Nel cuore della Belle Époque, tra versi poetici, lettere profumate e l’obiettivo di una Kodak, il film Curiosa, proposto da Cielo la sera del 18 aprile, si muove con grazia sensuale e intellettuale, offrendoci non solo il racconto di un amore tormentato, ma un vero e proprio viaggio nella scoperta della libertà femminile. Diretto da Lou Jeunet al suo esordio nel lungometraggio, il film mette in scena la figura affascinante di Marie de Régnier, incarnata con magnetismo da Noémie Merlant, musa e, ben presto, protagonista assoluta di una storia che si fa ribellione contro le convenzioni.

Una trama che sovverte la tradizione
Il film Cielo Curiosa prende le mosse da un triangolo sentimentale che ha l’apparenza del classico dramma d’epoca: la giovane Marie de Heredia, figlia di un illustre poeta, si trova divisa tra due uomini, il passionale Pierre Louÿs (Niels Schneider) e il più stabile Henri de Régnier (Benjamin Lavernhe). Mentre il cuore la spinge verso Pierre, la ragione le fa scegliere Henri. Ma l’anima, e soprattutto il corpo, non tardano a reclamare l’amore perduto.
Pierre, ferito, parte per l’Algeria, dove incontra la sensuale Zohra (Camélia Jordana) e sviluppa un’ossessione per la fotografia erotica. Al suo ritorno, Marie si getta tra le sue braccia, dando il via a una relazione fatta di desiderio, gelosie e immagini, in cui l’erotismo diventa linguaggio e campo di battaglia. “Non volevo fare un film su persone che fanno l’amore”, ha spiegato Jeunet, “ma mostrare come, attraverso la fotografia, il desiderio si surriscaldi fino all’incandescenza”.
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L’oggetto diventa soggetto
A emergere con forza nel film Cielo Curiosa è il percorso di emancipazione di Marie. Da figura silenziosa in una società che la voleva moglie e musa, diventa artefice della propria narrazione. “Curiosa sembra, all’inizio, la storia di Louÿs. Ma diventa quella di Marie”, ha chiarito Jeunet. È lei che, nel corso delle fotografie, passa da oggetto di desiderio a soggetto del proprio erotismo. Decisivo è il momento in cui chiede di fotografare Pierre nudo e addormentato: “È il punto chiave della sua ribellione”, commenta la regista.
Marie, così, non si limita a posare. Reinventa il proprio corpo, i propri desideri, e perfino il proprio ruolo nel gioco erotico e creativo con Pierre. La macchina fotografica diventa strumento di emancipazione, un mezzo con cui impone la sua visione: “Durante le loro sessioni fotografiche, Marie impone progressivamente il suo sguardo femminile sull’erotismo”.

Un’estetica simbolica e moderna
Pur ambientato nel 1895, Curiosa, in onda su Cielo, non è un tradizionale film in costume. La regia, la scenografia e i costumi lavorano su un’estetica stilizzata, mentale, quasi astratta. Le ambientazioni sono raccolte in pochi spazi, trasformati in paesaggi interiori attraverso carte da parati d’epoca, kimono giapponesi, dettagli simbolici. “Abbiamo realizzato un film di tappezzeria, come il paesaggio mentale dei personaggi”, ha raccontato Jeunet.
La fotografia, curata da Simon Roca con l’uso di lenti Leica vintage, si ispira al Giapponismo e ai Nabis. I corpi sono spesso decentrati, come in un quadro orientale, e la narrazione si costruisce più per sensazioni che per azioni. Anche la musica, firmata da Arnaud Rebotini, mescola Debussy e sonorità elettroniche per collegare l’epoca alla modernità, proprio come fa il film.
Possesso, desiderio, libertà
Al centro del film Cielo Curiosa si trova la riflessione sul possesso e sul desiderio, filtrata attraverso la lente dell’erotismo e della creazione artistica. Pierre, poeta e fotografo, è un collezionista di immagini e di donne. “Louÿs ha difficoltà a considerare le donne come persone”, ha affermato Jeunet, “le vede come oggetti da collezionare, trofei da appuntare”.
Marie capisce che la vera rivale non è Zohra, ma l’immagine fotografica che Pierre ha costruito di lei: idealizzata, perfetta, irraggiungibile. Eppure, sarà proprio attraverso l’immaginazione e l’erotismo che troverà la sua voce. “Con il movimento #MeToo, il passo successivo è il diritto al nostro erotismo, alla nostra immaginazione completamente libera sul sesso e sull’amore”.
Noémie Merlant conferma il suo talento nell’abitare personaggi intensi e stratificati. Il suo corpo, esposto senza esibizionismo, è al servizio di una recitazione che alterna innocenza e potere. Niels Schneider è un Louÿs affascinante e inquieto, “con la bellezza del diavolo”, come lo ha definito Jeunet. Benjamin Lavernhe, nel ruolo ingrato del marito trascurato, riesce a commuovere con la sua tenerezza silenziosa. Camélia Jordana dona a Zohra una sensualità orgogliosa, ispirandosi alla forza scenica di Rihanna e Beyoncé.
Un’opera che divide
Curiosaè un film che può lasciare spiazzati. Il suo erotismo è più mentale che carnale, più fotografico che fisico. A tratti può sembrare distante, come una stampa patinata. Ma è proprio questa distanza che invita alla riflessione, che costringe lo spettatore a interrogarsi sul ruolo del corpo, dell’immagine e del desiderio.
Lou Jeunet non ha voluto realizzare un semplice biopic né un melodramma in costume, ma un’opera intima e provocatoria. “È la storia di una donna che prende in mano il proprio destino”, ha sottolineato. Curiosa è, prima di tutto, un racconto di formazione erotica e intellettuale, dove la scrittura del desiderio si sovrappone alla scrittura dell’identità.
E oggi, in un’epoca ancora segnata da stereotipi e squilibri di potere, il percorso di Marie de Régnier parla con forza. Perché, come suggerisce il film, l’erotismo non è solo un gioco di sguardi: è anche un atto di libertà.
Filmografia
Curiosa
Storico - Francia 2019 - durata 107’
Titolo originale: Curiosa
Regia: Lou Jeunet
Con Niels Schneider, Noémie Merlant, Camelia Jordana, Benjamin Lavernhe, Amira Casar, Alexia Giordano
in streaming: su Apple TV Google Play Movies
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