Volaverunt: Nel film Cielo, un intreccio di arte, potere e desiderio

Con Volaverunt, il film in onda su Cielo la sera dell’8 marzo, il regista catalano Bigas Luna si addentra nei meandri della storia spagnola di fine XVIII secolo per raccontare uno dei più grandi misteri della sua epoca: la morte della Duchessa di Alba, musa di Francisco Goya, e l’intricato intreccio di passioni, gelosie e potere che la circondavano. Un film che restituisce l’idea di cinema del regista catalano, che si è sempre contraddistinto per un’estetica sensuale e un occhio attento all’introspezione psicologica dei suoi personaggi.

Trama: Tra mistero e arte

Il film Cielo Volaverunt si sviluppa attorno alla figura carismatica e controversa della Duchessa di Alba, interpretata da Aitana Sánchez-Gijón, una donna che sfida le convenzioni dell’epoca con la sua indipendenza e il suo spirito libero. Alla vigilia dell’inaugurazione del suo sontuoso palazzo, la Duchessa organizza una fastosa cena a cui partecipano alcune delle figure più influenti della Spagna del tempo: il pittore Francisco Goya (Jorge Perugorria), il Primo Ministro Manuel Godoy (Jordi Mollà), la sua amante Pepita Tudó (Penélope Cruz), il principe Ferdinando (Zoe Berriatua) e la Regina Maria Luisa (Stefania Sandrelli).

La mattina seguente, la Duchessa viene trovata morta nel suo letto. Le circostanze della sua scomparsa sono avvolte nel mistero e lasciano spazio a molteplici teorie: un omicidio politico? Un atto di gelosia? Un incidente causato dai materiali tossici delle pitture di Goya?

Attraverso una narrazione che alterna le versioni degli eventi secondo i diversi punti di vista dei protagonisti, il film costruisce un intricato puzzle narrativo che, pur ispirandosi al romanzo di Antonio Larreta, non riesce sempre a mantenere un ritmo avvincente. Le atmosfere da thriller storico si mescolano a una ricostruzione sontuosa, creando un prodotto visivamente accattivante, ma a tratti privo della tensione emotiva necessaria per coinvolgere appieno lo spettatore.

Personaggi e interpretazioni: Donne forti e uomini incolori

Uno dei punti di forza di film Cielo Volaverunt risiede nelle sue protagoniste femminili. Aitana Sánchez-Gijón offre una convincente interpretazione della Duchessa di Alba, una donna passionale e ribelle, capace di sfidare apertamente le regole di una corte dominata da ipocrisie e giochi di potere. La sua figura emerge con forza, nonostante alcuni momenti di sceneggiatura eccessivamente caricati di manierismi.

Anche Penélope Cruz nel ruolo di Pepita Tudó brilla per intensità, incarnando una giovane donna risoluta che osserva da dietro le quinte le dinamiche di palazzo prima di rivelare la sua forza interiore. Di particolare impatto è la scena del ballo tra Pepita e la Duchessa, un duello simbolico in cui si gioca il destino di entrambe.

Meno convincenti risultano invece le figure maschili. Jordi Mollà interpreta un Manuel Godoy intrigante ma monocorde, mentre Jorge Perugorria nei panni di Francisco Goya appare piuttosto piatto, non riuscendo a trasmettere il tormento artistico che ci si aspetterebbe da un personaggio così iconico.

Temi: Arte, potere e desiderio

Il film Cielo Volaverunt affronta tematiche fondamentali per comprendere il contesto storico e sociale dell’epoca, primo fra tutti il rapporto tra arte e potere. Francisco Goya, con i suoi celebri dipinti La Maja Desnuda e La Maja Vestida, è testimone e narratore visivo delle passioni e dei tormenti che agitano la corte di Carlo IV. La sua pittura non è solo celebrazione estetica, ma strumento di sovversione e denuncia.

Altro tema cardine è il desiderio, sia esso amoroso o di potere. La Duchessa di Alba rappresenta una figura che sfida le convenzioni sociali con la sua libertà sessuale, incarnando la paura e l’ammirazione che le donne indipendenti suscitano in un ambiente dominato dagli uomini. Allo stesso modo, la regina Maria Luisa viene ritratta come un personaggio ossessionato dal controllo e dalla gelosia, pronta a tutto pur di eliminare la sua rivale.

Il titolo stesso del film, Volaverunt, rimanda a un’incisione della serie Los Caprichos di Goya, un’opera che esprime il tema dell’illusione e dell’instabilità del potere e del desiderio. Il volo della libertà, evocato nel termine latino volaverunt (“sono volati via”), suggerisce che nulla è eterno, né la bellezza né l’influenza politica.

Pregi e difetti: Un capolavoro visivo dal passo lento

Dal punto di vista tecnico, il film Cielo Volaverunt è di grande impatto visivo. La fotografia di Paco Femenia cattura con maestria l’opulenza della corte spagnola, mentre i costumi e le scenografie ricreano con minuzia un mondo di lusso e decadenza. Tuttavia, il montaggio risulta spesso macchinoso e la narrazione soffre di una certa lentezza, specialmente nella prima metà del film.

Il tentativo di strutturare la storia come un giallo storico, con diverse versioni della verità che si intrecciano, manca della tensione necessaria per tenere alta l’attenzione dello spettatore. La sceneggiatura di Bigas Luna e Cuca Canals, pur ricca di spunti affascinanti, non riesce a dare pieno spessore ai suoi personaggi maschili, lasciando le donne come uniche vere protagoniste.

Un film per appassionati di storia e bellezza

Nonostante le sue imperfezioni narrative, Volaverunt resta un’opera affascinante per chi ama il cinema in costume e la storia dell’arte. Il film è una riflessione sulla natura delle immagini, sul potere dell’arte di immortalare non solo la bellezza, ma anche i giochi di potere e le tensioni di un’epoca. Bigas Luna, pur senza raggiungere i livelli di altre sue opere più riuscite come Prosciutto prosciutto, regala un film che si fa ricordare per la sua estetica raffinata e per le sue protagoniste femminili di grande spessore.

Per chi cerca un thriller storico avvincente, forse Volaverunt non è la scelta ideale. Ma per chi è disposto a lasciarsi trasportare in un affresco visivo che esplora il confine tra verità e rappresentazione, tra desiderio e potere, questo film rimane un’opzione da non sottovalutare.

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