Con Un libro sotto l’albero, il film in onda su Tv8 il 10 novembre, Hallmark imbastisce l’ennesimo racconto natalizio dal cuore tenero, ma questa volta c’è una differenza sostanziale: la superficie smaltata nasconde una riflessione più profonda sul senso di fallimento, sull’identità professionale e sul peso dei sogni messi da parte.
Ambientato nel pittoresco villaggio di St. Ives, nel Maine, il tv movie segue Harper Stevens, una redattrice newyorkese in crisi, e Sawyer Lambert, un aspirante scrittore che gestisce l’attività di famiglia. La trama si sviluppa come ci si aspetta da un film natalizio, ma è nelle pieghe dei personaggi e nei silenzi che si gioca davvero la partita.

Tra una copertina e l’altra
Nel film di Tv8 Un libro sotto l’albero, Harper (Julie Gonzalo), dopo un anno emotivamente difficile, ottiene un mese di congedo da Stillman Publishing. Decide di trascorrere dicembre lontana dalla frenesia di New York, accettando un incarico natalizio presso The Book Cabinet, una piccola libreria indipendente di St. Ives. In cambio del suo aiuto nello store, potrà vivere nell’appartamento sopra il negozio.
Lì incontra Sawyer (Brendan Penny), il gestore, riluttante a ogni cambiamento e fermo in una routine che è sia sicurezza che prigione. Tra Harper e Sawyer l’inizio è teso: lei ha mille idee, lui non vuole stravolgere l’equilibrio. Lei nasconde il suo vero lavoro per non influenzare i giudizi, lui si difende da chi arriva da fuori e sembra voler rivoluzionare tutto. Mentre partecipano alle tradizioni locali come i Reindeer Games e Harper cerca di completare una personale “Christmas Bingo”, si costruisce un legame fatto di screzi, collaborazione e, infine, fiducia.
Tutto ruota intorno al manoscritto che Sawyer tiene chiuso nel cassetto e al talento che Harper non riesce più a usare per sé. Il percorso di entrambi diventa uno scambio: lui le ricorda cosa significa amare le storie, lei lo spinge a credere nel proprio potenziale creativo.
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Maschere e verità
Harper è una donna consumata dal ritmo della prestazione continua. Il burnout che la affligge non è scenico, non è tragico: è la stanchezza silenziosa di chi ha dato troppo senza più ricevere nulla in cambio. Il bisogno di fuggire è, in realtà, la ricerca di un luogo in cui possa ritrovarsi. St. Ives diventa il suo spazio di decompressione, ma anche lo specchio delle contraddizioni che si porta dentro: il controllo, il giudizio, il rimpianto.
Sawyer, invece, è l’uomo che ha scelto la stabilità alla rincorsa del sogno. Le sue scelte sono dettate da un misto di paura e responsabilità. Ha trasformato la libreria dei genitori in un luogo funzionale, ibrido, con un wine café e attività di comunità. Ma sotto quella patina organizzativa si nasconde la frustrazione di chi ha rinunciato a qualcosa di più grande.
Il loro conflitto non è solo ideologico o gestionale, ma personale: entrambi cercano di proteggere sé stessi, e ognuno, a suo modo, si nasconde dietro una versione “più accettabile” della propria storia. Attorno a loro, nel film di Tv8 Un libro sotto l’albero, personaggi secondari ben delineati come Josie, Rhys e Wes, arricchiscono la narrazione, offrendo momenti di leggerezza e umanità, e creando un tessuto sociale che sostiene senza invadere.

Dietro le decorazioni
Il film di Tv8 Un libro sotto l’albero affronta con delicatezza ma determinazione il tema dell’identità professionale, soprattutto quando questa diventa un’armatura che imprigiona. Harper non ha perso il talento: ha smesso di riconoscersi nel lavoro che faceva. Il viaggio a St. Ives le permette di rientrare in contatto con la passione originaria, ma anche con il dolore represso.
L’altro grande tema è il sogno sospeso. Sawyer rappresenta quella zona grigia in cui molti si trovano: capaci ma fermi, bloccati dal timore del fallimento. L’incontro con Harper lo costringe a confrontarsi con la possibilità che, forse, il momento giusto non arriverà mai se non si sceglie di rischiare.
Infine, c’è il lutto. Kimberly, l’amica d’infanzia di Harper, è morta prima che il film cominci, ma la sua presenza è ovunque. La Christmas Bingo che Harper completa diventa un rituale di elaborazione del dolore: non un addio, ma un modo per tenere viva una relazione attraverso il ricordo. In un film che parla di amore e lavoro, l’amicizia che resiste alla morte è il sottotesto più toccante.
Un finale non così scontato
Il finale del film di Tv8 Un libro sotto l’albero segue la traiettoria classica del genere, ma lo fa con un minimo di ambiguità interessante. Harper regala a Sawyer il manoscritto pubblicato (un gesto enorme, che parla di fiducia e cura) mentre lui, in cambio, le regala una collana. Un dettaglio che ha fatto discutere: sproporzionato? Forse. Ma simbolico.
La vera rivelazione arriva però poco dopo, quando scopriamo che Kimberly è morta da tempo. Harper non parlava davvero con lei, ma con un’amica-collega, Jasmine. Questo colpo di scena silenzioso rilegge tutta la storia sotto una nuova luce: ogni attività natalizia, ogni gesto, ogni sfida della Bingo non era solo una distrazione, ma un rito del lutto. E quell’ultimo “Bingo!” gridato sotto il vischio è un modo per chiudere il cerchio, non solo per Harper, ma anche per lo spettatore.
Sawyer alla fine arriva a New York, pronto a inseguire il suo sogno. Non sappiamo cosa succederà alla libreria, né come andrà il libro. Ma Un libro sotto l’albero non cerca risposte definitive: cerca la possibilità di ricominciare, anche quando il passato sembra chiudere ogni porta.
Il Natale come riscrittura
Un libro sotto l’albero è un film che si nasconde dietro le luci natalizie per parlare di qualcosa di più serio: chi siamo quando smettiamo di correre. In mezzo a cene, tradizioni e giochi assurdi, ci mostra due persone che si riscoprono fragili, incomplete, ma ancora capaci di scegliere.
Non è un film perfetto, né particolarmente originale nella struttura. Ma la sua forza sta nell’avere qualcosa da dire su cosa vuol dire sentirsi persi, e su come certe storie – anche quelle già viste – possano diventare vere se raccontate con sincerità. St. Ives, la libreria, la neve: sono solo lo sfondo. Il centro, alla fine, è tutto lì, tra due persone che si dicono, senza bisogno di retorica, “Ti vedo”. E a Natale, forse, è questo il regalo più grande.
Filmografia
Un libro sotto l'albero
Sentimentale - Canada 2024 - durata 84’
Titolo originale: A Novel Noel
Regia: Michael Robison
Con Julie Gonzalo, Brendan Penny, Kaitlyn Bernard, Christiaan Westerveld, Kheon Clarke, Christine Chatelain
in TV: 10/11/2025 - TV8 - Ore 15.30


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