In un panorama di film natalizi che promettono magia, biscotti e redenzione romantica, Quel Natale che ci ha fatto incontrare su Rai Premium la sera del 10 novembre non cerca di ribaltare le carte in tavola. Eppure, riesce a distinguersi per un’esecuzione più sincera e meno artificiosa del solito. Non ci sono città da salvare, negozi in crisi o scambi d’identità sotto l’albero. C’è una storia semplice, raccontata con coerenza e sensibilità, che trova la sua forza nei piccoli gesti e nei silenzi pieni di significato. È questo approccio misurato ma onesto a rendere il film degno di attenzione.

Sophie: la donna che cercava se stessa senza saperlo
La protagonista del film di Rai Premium Quel Natale che ci ha fatto incontrare, Sophie (Merritt Patterson), è una fotografa affermata, abituata a viaggiare e a vivere in modalità “nomade”, senza radici, sempre pronta per il prossimo incarico. Il suo rapporto con il lavoro è sincero, passionale, e non viene mai ridotto a un cliché da “workaholic redenta”. Anzi, Sophie ama profondamente ciò che fa. Ma quando torna nella casa della nonna per passare le vacanze (una scelta che in passato non aveva mai avuto tempo o voglia di fare) si ritrova catapultata in una routine familiare che, a poco a poco, inizia a metterla di fronte a una domanda che non aveva mai avuto il coraggio di porsi: che cosa voglio davvero?
A farle da specchio c’è David (Jon Cor), il vicino di casa della nonna, imprenditore e zio a tempo pieno di un bambino, Troy, che ha temporaneamente preso sotto la sua ala. David è solido, presente, e soprattutto reale: non è l’uomo perfetto, ma è quello che non si tira indietro, che fa la spesa, che prepara i regali, che cerca soluzioni e non fughe. Sophie, nell’accudire Troy come babysitter temporanea, entra nel mondo di David non per caso ma per scelta, e proprio in quella scelta risiede la forza narrativa del film.
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Il Natale come lente d’ingrandimento
Il film di Rai Premium Quel Natale che ci ha fatto incontrare non reinventa i tropi natalizi, li impiega con discrezione: ci sono gli alberi da addobbare, i biscotti da infornare, le luci e le musiche, ma tutto è dosato con equilibrio. La festa non è mai lo scopo della trama, ma lo sfondo che permette ai personaggi di osservare le loro vite sotto una nuova luce.
Il Natale, qui, non è un evento miracoloso che cambia tutto in una notte, ma un tempo sospeso che permette ai protagonisti di rallentare, riflettere, e valutare cosa conti davvero. La fotografia, centrale per la protagonista, diventa anche una metafora sottile: serve tempo, attenzione e sensibilità per cogliere uno scatto perfetto. Lo stesso vale per le scelte di vita che Sophie è chiamata a fare. E questo parallelismo, mai reso esplicito in modo didascalico, è uno degli elementi più riusciti del film.

L’amore, senza urla o fuochi d’artificio
La relazione tra Sophie e David nel film di Rai Premium Quel Natale che ci ha fatto incontrare si sviluppa con calma, evitando i colpi di scena forzati. Non c’è bisogno di grandi dichiarazioni né di crisi melodrammatiche. Bastano uno sguardo, una passeggiata, un regalo caricato nel bagagliaio per costruire un’intimità credibile. La regia evita l’effetto zucchero a velo e lascia spazio ai personaggi di respirare, di conoscersi davvero, anche attraverso i silenzi.
È una relazione fondata sulla reciprocità, sull’ascolto, sulla possibilità concreta di una vita condivisa che non richiede la rinuncia ai propri sogni, ma la loro ricalibrazione. Sophie non deve rinnegare la sua carriera; deve solo capire se può vivere senza sacrificare i legami che iniziano a farle battere il cuore in modo nuovo.
Generosità senza retorica
Uno dei temi più forti e meno chiassosi del film di Rai Premium Quel Natale che ci ha fatto incontrare film è la generosità. Non quella impacchettata per fare scena, ma quella autentica, quotidiana. Il prendersi cura di qualcuno, il mettersi a disposizione, l’aprire le porte della propria casa e del proprio tempo: gesti semplici che il film riesce a raccontare con rispetto e realismo. In fondo, è questo il vero spirito natalizio, e il film ci arriva senza proclami, con naturalezza.
Una storia che funziona perché non esagera
Quel Natale che ci ha fatto incontrare non è un film rivoluzionario, né aspira a esserlo. Ma sa raccontare bene ciò che si propone: una storia di scoperta, di amore e di rallentamento. È una pellicola che non urla, ma suggerisce. Non convince con effetti speciali, ma con coerenza e attenzione ai dettagli. In un mare di titoli fotocopia, riesce a emergere proprio perché non cerca scorciatoie emotive.
E alla fine, proprio come una buona fotografia, resta impressa non per quello che mostra, ma per ciò che riesce a far sentire.
Filmografia
Quel Natale che ci ha fatto incontrare
Sentimentale - Usa 2019 - durata 90’
Titolo originale: Picture a Perfect Christmas
Regia: Paul Ziller
Con Merritt Patterson, Jon Cor, Luke Roessler, Paula Shaw, Nicole Oliver, Toby Levins
in TV: 10/11/2025 - Rai Premium - Ore 21.20
in streaming: su Rai Play


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