Con il film Due fuori pista 2, Mårten Klingberg ritorna alla regia con una commedia drammatica che mescola il sapore dell’ironia nordica con le fatiche emotive del quotidiano, disponibile su Netflix dal 23 maggio. Non si tratta solo di una storia sul ciclismo: il lungometraggio è un viaggio emotivo, una corsa lunga 315 chilometri attorno al lago Vättern che diventa metafora perfetta delle curve, salite e frenate della vita adulta.
Dopo il successo del primo capitolo Due fuori pista, che raccontava le gesta improbabili di Lisa e del fratello Daniel alle prese con la mitica Vasaloppet (una maratona sugli sci di fondo), questo seguito cambia terreno ma non spirito. Il passaggio dalla neve alla strada asfaltata non spegne l’energia di una narrazione che fa dell’imperfezione dei suoi personaggi il suo punto di forza.

Il punto di partenza
Nel primo film, Due fuori pista, Lisa era una madre single alla deriva, in conflitto con se stessa e con il mondo, che finiva per iscriversi alla Vasaloppet sotto l’egida dell’incompetenza più totale. Accanto a lei, Daniel, fratello preciso, metodico e ipocondriaco, costituiva il perfetto opposto. Due fuori pista era una storia di redenzione e riconciliazione: tra fratelli, con i propri limiti, e con la possibilità che anche i falliti possano tagliare un traguardo.
Una corsa lunga una crisi
Il film Netflix Due fuori pista 2 ci porta tre anni dopo a quanto raccontato nel primo capitolo. Lisa (Katia Winter) sembra aver trovato una calma apparente. Vive con la figlia Elvira e il nuovo compagno Anders, lontana dagli eccessi del passato. Ma l’equilibrio è fragile. Quando decide di affrontare la massacrante Vätternrundan insieme a Daniel, tutto sembra un tentativo di rimettersi in gioco fisicamente e affettivamente.
Peccato che Daniel, interpretato ancora una volta da Fredrik Hallgren, stia vivendo un collasso matrimoniale: sua moglie Klara vuole divorziare, e lui decide di fare la gara con lei. Lisa, nel frattempo, comincia a vacillare: rifiuta l’idea di acquistare una casa con Anders e torna a flirtare con un vecchio ex. Tutti stanno pedalando in tondo, cercando un senso, una fuga o una riconciliazione.
Lisa rimane il perno della storia: disordinata ma onesta, incapace di accettare la propria felicità senza prima metterla alla prova. Anders, il compagno, è un uomo stabile ma forse troppo semplice per una donna che vive di caos emotivo. Daniel, da parte sua, cerca di rattoppare un matrimonio naufragato ma non ancora affondato, mentre Klara (Rakel Wärmländer) combatte tra rabbia e nostalgia. Tutti i personaggi si muovono con credibilità tra egoismi e paure, come in una staffetta di fragilità condivisa.

Amore, fallimento e resilienza
Il film Netflix Due fuori pista 2 parla di crisi di mezza vita senza mai cedere al dramma fine a se stesso. Il vero cuore della storia è la domanda: “Si può ripartire quando tutto sembra già definito?”. La gara ciclistica è solo lo sfondo di un’esplorazione sulla paura di non essere abbastanza, sul peso delle aspettative e sul valore della fatica condivisa. L’amore qui non è mai idealizzato: è tentennante, stanco, ma ancora disposto a provarci. E questo lo rende straordinariamente reale.
Il film racconta anche il corpo che invecchia, la genitorialità imperfetta, il senso di colpa e la voglia (o il bisogno) di riscatto. Il messaggio che ne esce è chiaro: ognuno porta la propria storia in sella, e non è mai troppo tardi per cambiare percorso.
Un omaggio al Vätternrundan e allo spirito di comunità
Centrale nel film Netflix Due fuori pista 2 è il Vätternrundan, che non è solo un evento sportivo, ma un vero e proprio pezzo di identità svedese. Si tratta della più grande gara ciclistica amatoriale del mondo: 315 chilometri attorno al lago Vättern, nel cuore della Svezia, organizzata ogni anno dal 1966 dalla società sportiva Motala AIF. Ogni edizione raccoglie migliaia di partecipanti da tutto il mondo, dai ciclisti esperti ai semplici appassionati, tutti uniti da una stessa sfida: portare a termine un’impresa che è fisica quanto mentale.
Nel film, il Vätternrundan è molto più di una location: è il motore narrativo e simbolico di tutta la storia. Pedalare attorno al lago diventa il modo in cui i personaggi affrontano le proprie crisi, mettono alla prova i rapporti, e cercano nuove direzioni. Come nella realtà, anche qui il percorso è duro, lungo, a tratti estenuante, ma condiviso. Ogni ciclista ha il proprio motivo per partire, e tutti sperano di trovare qualcosa o qualcuno lungo la strada.
Il lungometraggio restituisce con autenticità lo spirito di questo evento: la fatica, certo, ma anche la solidarietà, la perseveranza e la bellezza di far parte di qualcosa di più grande. In un’epoca in cui siamo spesso scollegati da noi stessi e dagli altri, Due fuori pista 2 ci ricorda che, a volte, basta mettersi in marcia (anche traballanti, anche in ritardo) per ritrovare la strada.
Un film sincero, che conquista pedalata dopo pedalata
Mårten Klingberg firma una commedia agrodolce che non ha paura di mostrare i protagonisti in tutta la loro vulnerabilità. Con una scrittura solida (a sei mani con Maria Karlsson e Christin Magdu) e interpretazioni misurate ma sentite, Due fuori pista 2 si conferma un esempio di film nordico che emoziona senza effetti speciali: solo cuore, ironia e una buona dose di sudore.
Non è un film perfetto, ma è proprio questa imperfezione a renderlo memorabile. Come un ciclista stanco che, con le ultime forze, riesce comunque ad arrivare al traguardo.
Filmografia
Due fuori pista 2
Sentimentale - Svezia 2025 - durata 96’
Titolo originale: Ute och cyklar
Regia: Mårten Klingberg
Con Katia Winter, Fredrik Hallgren, Rakel Wärmländer, Ulf Stenberg, Alexander Karim, Mark Lewis
in streaming: su Netflix Netflix Basic Ads
Due fuori pista
Sentimentale - Svezia 2022 - durata 108’
Titolo originale: Ur spår
Regia: Mårten Klingberg
Con Katia Winter, Fredrik Hallgren, Ulf Stenberg, Rakel Wärmländer, Kelly Flogell, Chatarina Larsson
in streaming: su Netflix Netflix Basic Ads
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