

Il ballo come campo di battaglia sociale

Il film Netflix Fear Street: Prom Queen non è solo un omaggio al cinema horror anni ’80. È un’esplorazione feroce dell’identità, delle dinamiche di potere al liceo e dell’ansia da conformismo. L’ambientazione scolastica, con le sue gerarchie non scritte, diventa metafora della società: chi controlla l’immagine, controlla la narrazione.


Matt Palmer scava nelle tensioni familiari e sociali che animano la cittadina operaia di Shadyside, mostrandoci come il vero orrore spesso non venga dal soprannaturale, ma dall’ordinario. Il ballo di fine anno è così teatro di invidie, esclusioni e vendette: una guerra combattuta con tacchi alti e coltelli affilati.


Esteticamente, Fear Street: Prom Queen si diverte. La fotografia ha il sapore retro del saturo, i costumi sono una lettera d’amore all’eccesso anni ’80, e la colonna sonora (piena di synth-pop, chitarre elettriche e ballad strappacuore) è il cuore pulsante del lungometraggio.


Il killer incappucciato, “con un grande senso dello stile”, come dice ironicamente Palmer, uccide con brutalità scenica, in sequenze coreografate con gusto e una certa dose di umorismo nero. Ogni morte diventa uno spettacolo, eppure nessuna è gratuita. Il sangue ha un peso, e ogni vittima ha una storia.

Il libro: R.L. Stine e il terrore in copertina rigida

A differenza dei primi tre film della saga disponibili sempre su Netflix, Fear Street: Prom Queen è il primo a prendere spunto diretto da un singolo libro della serie “La strada della paura”: L’ultimo ballo, pubblicato nel 1992. Il romanzo, rivolto a un pubblico young adult, raccontava una trama simile, dove le candidate alla corona di reginetta del ballo venivano eliminate una ad una.


Il film attualizza e amplia i contenuti del libro, conservandone però l’impianto classico. L’adattamento non cerca di sovvertire il materiale originale, ma di espanderlo, costruendo un ponte tra la nostalgia per l’horror letterario anni ’90 e le esigenze narrative di un pubblico moderno.


In definitiva, Fear Street: Prom Queen è più di un capitolo in una saga di successo: è un affondo nella psiche adolescenziale, un balletto sanguinoso che racconta quanto può far male crescere. Con il suo mix riuscito di estetica vintage, personaggi solidi e un sottotesto malinconico, Palmer firma un horror capace di intrattenere, inquietare e, in alcuni momenti, anche commuovere.


Shadyside è tornata. E il male, ancora una volta, indossa il suo vestito migliore.

Filmografia

locandina Fear Street: Prom Queen

Fear Street: Prom Queen

Horror - USA 2025 - durata 90’

Titolo originale: Fear Street: Prom Queen

Regia: Matt Palmer

Con Katherine Waterston, Ariana Greenblatt, Lili Taylor, Chris Klein, Suzanna Son, Ella Rubin

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locandina Fear Street: 1666

Fear Street: 1666

Horror - USA 2021 - durata 113’

Titolo originale: Fear Street: 1666

Regia: Leigh Janiak

Con Gillian Jacobs, Ashley Zukerman, Charlene Amoia, Kiana Madeira, Ryan Simpkins, Benjamin Flores Jr.

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locandina Fear Street: 1978

Fear Street: 1978

Horror - USA 2021 - durata 109’

Titolo originale: Fear Street: 1978

Regia: Leigh Janiak

Con Chiara Aurelia, Gillian Jacobs, Sadie Sink, Drew Scheid, Ashley Zukerman, Kiana Madeira

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locandina Fear Street: 1994

Fear Street: 1994

Horror - USA 2021 - durata 105’

Titolo originale: Fear Street: 1994

Regia: Leigh Janiak

Con Gillian Jacobs, Sadie Sink, Darrell Britt-Gibson, Ashley Zukerman, Charlene Amoia, Kiana Madeira

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