In onda su Rai 2 il 21 luglio, il film Riavrò mia figlia? rientra nelle storie iper drammatiche di Lifetime che abbracciano i cliché per trasformarli in esperimenti di puro caos narrativo. È, infatti, un thriller familiare in cui tutto - dall’incidente iniziale alla sparatoria finale - è portato all’estremo, ma dietro l’eccesso si nasconde una domanda universale e terribile: cosa faresti se ti portassero via tua figlia appena nata?


Diretto da Michael Feifer, mescola maternità, vendetta, avidità e relazioni tossiche con l’abilità disinvolta di chi sa di stare costruendo un dramma ad alta combustione emotiva, e non ha alcuna intenzione di rallentare.

Brianne Davis
Riavrò mia figlia? (2018) Brianne Davis

Un piano ben calcolato

Il film di Rai 2 Riavrò mia figlia? si apre con una scena notturna tesa e claustrofobica. Sarah, incinta all’ottavo mese, sta guidando lungo Mulholland Drive mentre parla al telefono con i suoi genitori, quando si accorge di essere seguita in modo minaccioso. Il padre la esorta a fermarsi, ma quando lo fa, l’auto alle sue spalle si ferma anch’essa. Spaventata, cerca di scappare, ma viene speronata e scaraventata in un dirupo.


Non si tratta però di un semplice incidente: è l’inizio di un piano oscuro e calcolato. Ricoverata in ospedale e priva di sensi, Sarah partorisce una bambina che non vedrà mai. Quando si sveglia, la piccola Lily è già lontana. Travis, suo marito da appena sei mesi, è scappato con la neonata a Palm Springs, insieme a sua madre Virginia e a Jessica, l’amica di Sarah che in realtà è anche l’amante di Travis. Non è una coincidenza: Jessica è colei che ha fatto conoscere Sarah e Travis, ed è anche la mente dietro l’intero inganno. Lily diventa così la pedina innocente di un piano che unisce avidità, tradimento e ossessione.


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Maschere e manipolazioni

Nel film di Rai 2 Riavrò mia figlia?, Sarah è la madre ferita ma combattiva. Nonostante il trauma fisico e la confusione emotiva, è determinata a riavere sua figlia, costi quel che costi. Brianne Davis le presta un volto e una voce spesso sopra le righe, ma sufficientemente carichi di pathos da sorreggere l’arco emotivo del film.


Travis, interpretato da Jon Prescott, è il marito infedele, un uomo debole e manipolabile che si ritrova invischiato in un piano più grande di lui. I suoi sguardi persi e le esitazioni lo dipingono come una figura incerta, sopraffatta dagli eventi ma comunque colpevole.


Jessica (Tonya Kay), invece, è il motore di tutta la storia. Il suo personaggio è una bomba a orologeria: fredda, cinica e manipolatrice, capace di passare dal sorriso all’omicidio con disinvoltura. Nonostante la sua malvagità, resta affascinante proprio perché è l’unica davvero lucida in mezzo a un cast di ingenui e codardi.


Infine, c’è Virginia (Kathleen Quinlan), madre di Travis, figura ambigua che oscilla tra la complicità e la confusione, tra l’istinto materno e il senso di colpa. Il suo ruolo è quello della spettatrice coinvolta, incapace di impedire il disastro, ma nemmeno innocente.

Jon Prescott
Riavrò mia figlia? (2018) Jon Prescott

Maternità, inganno, classe sociale

Il cuore tematico del film di Rai 2 Riavrò mia figlia? è la maternità violata. Sarah non ha nemmeno il tempo di stringere sua figlia che le viene strappata via, un trauma che diventa la sua unica ossessione. La sua ricerca della bambina è fisica ma anche simbolica: vuole riappropriarsi di sé stessa, del proprio ruolo, della propria dignità.


Accanto a questo, il film costruisce una narrazione sul tradimento e sulla fragilità dei rapporti umani. Travis ha sposato Sarah solo per interesse economico, e la relazione extraconiugale con Jessica non è solo una storia di letto, ma l’asse portante di un piano criminale. La fiducia viene distrutta, ogni legame è sospetto.


In sottofondo, aleggia anche una critica sociale: la famiglia di Sarah guarda Travis con superiorità, e il film non fa nulla per smentire il cliché dell’uomo proveniente “dal lato sbagliato della città”. Il contrasto di classe è lo specchio di una tensione morale più profonda, dove l’amore non basta a colmare il divario tra mondi inconciliabili.

Il finale spiegato

Il finale del film di Rai 2 Riavrò mia figlia? è un’esplosione di melodramma e assurdità, ma anche l’unico momento in cui la tensione costruita trova uno sfogo concreto. Sarah, ormai a Las Vegas, si trova coinvolta in una trattativa per il riscatto di sua figlia. Jessica le chiede un milione di dollari e Sarah, in un gesto estremo, accetta. Riesce incredibilmente a ritirare il denaro in contanti e si dirige verso il luogo dell’incontro: un angolo sperduto del deserto del Nevada.


Lì avviene lo scambio, ma l’operazione viene interrotta dall’arrivo di Virginia, armata di fucile. Ne nasce una sparatoria tra lei e Jessica, in cui entrambe restano ferite. Jessica riesce a scappare con il denaro, ma la fuga dura poco: si accascia sull’asfalto, sola, morente accanto a un mucchio di banconote insanguinate. Sarah, con la figlia tra le braccia, piange mentre la polizia la riaccompagna in città.


Il film termina di colpo, lasciando lo spettatore con la sensazione che la tragedia abbia risolto solo in parte l’orrore vissuto. Sarah ha ritrovato Lily, ma ha perso molto altro nel processo: fiducia, serenità, forse anche sé stessa.


Riavrò mia figlia?
è un film imperfetto, persino ridicolo a tratti ma dotato di un magnetismo tutto suo. La regia è televisiva, i dialoghi spesso caricaturali, la recitazione discontinua. Eppure, funziona. Funziona perché mette in scena paure autentiche (la perdita di un figlio, il tradimento dell’amore, l’impotenza davanti alla violenza) e lo fa senza filtri, esagerando tutto, come solo un certo tipo di cinema popolare sa fare.

Filmografia

locandina Riavrò mia figlia?

Riavrò mia figlia?

Thriller - Usa 2018 - durata 90’

Titolo originale: Saving My Baby

Regia: Michael Feifer

Con Brianne Davis, Jon Prescott, Tonya Kay, Kathleen Quinlan, Gabrielle Made, Alicia James

in TV: 21/07/2025 - Rai 2 - Ore 15.35