In Peaceful, il film proposto da Tv2000 il 7 novembre, Emmanuelle Bercot affronta frontalmente una delle realtà più difficili da rappresentare: la morte imminente. Il lungometraggio, che si muove dichiaratamente nel registro del mélo, rinuncia fin dall’inizio alla suspense drammatica. Il protagonista morirà, lo spettatore lo sa. Ma non si tratta di “se” o “quando”, bensì di “come”.
Il film racconta l’ultimo anno di vita di Benjamin (Benoît Magimel), insegnante di teatro quarantenne, colpito da un cancro pancreatico terminale. Accanto a lui, ci sono sua madre Crystal (Catherine Deneuve), incapace di accettare la condanna, e il medico che lo accompagna lungo il percorso, il dottor Gabriel Sara, qui interpretato da se stesso. In questo triangolo emotivo si sviluppa una narrazione che non cede mai alla tentazione del pietismo, ma scava invece nella densità delle relazioni umane, nella gestione della verità, nella funzione della medicina, nel mistero della fine.

Benjamin – Il malato che insegna a vivere
Nel film di Tv2000 Peaceful, Benjamin è un uomo già stanco prima ancora della diagnosi. Attore fallito, padre assente, vive una crisi esistenziale prima ancora che clinica. Il cancro lo inchioda a un presente che non può più rimandare. La sua progressiva accettazione della malattia è anche un percorso di riconciliazione con se stesso. A teatro, chiede ai suoi studenti di interpretare l’addio, come se avesse bisogno di osservare la propria morte da lontano prima di viverla davvero.
Attraverso i suoi corsi – che diventano più intensi e disperati man mano che la malattia avanza – Benjamin elabora il dolore, la perdita di controllo, l’urgenza di trasmettere qualcosa. Quando riconosce legalmente il figlio che non ha cresciuto, non è solo un atto simbolico, ma l’unico gesto concreto di paternità che può ancora compiere. Morire, nel suo caso, significa anche decidere cosa lasciare e a chi.
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Crystal – La madre senza parola
Crystal non è una figura retorica, ma una madre reale che tenta di esistere accanto alla malattia del figlio senza esserne esclusa. Ma la malattia è individuale. Benjamin le dice: “È la mia malattia, non la tua”. E in quella frase c’è tutta la distanza che si crea anche nel legame più intimo.
Crystal è un personaggio silenzioso. La sua azione più significativa non è dire, ma esserci. Resiste, cerca, viaggia con lui verso terapie alternative, si aggrappa a ogni illusione. Il suo percorso non è parallelo a quello del figlio, ma in ritardo. Solo quando Benjamin firma le direttive anticipate, accettando la propria morte, Crystal è costretta a fare lo stesso. Non c’è parola che le venga concessa, se non quella scritta in una lettera letta ad alta voce agli studenti del figlio: la sua forma di testamento, ancora piena di speranza negata.

Il dottore che sa parlare di morte
Il dottor Sara, oncologo nella vita e nel film di Tv2000 Peaceful, non è un personaggio: è un metodo. Il suo approccio – radicalmente umanista – si fonda su tre principi: dire la verità, coinvolgere la famiglia, aiutare il paziente a “rimettere ordine nel proprio ufficio”, ovvero nella propria vita. Non guarisce, accompagna. E nel farlo, insegna anche a morire.
La sua pratica – inusuale nel contesto francese – si fonda sul dialogo sincero, sull’attenzione al non detto, e sul rispetto del tempo residuo. Per lui, ogni paziente ha diritto alla verità, perché solo conoscendola può fare scelte, dire le parole che contano – “perdonami, ti perdono, grazie, ti amo, addio” – e magari chiudere cerchi aperti. Quando Crystal non riesce a lasciar andare suo figlio, è lui a dirle: “È il nostro turno di accettare quello che lui ha già accettato”.
Eugénie: presenza e sguardo
Il personaggio interpretato nel film di Tv2000 Peaceful da Cécile de France ha un ruolo che nel sistema francese non esiste: assistente personale del medico. Ma la funzione narrativa è chiara. Eugénie non dice quasi nulla, ma osserva tutto. È testimone silenziosa, partecipe, forse anche innamorata. Il suo silenzio è una forma di contenimento, di rispetto, di compassione. È l’altra faccia del lavoro di cura: quella che non parla, non prescrive, ma resta.

La solitudine come condizione narrativa
Crystal e Benjamin non hanno amici, non hanno rete familiare. Sono due personaggi isolati. Questa scelta di scrittura – lontana dal realismo – serve a concentrare lo sguardo sul nucleo emotivo della vicenda. Non c’è rumore di fondo, nessuna distrazione narrativa: solo madre, figlio e morte. Il dolore non viene distribuito: è indiviso, centrale, totalizzante.
Il film di Tv2000 Peaceful mostra una sequenza di stagioni. Un anno. Un ciclo. Non è tanto la malattia ad avanzare, ma il lavoro interiore che procede, a scatti, in stadi. Dall’incredulità al rifiuto, dalla rabbia alla resa. Ogni personaggio attraversa il proprio tempo, e lo spettatore con loro. Nessuna scena è superflua, perché ogni gesto ha un peso: insegnare, firmare, cedere, chiedere, tacere.
La morte, qui, non è un evento. È un processo.
Una conclusione mai chiusa
Benjamin muore mentre la madre non è nella stanza. Non è una coincidenza: è una decisione. Ha scelto il momento. Ha scelto l’assenza. Come il dottor Sara afferma all’inizio del film: “Spesso i malati scelgono chi vogliono accanto quando muoiono”. Il film di Tv2000 Peaceful non dice se sia stato per proteggerla o per separarsene. E fa bene. Perché lascia al pubblico il compito di dare senso a quell’ultimo respiro.
Peaceful non consola. Non fa finta. Non edulcora. Eppure, non è un film disperato. È un film sulla possibilità di fare qualcosa, anche quando non c’è più nulla da fare. Di scegliere come morire. Di scegliere cosa dire. Di scegliere a chi lasciare ciò che si è.
In questo senso, è davvero un film sulla vita. Su ciò che resta. Su ciò che conta. Sul tempo che non si può allungare, ma si può ancora abitare.
Filmografia
Peaceful
Drammatico - Francia 2021 - durata 120’
Titolo originale: De son vivant
Regia: Emmanuelle Bercot
Con Benoît Magimel, Catherine Deneuve, Lou Lampros, Cécile De France, Oscar Morgan
in TV: 07/11/2025 - Tv 2000 - Ore 21.10
in streaming: su Google Play Movies Amazon Video Apple TV


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