In onda su Rai 4 l’11 novembre, il film La casa del padre si distingue per la complessità della sua protagonista e per il dilemma morale al centro della narrazione: cosa resta dell’amore quando viene svelata la verità?


Diretto da Neil Burger e tratto dal romanzo di Karen Dionne, si muove tra i territori della sopravvivenza, della memoria e del trauma, raccontando la storia di Helena, una donna costretta a confrontarsi con il padre che amava… e con l’uomo che ha distrutto la vita di sua madre.

Daisy Ridley, Gil Birmingham
La casa del padre (2023) Daisy Ridley, Gil Birmingham

Una trappola nascosta nel verde

Il film di Rai 4 La casa del padre inizia in una capanna sperduta nelle paludi del Michigan. Helena, dieci anni, vive lì con i suoi genitori, convinta di far parte di una famiglia unita, autonoma, lontana dal mondo. Suo padre Jacob, cacciatore esperto, le insegna le regole della natura, le leggi della sopravvivenza, e le imprime addosso (letteralmente) i ricordi: tatuaggi rituali che celebrano successi e puniscono fallimenti. Il legame tra padre e figlia è profondo, quasi simbiotico. Ma dietro questa apparenza si nasconde una realtà disturbante.


Helena scopre la verità nel modo più brutale possibile: quando sua madre riesce finalmente a fuggire e porta con sé la bambina, la realtà irrompe. Jacob non era un padre affettuoso, ma il rapitore e lo stupratore di sua madre. Helena è nata da quella prigionia, da quella violenza.


Il salto temporale ci porta vent’anni dopo. Helena (Daisy Ridley) è ormai adulta, ha un marito, una figlia, una vita normale o, almeno, in apparenza. Ma sotto la superficie serena, cova il peso del passato. E quando Jacob evade di prigione, quel passato ritorna, vivo, predatorio, per reclamare ciò che crede suo.


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Padri che proteggono, padri che possiedono

Il fulcro emotivo del film di Rai 4 La casa del padre è il rapporto tra Helena e Jacob. Per una bambina cresciuta isolata dal mondo, quel padre è stato tutto: insegnante, guida, autorità, affetto. Ma quell’amore era costruito su una menzogna. Il film racconta con lucidità questa ambivalenza, senza cercare risposte semplici. Helena ha amato l’uomo che l’ha anche distrutta, e ora deve capire cosa fare con quello che le è rimasto: non un sentimento, ma una ferita.


Jacob, interpretato da un Ben Mendelsohn che riesce a essere tanto affabile quanto minaccioso, incarna la figura del predatore emotivo. Non è solo violento: è manipolatore, seducente, capace di convincere chiunque, anche sua figlia, che ciò che fa è giusto. Il suo ritorno non è solo una minaccia fisica, ma un attacco alla stabilità psichica di Helena.


Accanto a loro, altri personaggi fanno da contrappeso: la madre, mai pienamente esplorata ma centrale nel trauma vissuto; il marito di Helena, che ignora tutto; e soprattutto Clark, il patrigno silenzioso ma solido, che rappresenta una possibilità alternativa di paternità: protettiva, rispettosa, umana.

Daisy Ridley, Gil Birmingham
La casa del padre (2023) Daisy Ridley, Gil Birmingham

Sopravvivere a se stessi

Il vero conflitto non è tra Helena e Jacob, ma tra Helena e la parte di sé che ancora è figlia di quell’uomo. Il film di Rai 4 La casa del padre insiste su questa dicotomia. Da bambina impara a cacciare, a sparare, a leggere le tracce degli animali. Ma quegli stessi strumenti che le hanno dato forza sono anche ciò che la lega a un passato oscuro.


Ora che ha una figlia, Helena teme di trasmettere quell’eredità: il silenzio, la violenza nascosta, la diffidenza verso il mondo. Il lungometraggio la segue mentre cerca di spezzare il ciclo, ma non con grandi gesti eroici piuttosto con piccoli atti di verità, come raccontare finalmente la sua storia al marito.


La struttura del film, però, non accompagna sempre la potenza dei suoi temi. Dopo un inizio teso e coinvolgente, la narrazione rallenta e perde parte dell’urgenza emotiva. Quando finalmente si arriva al confronto finale tra padre e figlia, il ritmo torna a stringere, ma il percorso per arrivarci è costellato di momenti sottotono.

La palude come metafora

L’ambientazione è più di un semplice sfondo. La palude è un mondo sospeso, in cui le regole della civiltà non valgono. Qui, Jacob ha costruito il suo dominio, e qui Helena deve tornare per chiudere il cerchio. Ma la palude è anche il simbolo della memoria: un luogo in cui tutto affonda, si confonde, ma nulla scompare davvero.


Il film di Rai 4 La casa del padre mostra quanto sia difficile uscirne. Helena prova a dimenticare, a reinventarsi, ma non basta cambiare casa o nome per cancellare chi si è stati. Solo affrontando il luogo in cui è cresciuta e l’uomo che l’ha formata può davvero liberarsene.

Identità e redenzione

La casa del padre non è un thriller d’azione. È un racconto intimo travestito da storia di caccia, una riflessione su cosa significhi essere figli di un mostro. Il film non cerca il colpo di scena a tutti i costi, ma punta tutto sull’ambiguità delle emozioni: amore e terrore, gratitudine e rancore, protezione e abuso.


La forza del film risiede nella sua protagonista. Helena non è un’eroina nel senso classico. È una sopravvissuta, e il suo viaggio non è verso la vendetta, ma verso l’accettazione. Per salvarsi, deve capire che non può cancellare il passato, ma può scegliere cosa farne.


E questa, in fondo, è la vera lotta: non contro il padre, ma contro l’idea che lui l’abbia definita per sempre.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina La casa del padre

La casa del padre

Thriller - Usa 2023 - durata 108’

Titolo originale: The Marsh King's Daughter

Regia: Neil Burger

Con Daisy Ridley, Ben Mendelsohn, Garrett Hedlund, Gil Birmingham, Brooklynn Prince, Caren Pistorius

in TV: 11/11/2025 - Rai 4 - Ore 21.20

in streaming: su Apple TV Chili