Cielo propone la sera del 14 marzo il film Ma mère, diretto da Christophe Honoré e basato sull’omonimo romanzo incompiuto di Georges Bataille. Diciamolo subito: è un’opera disturbante e provocatoria che esplora i confini dell’erotismo e della perversione attraverso una narrazione profondamente trasgressiva non adatta a tutti. Con un impianto visivo che sfrutta la luce naturale per accentuare l’ironia della corruzione morale in un contesto idilliaco, il film si inserisce nella corrente della cosiddetta New French Extremity, caratterizzata da un cinema che sfida le convenzioni etiche e visive.

Un’iniziazione devastante
Pierre (Louis Garrel), un diciassettenne introverso e devoto, torna dalle vacanze scolastiche per trascorrere l’estate nella casa di famiglia nelle Canarie, dove vive la madre Hélène (Isabelle Huppert). Il ragazzo, cresciuto in un ambiente cattolico e apparentemente distante dagli eccessi dei genitori, subisce uno shock quando il padre muore improvvisamente in un incidente d’auto. Rimasto solo con la madre, scopre ben presto la sua natura libertina e senza freni morali. Hélène, lontana dall’essere una figura materna convenzionale, introduce Pierre nel suo mondo di edonismo e perversione, trascinandolo in un vortice di desiderio e annichilimento.
Pierre cerca inizialmente di resistere all’attrazione del mondo decadente della madre, ma la sua educazione religiosa e il suo senso del peccato si scontrano con un’attrazione sempre più viscerale. Attraverso l’incontro con la sensuale Rea (Joana Preiss), amante della madre, e la dolce Hansi (Emma de Caunes), il ragazzo inizia un viaggio di scoperta sessuale che culmina in una relazione torbida con Hélène stessa.
Personaggi e psicologie
Nel film Cielo Ma mère, Hélène, interpretata da Isabelle Huppert, è una madre fuori da ogni schema convenzionale. Non si preoccupa di proteggere il figlio, anzi, lo spinge verso l’ignoto con la determinazione di una guida infernale che lo accompagna in un viaggio di autodistruzione. Il suo personaggio sfugge a una categorizzazione netta: non è semplicemente una provocatrice o una figura malvagia, ma incarna un nichilismo assoluto, in cui il piacere e l’annientamento si confondono in una spirale perversa e inarrestabile.
Pierre, interpretato da Louis Garrel, è l’emblema dell’angoscia esistenziale propria delle opere di Bataille. Il suo percorso lo porta a oscillare tra repressione e totale abbandono ai sensi, trasformandolo in una creatura tormentata e incapace di trovare una via d’uscita. Da vittima della sua educazione religiosa si trasforma in un carnefice della propria dissoluzione, trascinato in un abisso dal quale non riesce più a risalire.
Accanto ai due protagonisti, emergono le figure di Rea e Hansi, che rappresentano due poli opposti della sessualità e della corruzione. Rea incarna la perdizione consapevole, il desiderio spogliato di qualsiasi illusione sentimentale, mentre Hansi potrebbe sembrare un’ancora di salvezza, un amore più puro e sincero. Tuttavia, anche la sua presenza viene contaminata dall’ossessione di Pierre per la madre, rendendo impossibile qualsiasi forma di redenzione.
Temi affrontati
La sessualità nel film Cielo Ma mère viene trattata in una dimensione estrema, esplorando il confine sfumato tra iniziazione e abuso, tra desiderio e autodistruzione. L’incesto, elemento cardine della storia, non è un mero espediente scandalistico, ma l’inevitabile conseguenza di una relazione genitoriale completamente deviata. La madre, anziché essere un riferimento morale e affettivo, si trasforma in un catalizzatore di perversioni, portando il figlio a confondere amore e depravazione.
Un altro tema fondamentale è la perdita della fede. Pierre, inizialmente ancora legato all’idea di purezza e redenzione, vede il proprio mondo sgretolarsi progressivamente. Ogni sua convinzione religiosa viene erosa dal desiderio, fino a trasformare anche la masturbazione, solitamente rappresentata in modo triviale o comico, in un atto tragico e disperato, un ultimo tentativo di ristabilire un equilibrio che ormai gli sfugge di mano.
Infine, l’eterno connubio tra Eros e Thanatos domina la narrazione. In perfetto stile batailleano, il piacere viene rappresentato come una forza che conduce inevitabilmente alla morte. Il film costruisce un crescendo di tensione che culmina in una scena finale di straordinaria potenza simbolica, in cui il sesso e la fine della vita diventano un unico atto di disperazione e assoluta dissoluzione.
La scena finale: L’inevitabile epilogo
Dopo un crescendo di tensione e tentazioni sempre più esplicite, il film Cielo Ma mère si chiude con un atto di definitiva trasgressione e disperazione. Hélène, consapevole di aver ormai condotto il figlio in un punto di non ritorno, si suicida recidendosi la gola proprio nel momento in cui Pierre sta per unirsi a lei. Il ragazzo, sconvolto, reagisce masturbandosi accanto al cadavere della madre, in un ultimo gesto di disperata e insana unione. Sullo sfondo, la canzone Happy Together dei Turtles suona con un’ironia macabra, suggellando il senso di totale alienazione della scena.
Un cinema della provocazione
Il film Cielo Ma mère non lascia indifferenti. Il suo intento non è quello di scandalizzare gratuitamente, ma di mettere in discussione le convenzioni morali e la nostra percezione del desiderio. Christophe Honoré riesce a mantenere un tono di crescente inquietudine, senza mai cadere nell’esplicito gratuito, ma costruendo un’atmosfera opprimente e claustrofobica. La sua regia si avvicina per certi versi a quella di Michael Haneke (La pianista), con la differenza che qui il nichilismo non ha vie di fuga.
Isabelle Huppert offre un’interpretazione magistrale, sospesa tra freddezza e desiderio, mentre Louis Garrel incarna alla perfezione il tormento di un giovane intrappolato in una spirale autodistruttiva. Ma mère è un’opera che divide, che spaventa, ma che si iscrive pienamente nella tradizione del cinema radicale europeo. Un film da vedere con la consapevolezza di affrontare un viaggio senza ritorno nei recessi più oscuri dell’animo umano.
Filmografia
Ma mère
Drammatico - Francia 2004 - durata 100’
Titolo originale: Ma mère
Regia: Christophe Honoré
Con Louis Garrel, Isabelle Huppert, Emma de Caunes, Joanna Preiss
Al cinema: Uscita in Italia il 25/06/2004
in streaming: su Prime Video
La pianista
Drammatico - Austria/Francia 2001 - durata 130’
Titolo originale: La pianiste
Regia: Michael Haneke
Con Isabelle Huppert, Annie Girardot, Benoît Magimel, Susanne Lothar
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