In onda su Sky Cinema Due la sera dell’11 giugno e in streaming su Prime Video dal 12, il film Golda ci porta nel 1973. L’intero Stato di Israele fu colto di sorpresa nel giorno più sacro dell’anno. Il 6 ottobre, le forze congiunte di Egitto e Siria lanciarono un attacco massiccio e improvviso, dando inizio a quella che verrà ricordata come la Guerra dello Yom Kippur.
A guidare il Paese in quelle ore tragiche, barricato in un bunker sotterraneo e consumato da una malattia incurabile, c’era una donna che sembrava tutto fuorché una comandante di guerra: Golda Meir. Eppure, era lei al centro di tutto.
Il film Golda, diretto da Guy Nattiv con una magistrale interpretazione di Helen Mirren, racconta quei giorni. Ma non è un film di guerra. È una dissezione claustrofobica del potere, della solitudine e del peso della responsabilità.

La guerra che non si vede
Il film Golda si svolge quasi interamente nei corridoi del potere: uffici, cucine, bunker. L’azione bellica resta fuori campo, udibile attraverso i registri originali degli scontri e i rapporti in tempo reale. La tensione è tutta verbale, tutta psicologica. Al centro c’è una leader logorata nel fisico e nell’anima, ma ancora combattiva. In mezzo a generali arroganti e informazioni contraddittorie, Meir cerca disperatamente di prevenire il disastro.
“All’inizio del film c’è una guerra imminente e lei tenta di convincere i suoi generali a prepararsi, ma loro la ignorano”, racconta lo sceneggiatore Nicholas Martin.
Le ore scorrono tra sedute del consiglio di guerra, telefonate con Henry Kissinger (interpretato da Liev Schreiber) e sguardi affranti nel vuoto. Golda fuma, ascolta, dubita. E decide. Sempre più sola.
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Umani, fragili, irriducibili
Helen Mirren nel film Golda si cala nei panni della protagonista con una metamorfosi che ha dell’incredibile. Trucco prostetico, parrucca, body suit. Ma ciò che colpisce è come riesca a restituire l’essenza della donna dietro la politica. Una figura materna, capace di offrire caffè e biscotti anche nel mezzo di un conflitto esistenziale. Una leader consapevole che ogni decisione può costare centinaia di vite.
“Golda Meir è la prova che anche le donne possono essere grandi leader. Abbiamo lo stesso coraggio, la stessa ferocia”, ha affermato Mirren.
Accanto a lei, Camille Cottin interpreta Lou Kadar, l’enigmatica assistente e confidente. Il loro legame, mai esplicitato, è uno dei fili emotivi più intensi del film. La presenza costante, il silenzio complice, il gesto di accendere una sigaretta: Kadar è l’unico conforto di Meir.
Schreiber/Kissinger è ambiguo, brillante, affascinante. “Sono un politico prima, ebreo poi”, dice al telefono. Una frase vera, inserita nel film su sua stessa richiesta. Il loro rapporto è strategia e rispetto. Entrambi sanno che ogni errore può scatenare l’apocalisse.

Potere, solitudine, colpa
Il film Golda non cerca l’eroismo. Mostra la politica come una stanza chiusa, dove i leader sono umani pieni di paure. Meir viene spesso accusata di non aver reagito in tempo. Ma il film chiarisce che la verità è molto più sfumata. L’intelligence le fornì dati errati. Alcuni generali la dissuasero dal mobilitare l’esercito.
“La complessità della storia rende difficile trovare una verità”, ha sottolineato Martin.
Il film è anche un requiem. Per una donna, per un’epoca, per un’illusione di sicurezza. La musica di Dascha Dauenhauer, con sonorità orchestrali interrotte da campanacci e macchine da scrivere, evoca l’instabilità emotiva e fisica della protagonista. Le immagini sono seppiate, granulose, malinconiche. Si percepisce l’autunno, fuori e dentro Golda.
Cinema d’assedio
Guy Nattiv compone con il film Golda un’opera intima in un contesto epico. Riduce la guerra a suoni, sguardi e decisioni. Colloca la camera addosso alla protagonista, quasi dentro di lei. Il direttore della fotografia Jasper Wolf ricrea l’Israele del ’73 su un set londinese, alternando toni caldi e freddi a seconda degli spazi (casa, ufficio, bunker).
L’uso di registrazioni originali rende tangibile l’orrore. In una scena chiave, Golda resta immobile mentre ascolta i soldati morire via radio. Il dolore che non si può mostrare diventa più potente.
Golda non è solo un film storico. È un’esplorazione attuale del potere al femminile, della responsabilità politica, della fragilità umana in tempi di crisi. In un mondo dove le guerre tornano a occupare il centro della scena globale, questa storia parla a oggi. “Golda si spegne mentre il Medio Oriente cambia per sempre”, ha spiegato Nattiv. “Ha perso l’occasione per la pace, ma ha combattuto fino alla fine”.
Non è un film che cerca assoluzioni. È un film che chiede empatia. Che costringe a guardare in faccia la complessità. E che ci lascia, come Golda, con una sigaretta spenta tra le dita e un silenzio pieno di fantasmi. Soprattutto oggi.
Filmografia
Golda
Biografico - Gran Bretagna, USA 2023 - durata 100’
Titolo originale: Golda
Regia: Guy Nattiv
Con Helen Mirren, Camille Cottin, Rami Heuberger, Rotem Keinan, Emma Davies, Lior Ashkenazi
in streaming: su Amazon Video Prime Video Apple TV Mediaset Infinity Timvision Rakuten TV
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