L’incubo di Lisa, il film in onda su Tv8 il 10 novembre, si presenta come un thriller di sopravvivenza, ma mette subito in chiaro che il vero campo minato non è la natura selvaggia, bensì le relazioni umane. La storia si apre con una coppia in crisi: Lisa (Stephanie Bennett) e Tyler (Stafford Perry), sposati e soci in affari, condividono un’attività che va bene, ma un rapporto che vacilla. Quando Lisa scopre di essere incinta, si aspetta un momento di riconnessione. Invece trova indifferenza.
Tyler, con un improvviso slancio di apparente buona volontà, propone un ritiro di coppia organizzato da una vecchia conoscente: Alana (Kylee Bush), una terapeuta che conduce sessioni immersive nella natura. Quello che doveva essere un tentativo di recuperare il rapporto si trasforma presto in qualcosa di molto diverso. Le attività previste, faticose e incentrate sugli interessi di Tyler, mettono a dura prova Lisa, che comincia a percepire un’aggressività sottile ma costante. I sospetti diventano certezze quando scopre il passato condiviso tra il marito e la counselor.

Volti familiari, maschere nuove
Il cuore del film di Tv8 L’incubo di Lisa pulsa nel triangolo disfunzionale tra Lisa, Tyler e Alana. Lisa è il punto di vista centrale: donna incinta, imprenditrice, e moglie determinata a salvare ciò che resta del suo matrimonio. Ma sotto la superficie della determinazione, emerge il disorientamento di chi si rende conto troppo tardi di essere sola in un gioco a due contro uno.
Tyler è l’uomo doppio. Da un lato il compagno pragmatico, preoccupato per il futuro; dall’altro un manipolatore che maschera il rifiuto della paternità con strategie di controllo. Il suo comportamento è calcolato, mai impulsivo, e ciò lo rende ancora più pericoloso.
Alana è l’anello mancante, il catalizzatore. Dietro la facciata della terapeuta accogliente si nasconde un piano studiato nel tempo. Il rapporto pregresso con Tyler non è solo una nota biografica: è la base di una complicità che si concretizza nell’idea omicida condivisa. In lei si fondono il carisma della guida e la freddezza dell’alleata letale.
SCOPRI TUTTI I FILM DA GUARDARE IN TV STASERA
Sopravvivere non basta: bisogna capire
Il tema dominante del film di Tv8 L’incubo di Lisa è la sopravvivenza, ma non quella istintiva e primitiva: si tratta di una sopravvivenza lucida, costruita sull’osservazione e sulla capacità di leggere i segnali. Lisa è costretta a diventare spettatrice del proprio tradimento prima ancora che vittima. La gravidanza, lungi dall’essere un ostacolo narrativo, diventa ciò che amplifica il conflitto: il corpo che genera nuova vita è anche il corpo da eliminare per chi la rifiuta.
Altro tema forte è la manipolazione psicologica. Il contesto del “ritiro” rende tutto più ambiguo, perché toglie riferimenti familiari e cellulari, isolando i protagonisti nel tempo e nello spazio. L’assenza di tecnologia e la dimensione “naturale” vengono strumentalizzate per alterare i rapporti di forza. Non c’è via di fuga, perché non c’è nessuno che possa confermare la realtà di ciò che Lisa sospetta.
La violenza non arriva all’improvviso, ma è il risultato di una serie di piccole forzature, di continue delegittimazioni. Si parla anche di maternità come oggetto di controllo maschile: Tyler non contesta apertamente la gravidanza, ma pianifica la cancellazione della madre. Il figlio non è un soggetto, ma un problema logistico da eliminare.

Il finale spiegato
Nella parte conclusiva, il film di Tv8 L’incubo di Lisa cambia marcia. I sospetti diventano fuga. Lisa, sola e terrorizzata, corre tra i boschi con due persone alle calcagna: suo marito e l’amante. La dinamica finale non è quella classica del salvataggio all’ultimo minuto. Nessuno arriva. Nessuno la soccorre. È lei a doversi salvare da sola, combattendo contro l’ambiente, contro la stanchezza, e contro il tradimento.
Il finale chiude il cerchio: Lisa riesce a salvarsi, ma a un prezzo altissimo. La rottura non è solo quella del legame con Tyler, ma anche con l’idea stessa di coppia come rifugio. La maternità resta, ma non come ricompensa: è un’eredità di lotta e autodeterminazione. Il film non offre una catarsi classica, ma una consapevolezza dura, senza concessioni.
l’amore come luogo del pericolo
L’incubo di Lisa mette in scena un terrore intimo, non soprannaturale. Nessun mostro, nessuna creatura fuori dall’umano. Il pericolo nasce dove ci si aspetta protezione. L’amore, il matrimonio, la famiglia: tutti contesti che in teoria dovrebbero offrire sicurezza, ma che nel film si rivelano arene di potere, controllo e sopraffazione.
In questo senso, il film parla anche a chi non si trova in una situazione estrema. Usa il genere thriller per raccontare qualcosa di più ampio: come si possa diventare invisibili nella propria relazione, come ci si possa risvegliare in trappole costruite da chi diceva di amarci. Il bosco in cui Lisa lotta per la vita non è solo geografico. È anche interiore. E uscirne vivi non è scontato.
Filmografia
L'incubo di Lisa
Thriller - Canada 2021 - durata 86’
Titolo originale: Remote Danger
Regia: Jason Wan Lim
Con Stephanie Bennett, Stafford Perry, Kylee Bush, John Treleaven, Colette Nwachi, Roel Suasin
in TV: 10/11/2025 - TV8 - Ore 13.45


Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta