C’è una Roma che non è da cartolina, sporca, bollente, disordinata, fatta di cortili abbandonati, monopattini buttati a terra e sogni sgualciti: è in questa città reale e sfinita che si muove Roma Blues, il film proposto da Rai 5 la sera del 7 ottobre (disponibile dal 4 ottobre anche su RaiPlay). Diretto da Gianluca Manzetti, mescola noir, racconto di formazione e sguardo urbano con un’energia rara nel cinema italiano contemporaneo.


La storia segue Al, giovane musicista sull’orlo dell’ennesimo fallimento. Quando la sua band si dissolve e il suo futuro artistico pare evaporare, si ritrova in mano un cellulare con dentro qualcosa di troppo grande per lui: una prova video di un omicidio. Da lì, tutto cambia. La musica lascia spazio alla paranoia, all’indagine improvvisata, alla paura. Ma anche alla scoperta. Di sé, degli altri, della città.

Francesco Gheghi, Mikaela Neaze Silva
Roma Blues (2023) Francesco Gheghi, Mikaela Neaze Silva

Un ragazzo, un cadavere, nessuna via d’uscita

Al, nel film di Rai 5 Roma Blues, non è un detective. Non ha fiuto, non ha metodo, non ha esperienza. Ma ha un istinto. Ha anche una fascinazione per i vecchi film noir, quelli in bianco e nero, con i perdenti che non si arrendono. Quando il caso lo obbliga a diventare altro da sé, si butta dentro la notte romana armato solo di una bici scassata e di domande a cui nessuno vuole rispondere.


Al suo fianco arriva Betty, una ragazza magnetica e difficile da leggere, che sembra attratta più dal mistero che da lui. Insieme formano una coppia incerta, costantemente in bilico tra attrazione e diffidenza. L’indagine che seguono è caotica, fatta di tentativi e intuizioni sbagliate, ma serve più a rivelare il loro mondo interiore che a portare giustizia.


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Città viva, città ostile

La Roma raccontata nel film di Rai 5 Roma Blues non è mai semplice sfondo. È una presenza costante. I suoi rumori, le sue luci sbagliate, il caldo che ti strappa il fiato, entrano nella narrazione come un terzo personaggio. Ogni scena è attraversata da una tensione urbana: tra il presente che delude e il passato che non passa, tra la voglia di fuggire e l’impossibilità di farlo davvero.


L’ambiente urbano diventa specchio delle vite che lo attraversano: una città in perenne transizione, che promette ma non mantiene, che intrappola chi sogna e punisce chi non si adatta.

Gabriele Falsetta
Roma Blues (2023) Gabriele Falsetta

Un noir fuori tempo

Il film di Rai 5 Roma Blues non gioca a fare l’horror né il poliziesco classico. Mescola, contamina, spiazza. È un noir emotivo, dove il mistero non sta solo nell’omicidio, ma nei personaggi stessi. Chi sono davvero? Cosa cercano? Dove vogliono arrivare? L’indagine esterna serve a fare emergere tensioni personali, ferite aperte, sogni non realizzati.


L’ispirazione ai noir americani è dichiarata ma mai ingombrante. L’approccio è più sporco, più umorale. Meno gesto tecnico, più tentativo di restituire un’atmosfera, una malinconia, un disagio di fondo. Anche la musica (tra blues urbano e rock sporco) accompagna e morde, senza mai diventare decorativa.

Due anime alla deriva

Al (Francesco Gheghi) è un personaggio che si costruisce per sottrazione. È fragile, impulsivo, spesso in silenzio. Non parla molto, ma osserva, assorbe, si lascia travolgere. La sua trasformazione nel corso del film non è eroica, è lenta, storta, a tratti invisibile. Il suo confronto con la realtà lo rende meno ingenuo, forse più cinico, ma anche più sveglio.


Betty (Mikaela Neaze Silva), invece, è sfuggente. Non si lascia definire. A volte guida, altre volte scappa. È una figura che disorienta perché non segue le regole classiche del personaggio femminile da spalla o musa. È ambigua, indipendente, tagliente. Non si lascia incasellare, e questo la rende affascinante e pericolosa allo stesso tempo.

Un esordio che osa

Il film di Rai 5 Roma Blues non è perfetto, ma non gioca per esserlo. Punta su un’identità forte, su un tono che sfugge alle etichette. La regia è nervosa ma consapevole. La fotografia si muove tra luci acide e ombre calde. Il montaggio alterna fasi di tensione a momenti di deriva. Il ritmo non è sempre uniforme, ma questo sbilanciamento è coerente con l’instabilità dei protagonisti.


L’ambizione dell’opera è chiara: fare cinema di genere senza rinunciare al radicamento sociale. Parlare di sogni e disincanto con il linguaggio del noir, ma senza diventare esercizio di stile. E soprattutto: farlo in Italia, con attori credibili, dialoghi reali e una città che non si nasconde.


Roma Blues
è un film che racconta una generazione con poche certezze, troppa esposizione e nessun paracadute. È un ritratto amaro e sincero di chi cresce in mezzo al rumore, cercando una propria voce.

Non offre risposte né catarsi. Ma, in un panorama dove il cinema italiano spesso gira attorno agli stessi temi e agli stessi toni, Manzetti apre una porta diversa: quella di un cinema ibrido, contaminato, pieno di dubbi e molto, molto personale.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Roma Blues

Roma Blues

Giallo - Italia 2023 - durata 86’

Regia: Gianluca Manzetti

Con Lidia Vitale, Francesco Gheghi, Alessandro Bernardini, Gianmaria Martini