Vero e proprio viaggio ai confini del lusso e del mistero: Omicidio in alto mare, thriller “di bordo” in onda su Tv8 il 26 giugno, è un film che pesca a piene mani nei cliché del genere - yacht, miliardari, sexy intrighi - e li rimescola con un guizzo di tensione varia tipica dei prodotti Lifetime. Diretto da Brian L. Tan, trasforma il paradiso in un labirinto di menzogne: ogni risata in coperta nasconde un’ombra, e ogni momento è un passo più vicino all’abisso.

Navigare tra intrighi e sangue
La protagonista del film di Tv8 Omicidio in alto mare, Lauren (Harley Bronwyn), si lascia alle spalle una vita d’ufficio grigia e un fidanzato infedele, per approdare come cameriera di bordo sullo yacht di lusso Song of Songs. Con lei s’imbarca la migliore amica Naomi (Quisha Saunders), mentre tra gli altri membri dell’equipaggio brillano il capitano Liam (Joseph J.U. Taylor), la severa capo‐crew Amy (Nadine Alexandra) e, in secondo piano, Sarah (Robin Mazer) e una pattuglia di ragazzi senza nome, sacrificati allo scorrere veloce della sceneggiatura.
All’orizzonte scorgiamo il milionario Mark (Alex Trumble), affascinante imprenditore pronto a corteggiare Lauren, finché non sbarcherà sull’imbarcazione la sua già fidanzata Dana Adams (Taylor Anne Davey), top model dallo sguardo algido. L’amicizia tra Lauren e Naomi è il timone emotivo della storia: è grazie a loro due se, anche quando il numero delle vittime sale, il racconto non si trasforma in mero dispenser di cadaveri anonimi.
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Tra desiderio e ossessione
Lauren è il punto di vista del film di Tv8 Omicidio in alto mare, una ragazza spaesata che sogna di diventare recruiter ma si ritrova a servire champagne sul ponte di uno yacht: la sua innocenza la rende vulnerabile al fascino di Mark, imprenditore gentile e affascinante, che però rivela ben presto un animo tanto oscuro quanto egocentrico.
Amy, capo‐crew inflessibile, sembra voler mettere alla prova Lauren con ogni ordine impartito, ma sotto la scorza professionale covano gelosia e rancore: è proprio la competizione amorosa con la protagonista a trasformarla in un’alleata complice degli oscuri progetti di Mark.
Poi c’è Naomi, l’amica leale, che non si limita a tenere il timone dell’intuito investigativo di Lauren: è la bussola morale che impedisce ogni deragliamento verso l’accettazione passiva del pericolo.
Anche i passeggeri, da Dana Adams, magnifica e insidiosa top model che spalanca la porta del mistero con la sua comparsa improvvisa, ai comprimari come Sarah e Rudy, pur sacrificati uno dopo l’altro, funzionano da specchio delle vanità e delle bugie che si consumano in alta quota.

Tradimenti, apparenze e solidarietà femminile
Dietro l’ostentazione di yacht sfolgoranti e feste in bikini, il film di Tv8 Omicidio in alto mare declina il tema del tradimento su più livelli: non solo quello amoroso (la strafottenza di Mark verso Dana e Lauren), ma anche quello morale e professionale (il patto criminale con Amy alle spalle di un equipaggio ignaro).
Le apparenze ingannano: quello che sembra un tranquillo charter vacanziero è in realtà un teatro di segreti, dove una decorativa ancora può diventare strumento di morte. Ma è soprattutto la sorellanza tra Lauren e Naomi a emergere come ancora di salvezza, un legame che sfida intimidazioni e minacce, contrapponendosi all’indifferenza o alla rivalità di Amy, incarnano la fiducia reciproca e la determinazione a far emergere la verità.
La fraternizzazione con i clienti, prima rigettata dai protocolli, poi tollerata, mette in crisi regole e ruoli, trasformando lo spazio di lavoro in terreno di seduzione e di delitto.
Questi fili tematici si intrecciano nel racconto, dando al film un’anima di whodunit vacanziero che, pur restando nel solco del raccontino televisivo, prova a giocare la carta del “basato su una storia vera” con qualche forzatura.
Il finale spiegato
Nella fase conclusiva del film Omicidio in alto mare, i cadaveri si accumulano: Sarah muore in circostanze sospette, Dana Adams viene scaraventata in mare e il suo corpo emerge sulla spiaggia. Grazie alle indagini notturne di Lauren e Naomi (che rubano la chiave di Mark, rivedono i video di sicurezza cancellati e captano una confessione amplificata via radio) si scopre l’alleanza tra Mark e Amy. È quest’ultima, innamorata di Mark, a facilitare omicidi e occultamenti: insieme hanno legato il corpo di Dana al prezioso ancora decorativo, usato per appesantirlo e farlo affondare, e poi riutilizzato come oggetto di scena per confondere le indagini.
Quando la verità esplode, Amy tenta di eliminare Lauren con un coltello, ma il capitano la immobilizza prima dell’arrivo della polizia. Mark, ferito nell’orgoglio più che nel corpo, viene arrestato Come sempre, la giustizia arriva giusto in tempo per ristabilire l’ordine e ribaltare le priorità: Naomi viene promossa a nuovo capo‐crew, Lauren, disillusa dall’esperienza, riprende la via del lavoro “a terra” e lo yacht viene ribattezzato Sarah’s Song, in memoria dell’amica sacrificata.
Pur oscillando tra scene francamente implausibili e dialoghi prevedibili, Omicidio in alto mare regala qualche attimo di tensione e un’ambientazione lussureggiante che tradisce l’occhio abile del regista Brian L. Tan. Il merito più grande va all’atmosfera notturna, sospesa tra luci soffuse e ombre minacciose, e a un cast che, nonostante le limitazioni del copione firmato John F. Hayes e A.J. Kelly, prova a infondere spessore emotivo ai propri ruoli.
Alla fine, il film si conferma prodotto per cultori del thriller da divano, offrendo un intrattenimento pulito, con qualche guizzo di cattiveria e un richiamo costante al sogno (e agli incubi) che si celano dietro la facciata scintillante delle vacanze da VIP. Per chi ama guardare in fondo al blu, tra spruzzi di champagne e sangue, Omicidio in alto mare sarà una crociera breve ma non priva di brividi.
Filmografia
Omicidio in alto mare
Thriller - USA 2024 - durata 87’
Titolo originale: Murder Below Deck
Regia: Brian L. Tan
Con Harley Bronwyn, Alex Trumble, Nadine Alexandra, Quisha Saunders, Taylor Anne Davey, Oliver Pras
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