Pensive di Jonas Trukanas, il film proposto da Rai 4 la sera del 23 giugno, è il primo slasher ufficiale della cinematografia lituana. Ed è un esordio che brucia. Letteralmente. Ispirato a classici come Venerdì 13 ma attraversato da un’anima europea, è una corsa brutale dentro le insicurezze, le vanità e il vuoto affettivo dell’adolescenza. Non è solo un gioco al massacro: è una dissezione. 

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Pensive (2022) scena

Il rito, la trasgressione, la punizione

Nel film di Rai 4 Pensive, Marius è un fantasma in mezzo ai suoi coetanei. Invisibile, goffo, emotivamente spento. Nessuno lo odia, ma nessuno lo nota. Quando la location originale per il party post-diploma salta, coglie la sua occasione: propone una baita isolata che conosce grazie alla madre, agente immobiliare. Un luogo segnato da un incendio e da inquietanti sculture in legno: omaggi stilizzati al Cristo Pensieroso, simbolo lituano di lutto e contemplazione.


In quella casa, tra travestimenti, alcol e rituali adolescenziali, qualcosa si rompe. I ragazzi vandalizzano le statue in un tripudio di incoscienza. Poco dopo, una figura mascherata e carbonizzata appare dal nulla. Armata di scalpello, inizia a uccidere, seguendo una logica rituale che richiama direttamente le offese fatte agli idoli.


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Marius: il vero volto dell’orrore

Il protagonista del film di Rai 4 Pensive, interpretato da Šarūnas Rapolas Meiliešius, è molto più di un “final boy” atipico. Non è il ragazzo buono che emerge tra i resti. È ambiguo, a tratti odioso, affamato di riconoscimento e disposto a tutto pur di essere notato. È un personaggio che inquieta più del killer, perché ci parla della disperazione sottile di chi sente di non esistere. E quando il mondo finalmente si accorge di lui, non è detto che lo farà per le ragioni giuste.


Ogni membro del gruppo ha una maschera sociale: l’atleta, la ragazza desiderata, l’amico sempre fatto, la spirituale alternativa, il bullo. Ma Pensive non li riduce a pedine da sacrificare. C’è empatia e ironia nel modo in cui Trukanas li mette in scena. Anche nei loro momenti peggiori, restano adolescenti che cercano di capirsi, che ballano, vomitano, si baciano, si odiano. Ragazzi che non hanno ancora capito quanto tutto questo finirà presto.

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Pensive (2022) scena

Giudizio, appartenenza, identità

Il film di Rai 4 Pensive lavora in sottrazione. Il vero orrore non è tanto il killer quanto l’impossibilità di essere visti per ciò che si è. Trukanas costruisce una parabola sul giudizio, quello interno, quello sociale, quello scolpito nei legni che i ragazzi distruggono. Il killer diventa così figura mitica, forse vendicatore, forse solo spettro evocato dalle colpe collettive.


Senza cadere nel moralismo del “se bevi, muori”, il film trasmette un messaggio: quando tutto ruota attorno all’apparire, a chi guarda, si può smarrire completamente il sé. E non serve molto perché quella frattura interiore prenda una forma mostruosa.

Il folklore dentro il genere

Trukanas, formatosi nel Regno Unito ma con radici ben piantate nei boschi lituani, costruisce una regia controllata e densa. La prima metà del film di Rai 4 Pensive è un teen drama ben calibrato, dove quasi ci si dimentica che si sta guardando un horror. Poi, senza troppi annunci, il sangue scorre.


Ma il vero colpo di genio è l’atmosfera. Il folk horror sussurra, non urla. Le sculture, la nebbia, la casa bruciata, i boschi. Non servono spiegazioni soprannaturali esplicite. Il male è già nell’aria, come una leggenda che ha solo bisogno di un pretesto per manifestarsi.


La colonna sonora elettronica si insinua tra le scene più crude, legando tecnologia e tradizione in modo inquietante e moderno.


Pensive 
non si vergogna del suo genere. Il conteggio delle vittime è alto (17 vittime), le morti sono creative (morte per sauna!) e l’assassino ha il physique du rôle di ogni maniaco cinematografico che si rispetti. Ma, al contrario di tanti epigoni USA, il film non ha fretta di mostrare il coltello. Prima costruisce, fa affezionare, e poi toglie. È una festa adolescenziale che diventa elegia.


Con Pensive, Jonas Trukanas ha realizzato un film che, pur partendo da coordinate familiari, ha il coraggio di smarcarsene. Il suo è un racconto sulla solitudine, sul bisogno disperato di essere amati, notati, compresi. Il killer è un pretesto. Il vero macello è quello interiore.

Filmografia

locandina Pensive

Pensive

Horror - Lituania 2022 - durata 87’

Titolo originale: Rupintojelis

Regia: Jonas Trukanas

Con Sarunas Rapolas Meliesius, Gabija Bargailaite, Marius Repsys, Donatas Simukauskas, Kipras Masidlauskas

in streaming: su Rai Play