Nel vasto catalogo di thriller targati Lifetime, il film Omicidio al college su Tv8 il 17 giugno offre un cocktail di mistero, paranoia e dinamiche tossiche nel mondo accademico. Ambientato in un college americano che si vorrebbe il tempio del sapere ma si rivela ben presto un nido di segreti e pericoli, il film diretto da Lee Friedlander si muove tra i territori familiari del teen drama e quelli più cupi del thriller psicologico, offrendo uno spaccato inquietante sulle pressioni, le relazioni sbilanciate e i lati oscuri della competizione scolastica.

Dal sogno universitario all’incubo
Nel film di Tv8 Omicidio al college, Hannah e Jodie, migliori amiche e matricole entusiaste, iniziano la loro avventura universitaria nella stanza perfetta: spaziosa, luminosa, affacciata sui campi sportivi. Ma quel dormitorio nasconde una tragica storia. La precedente inquilina, Amy, è morta in circostanze sospette: ufficialmente un suicidio, ma le immagini che circolano (un video che la ritrae mentre viene spinta dalla finestra) insinuano il dubbio di un omicidio.
Mentre la comunità universitaria cerca di voltare pagina con un’improbabile “festa della salute mentale”, Hannah inizia un pericoloso avvicinamento con il carismatico professor Andrew Hampton, un docente di giornalismo fuori dagli schemi, noto per scrivere a macchina e proporre esercizi provocatori. Il loro rapporto, inizialmente accademico, si trasforma presto in qualcosa di più ambiguo e compromettente.
Quando Hannah scopre il diario segreto di Amy nascosto nella stanza, i sospetti diventano certezze: Amy non si è suicidata, è stata uccisa. Con la complicità della madre Nancy, giornalista investigativa determinata e tagliente, Hannah decide di andare fino in fondo. Ma il pericolo è dietro l’angolo: la sua amica Jodie viene misteriosamente uccisa, il Professor Hampton viene trovato morto in quello che sembra un suicidio, e Hannah stessa diventa il nuovo bersaglio.
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Maschere, segreti e doppie identità
Hannah Marks (Sara Grey) è la protagonista assoluta film di Tv8 Omicidio al college, ritratta in una fase di transizione tra adolescenza e maturità, tra sogni e incubi. Curiosa, brillante ma anche ingenua, è attratta dal fascino del potere e della trasgressione incarnati dal suo professore, ma capace di riscattarsi grazie alla forza della verità e del legame con la madre.
Il professor Andrew Hampton, interpretato con ambiguità da Oliver Rice, è il classico mentore affascinante ma opaco. Il suo atteggiamento bohémien e il rapporto inappropriato con una studentessa lo rendono una figura controversa, sospesa tra colpe e vittimizzazione.
Nancy Marks (Kendall Cross), madre di Hannah, rappresenta la voce adulta e razionale, ma anche lei non è immune da errori. Il suo ruolo cresce con il procedere della trama, fino a diventare decisivo nello smascherare il colpevole.
Daisy Faulkner (Abby Ross), inizialmente presentata come un personaggio secondario e ben informato sulla vita universitaria, si rivelerà essere la vera mente dietro gli omicidi. Il suo movente? Nessuno in particolare, se non il desiderio oscuro di controllo e manipolazione, in una spirale di follia senza giustificazione morale.
Rachel Garber (max Chadburn), altra studentessa enigmatica, viene inizialmente sospettata da Hannah, al punto da essere protagonista di un inquietante sogno in cui si rivela la killer. In realtà, Rachel è un’alleata invisibile, la vera giornalista investigativa dell’università, capace di scoprire ciò che altri avevano ignorato.

Potere, manipolazione e la fragilità della verità
Il film di Tv8 Omicidio al college affronta diversi temi di forte attualità. Al centro troviamo il potere squilibrato nelle relazioni accademiche, dove la figura del professore si intreccia con quella del predatore emotivo. C’è poi il tema dell’identità femminile in costruzione, tra pressioni sociali, desideri di affermazione e insicurezze. La figura di Amy, sebbene assente, aleggia su tutta la narrazione come simbolo di una vittima dimenticata, risucchiata in un sistema che preferisce occultare piuttosto che indagare.
Anche la narrazione della verità è centrale: cosa è reale, cosa è proiezione, chi manipola chi? La vicenda mette continuamente in discussione ciò che vediamo, anche grazie all’uso di sogni e visioni che confondono la protagonista e lo spettatore.
Infine, Omicidio al college si inserisce nella riflessione più ampia sulla responsabilità istituzionale: l’università, pur sapendo delle dinamiche tossiche e delle morti sospette, preferisce il silenzio. È il classico meccanismo dell’omertà istituzionalizzata.
Il finale spiegato
Nel finale del film di Tv8 Omicidio al college, Hannah scopre che la vera responsabile degli omicidi è Daisy Faulkner. Dopo aver rapito Jodie e cercato di uccidere anche Hannah, Daisy viene finalmente fermata grazie all’intervento di Nancy e all’arrivo della polizia. La sua confessione rivela l’assenza di un movente concreto: uccide per il gusto di manipolare, per sentirsi potente in un contesto che la ignorava.
Rachel, inizialmente fraintesa, si rivela una figura chiave nell’investigazione: è lei ad avere le prove decisive e a documentare tutto, ribaltando i ruoli tra sospettati e salvatori. Il finale è un classico “tutti i nodi vengono al pettine”, ma con un retrogusto amaro: le istituzioni non fanno giustizia, sono gli individui, spesso donne, a dover combattere da sole.
Omicidio al college racconta una storia che, sotto la superficie da film per la tv, contiene elementi di critica sociale e riflessione sulla vulnerabilità dei giovani. Il tono può sembrare melodrammatico, e alcune svolte di trama eccessive, ma dietro il patinato stile Lifetime si nasconde una denuncia reale contro abusi di potere e l’invisibilità delle vittime.
Filmografia
Omicidio al college
Thriller - Canada 2021 - durata 90’
Titolo originale: The Secret Lives of College Freshmen
Regia: Tony Dean Smith
Con Sarah Grey, Kendall Cross, Abby Ross, Raylene Harewood, Oliver Rice, John Cassini
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