Su Netflix dal 13 giugno, il film Cells at Work! permette al regista giapponese Hideki Takeuchi di firmare la sua opera più visionaria e ambiziosa. Presentato con entusiasmo al Far East Film Festival di Udine, è l’adattamento live-action del popolarissimo manga di Akane Shimizu ma si rivela ben più di una semplice trasposizione su schermo: è una fusione esplosiva di commedia, avventura, didattica e dramma umano, che eleva il materiale d’origine in una direzione del tutto personale e cinematografica.

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Cells at Work! (2024) scena

Un universo dentro di noi

La storia del film Netflix Cells at Work! si svolge contemporaneamente all’interno e all’esterno di due corpi umani: quelli di Niko, una liceale giapponese sensibile e attenta alla salute, e di suo padre Shigeru, un uomo affettuoso ma trascurato, segnato dal lutto e da uno stile di vita disordinato. Ma i veri protagonisti non sono loro. O meglio: lo sono, ma in un modo inedito. Sono le cellule dei loro corpi trasformate in personaggi in carne e ossa, con ruoli ben definiti, funzioni precise e una società interna che rispecchia in modo sorprendente quella degli esseri umani.


AE3803 è una giovane globula rossa, ingenua ma determinata, il cui compito è trasportare ossigeno. Si muove tra vie, scale mobili e labirinti di un mondo organico ricreato come una metropoli in miniatura. Fin dalla nascita, avvenuta nel fiabesco “Regno del Midollo Osseo Rosso”, ha incontrato U-1146, globulo bianco imperturbabile ma protettivo, che le ha salvato la vita in un momento critico. Da quel momento, si è creato tra loro un legame speciale, fatto di rispetto, fiducia e complicità operativa.


Le loro strade si incrociano più volte, soprattutto quando il corpo viene aggredito da virus, batteri o agenti patogeni di varia natura. Le crisi si susseguono, e ogni volta i due (insieme a un esercito di altre cellule, tra cui spiccano le temibili Cellule T Killer) si trovano a gestire emergenze di ogni tipo: un raffreddore, una ferita, un’ondata di adrenalina, persino un’intossicazione alimentare.


Ma il vero nodo della storia arriva quando, dentro il corpo apparentemente sano di Niko, qualcosa comincia a non funzionare. L’anomalia parte da una giovane cellula bianca che, sentendosi fallita e inutile, muta in qualcosa di incontrollabile: una cellula cancerosa. È l’inizio di un processo degenerativo che porta il corpo e con esso l’intero universo cellulare sull’orlo della catastrofe.

Un mondo dentro un altro mondo

I protagonisti cellulari del film Netflix Cells at Work!! sono tratteggiati con una cura e una vivacità tali da risultare umanissimi, nonostante la loro natura biologica. AE3803, interpretata da una luminosa Mei Nagano, conquista lo spettatore per la sua tenacia, la sua goffaggine e il suo cuore grande. U-1146, affidato a un Takeru Satoh in modalità contenuta ma incisiva, rappresenta l’equilibrio perfetto tra rigore e compassione. Attorno a loro ruotano un’infinità di cellule, squadre speciali e meccanismi corporei resi antropomorfi in modo sorprendente e coerente.


Ma ciò che davvero distingue il tutto è l’originalità dell’ambientazione interna ai due corpi. Quello di Niko è immaginato come una terra solare, colorata e fiabesca, popolata da cellule giovani e sorridenti. Il corpo del padre, invece, è cupo, sporco, congestionato: una sorta di quartiere degradato, dove le cellule sembrano operai sfruttati, stanchi e demoralizzati.


La contrapposizione visiva è potente e rivelatrice, e trova la sua massima espressione in momenti di pura invenzione visiva: come quando una scarica di adrenalina si trasforma in un carnevale brasiliano, completo di deejay, ballerine di samba e coriandoli, o quando un gruppo di piastrine infantili organizza una festa in piscina per rimarginare una ferita.

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Cells at Work! (2024) scena

Il corpo come metafora della società

Il film Netflix Cells at Work! ha un messaggio forte e chiaro: ogni individuo ha un ruolo, nessuno è inutile, ogni sforzo contribuisce al bene collettivo. Vale per le cellule del corpo umano, ma anche per gli esseri umani nella società. In un mondo che spesso ci spinge a sentirci piccoli e irrilevanti, il film ci ricorda che anche il compito più umile è fondamentale per il funzionamento dell’insieme.


Allo stesso tempo, il film suggerisce che la salute, fisica ma anche sociale, è il risultato di un equilibrio delicato, da preservare con cura e responsabilità. Lo stile di vita malsano di Shigeru si traduce in un ambiente cellulare tossico e stressante, mentre l’armonia iniziale del corpo di Niko viene messa a repentaglio da un male interno, imprevisto e doloroso. La battaglia contro il cancro diventa allora una metafora della resistenza collettiva contro tutto ciò che, dall’interno o dall’esterno, mina la nostra integrità.

Un inno alla cooperazione e alla vita

Hideki Takeuchi porta nel film Netflix Cells at Work!  il suo inconfondibile gusto per l’assurdo, il grottesco e il pop. Dopo lo straordinario successo di Thermae Romae, ritorna con una regia che mescola camp, pathos e azione in modo esplosivo. Le scenografie sono elaborate e inventive, gli effetti visivi abbracciano senza timore il kitsch e la fantasia, mentre la fotografia e i costumi trasformano l’interno del corpo in un teatro meraviglioso e spaventoso al tempo stesso.


Le scene d’azione, coreografate da Takahito Ouchi, sono dinamiche e divertenti, senza mai diventare fine a sé stesse. La commedia si alterna con il dramma in un equilibrio sorprendente, e anche nei momenti più dolorosi il lungometraggio riesce a restare accessibile, inclusivo, adatto a tutte le età e sensibilità.


In un’epoca in cui siamo costantemente bombardati da notizie ansiogene, Cells at Work! è un film che ci offre una tregua, un sorriso, ma anche una riflessione sincera. Ci invita a osservare il nostro corpo e, per estensione, la nostra società con occhi nuovi, riconoscendo il valore del lavoro silenzioso e invisibile che tiene tutto in piedi.


Con la sua energia travolgente, la sua fantasia incontenibile e il suo cuore sincero, Cells at Work! riesce nell’impresa più difficile: insegnare qualcosa senza sembrare una lezione. E ci ricorda che, per vivere davvero, ognuno di noi deve fare la propria parte.

Filmografia

locandina Cells at Work!

Cells at Work!

Avventura - Giappone 2024 - durata 110’

Titolo originale: Hataraku Saibou

Regia: Hideki Takeuchi

Con Sadao Abe, Mana Ashida, Kyoko Fukada, Satoshi Fukase, Wataru Ichinose, Rihito Itagaki

in streaming: su Netflix Netflix Basic Ads

locandina Thermae Romae

Thermae Romae

Commedia - Giappone 2012 - durata 108’

Titolo originale: Terumae romae

Regia: Hideki Takeuchi

Con Hiroshi Abe, Aya Ueto, Masachika Ichimura, Kazuki Kitamura, Kai Shishido, Riki Takeuchi

Al cinema: Uscita in Italia il 26/06/2014

in streaming: su Google Play Movies