Fatima: il film evento su Rai 3 tra fede, storia e miracolo

Il 21 aprile arriva su Rai 3 Fatima, un film che fonde spiritualità, memoria storica e potenza visiva. Diretto da Marco Pontecorvo, figlio del celebre Gillo, Fatima è una co-produzione tra Stati Uniti e Portogallo che affronta uno degli eventi religiosi più discussi del XX secolo: le apparizioni mariane nella cittadina portoghese nel 1917.

Dal presente per illuminare il passato

La narrazione del film di Rai 3 Fatima si apre nel Portogallo contemporaneo. Lo scrittore e docente Nichols (Harvey Keitel) fa visita a suor Lucia (Sônia Braga), ormai anziana e ritirata in un convento a Coimbra. Attraverso il dialogo tra il razionale professore e la mistica religiosa, il film ci guida in un viaggio nella memoria. È dalle parole di Lucia che emergono i fatti che, oltre un secolo fa, hanno catturato l’attenzione del mondo intero.

Nel 1917, la giovane Lucia Santos, dieci anni, vive con la famiglia ad Aljustrel, vicino a Fátima. Un giorno, riceve la visione di un angelo che le mostra gli orrori della Prima Guerra Mondiale, incluso il destino del fratello Manuel al fronte. Poco dopo, mentre accudisce le pecore con i cuginetti Jacinta e Francisco, ai tre appare la Vergine Maria. Si presenta come “la Signora del Rosario” e chiede loro di pregare e soffrire per la pace nel mondo, promettendo di tornare ogni mese per sei mesi.

Il racconto dell’apparizione viene accolto con scetticismo e durezza: la madre di Lucia, Maria Rosa (Lucia Moniz), la punisce duramente, incapace di credere che la Madonna possa essersi manifestata proprio a sua figlia. Le autorità ecclesiastiche e il sindaco Artur (Goran Višnjić) tentano di soffocare la vicenda, mentre folle di pellegrini cominciano ad arrivare da tutto il Portogallo. Solo i tre bambini, però, possono vedere e udire la Vergine.

Il governo portoghese, allora fortemente anticlericale, tenta di screditare le testimonianze e fa incarcerare i piccoli, nella speranza che ritrattino. Ma un medico ne certifica la sanità mentale, e i tre tornano liberi. Il culmine arriva il 13 ottobre 1917, durante l’ultima apparizione, quando decine di migliaia di persone assistono a un fenomeno straordinario, conosciuto come “il miracolo del sole”, che renderà Fatima uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio del mondo cattolico.

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Tra storia, fede e umanità

Uno dei punti di forza del film di Rai 3 Fatima è l’attenzione ai personaggi, trattati con umanità e profondità. Fatima non santifica i protagonisti, ma li racconta come bambini, fragili, ostinati, pieni di dubbi e di luce.

Lucia Santos (Stephanie Gil) è la più grande, forte e spiritualmente matura. Il film esplora il difficile rapporto con la madre e la tensione tra obbedienza familiare e obbedienza al divino. Jacinta e Francisco Marto, interpretati da Alejandra Howard e Jorge Lamelas, sono più piccoli ma ugualmente coinvolti: lei più emotiva e sensibile, lui più silenzioso e riservato. Entrambi canonizzati nel 2017.

Maria Rosa, madre di Lucia, è una figura ambivalente: inizialmente dura, rappresenta il dolore di una madre che teme per la sorte della figlia. Artur, il sindaco, simboleggia la razionalità e l’autorità politica che si scontrano con la potenza del mistero.

Fede, innocenza, politica

Fatima su Rai 3 è più di una storia di apparizioni: è un film sulla fede vissuta nella sua forma più pura, quella infantile, in contrasto con il cinismo e la paura degli adulti. Pontecorvo esplora la fede vissuta nella sua forma più pura, incarnata dall’innocenza dei tre bambini protagonisti. La loro esperienza mette in luce il contrasto tra la semplicità della fede infantile e il cinismo degli adulti, spesso incapaci di accettare ciò che non possono spiegare razionalmente. In un’epoca segnata dalla Prima Guerra Mondiale e da un crescente sentimento anticlericale, la storia di Lucia, Jacinta e Francisco diventa un simbolo di resistenza spirituale e di speranza.

Il film affronta anche il conflitto tra la fede e la razionalità, rappresentato dal dialogo tra suor Lucia e il professor Nichols, che incarna lo scetticismo moderno di fronte al mistero. Attraverso queste dinamiche, Fatima invita lo spettatore a riflettere sul potere della fede e sulla capacità dell’innocenza di sfidare le convenzioni e le autorità del tempo.​

La produttrice Rose Ganguzza ha spiegato: “Ci interessava raccontare Lucia, Jacinta e Francisco come bambini. Sarebbe stato facile metterli su un piedistallo. Invece volevamo trasmettere la bellezza della loro umanità, della loro fede e della loro speranza in un periodo buio per l’Europa intera”.

Una regia italiana per una storia universale

Dal punto di vista tecnico, il film di Rai 3 Fatima si distingue per l’eleganza delle sue immagini. La fotografia di Vincenzo Carpineta cattura la luce del Portogallo con delicatezza mistica, mentre le scenografie di Cristina Onori e i costumi di Daniela Ciancio restituiscono con fedeltà la vita rurale dell’epoca. La colonna sonora di Paolo Buonvino, arricchita dalla presenza di Andrea Bocelli con Gratia Plena, amplifica l’emozione senza mai forzare.

Per Marco Pontecorvo, Fatima è il terzo film cinematografico e il primo girato interamente in inglese. Il regista ha dichiarato di essersi lasciato affascinare dal triangolo Lucia–madre–Vergine Maria, e di aver voluto esplorare il lato relazionale ed emotivo della vicenda. La scelta di aprire e chiudere il film nel presente, con il confronto tra suor Lucia e il professor Nichols, permette al pubblico di riflettere sull’impatto che quegli eventi continuano ad avere oggi, al di là del credo personale.

Fatima non è un semplice film religioso. È un’opera capace di parlare anche a chi non crede, grazie alla sua forza narrativa, al rigore storico e alla profondità dei suoi protagonisti. Racconta un mondo in crisi attraverso lo sguardo puro di tre bambini, trasformando un fatto di fede in una grande storia di resistenza interiore.

Filmografia