Nel panorama affollato della fiction televisiva francese, il film La ricetta del delitto perfetto su Rai Premium la sera del 25 settembre si ritaglia uno spazio tutto suo, mescolando con una certa astuzia le note classiche del poliziesco con il sapore speziato dell’universo gastronomico.
Diretto da Chloé Micout e basato sul romanzo Petits meurtres à l’étouffée di Noël Balen e Vanessa Barrot, il tv movie unisce mistero, tensione e dinamiche personali, il tutto servito nel contesto esclusivo della ristorazione d’élite di Lione.
Il risultato è un giallo dai contorni insoliti, in cui l’elemento culinario non è solo sfondo, ma motore narrativo e simbolico, capace di legare tutti i personaggi a una rete di colpe, segreti e desideri di rivalsa.

L’omicidio è servito
La storia del film di Rai Premium La ricetta del delitto perfetto si apre con un evento drammatico: il brutale omicidio di uno chef stellato, zio della protagonista, ritrovato morto nel proprio ristorante. È la miccia che innesca un’indagine destinata a scoperchiare ben più che una faida personale.
Laure Grenadier, ex cuoca di fama riconvertita in influencer e critica gastronomica, si trova coinvolta suo malgrado nel caso. Inizialmente intenzionata a documentare la vita del ristorante per il suo blog, si ritrova invece spettatrice di un crimine che la tocca profondamente.
Costretta a collaborare con la polizia, Laure accetta di diventare informatrice, anche se questo significa lavorare fianco a fianco con il suo ex compagno Nicolas Garnier, capitano di polizia e padre di sua figlia.
La tensione personale tra i due si somma a quella dell’indagine, mentre i delitti si moltiplicano tra i ristoratori della città. Ogni nuova vittima sembra aggiungere un ingrediente a un menù mortale la cui ricetta è ancora tutta da decifrare.
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Laure Grenadier: tra padelle e vendette
Il fulcro narrativo del film di Rai Premium La ricetta del delitto perfetto è Laure, una protagonista che unisce determinazione e fragilità, professionalità e istinto. Ex chef stellata, ha lasciato i fornelli per reinventarsi nel mondo dei social media, recensendo ristoranti e raccontando la cucina con piglio moderno e autorevole.
Ma il passato, sotto forma di un ex compagno e di un mondo culinario mai del tutto abbandonato, torna a bussare con forza. La sua competenza tecnica, unita alla rete di contatti nel mondo della gastronomia lionese, fa di lei un’alleata preziosa per la polizia, ma anche una figura scomoda, troppo coinvolta per mantenere il distacco.
Accanto a lei, Nicolas Garnier, poliziotto dal carattere pragmatico, cerca di mantenere la rotta in un’indagine che si fa sempre più personale. L’introduzione del giovane collega Baptiste serve a ribilanciare i toni e dare respiro alla narrazione. Ma è nel rapporto tormentato tra Laure e Nicolas che il film trova il suo asse emotivo. Non si tratta solo di risolvere un caso, ma di fare i conti con le scelte passate, con le ferite non rimarginate, con l’orgoglio e la fiducia.

Le ferite dietro i fornelli
Il vero cuore tematico del film di Rai Premium La ricetta del delitto perfetto non è tanto l’indagine in sé, quanto ciò che essa rivela sul mondo che esplora. La gastronomia lionese, con la sua facciata di eccellenza e il culto della tradizione, si rivela essere un terreno fertile per invidie, giochi di potere, rivalità mai sopite. I ristoratori, pur nella loro apparente comunanza d’intenti, si muovono in una giungla di concorrenza feroce e aspettative irrealistiche.
Il cibo, che dovrebbe nutrire e unire, qui diventa metafora di ciò che può anche avvelenare: ambizione, rancore, esclusione. Ogni piatto è il prodotto di una gerarchia, di un’identità, di un’appartenenza che può essere minacciata o tradita. In questo contesto, anche le relazioni personali diventano complesse: la figlia vegetariana di Laure, Amandine, si oppone ai valori culinari della madre, introducendo una riflessione più ampia sui cambiamenti generazionali e sulla ridefinizione dei ruoli familiari.
Una vendetta a fuoco lento
La struttura del film di Rai Premium La ricetta del delitto perfetto segue quella classica del whodunit, ma gioca bene con le aspettative. Se all’inizio tutto sembra riconducibile a motivazioni economiche o sentimentali, la verità si rivela più articolata. La risoluzione del caso, che evita i cliché più prevedibili, mostra come la vendetta possa assumere forme sottili e costruirsi nel tempo, proprio come una ricetta complessa. Non è un delitto d’impeto, ma il risultato di una lunga cottura emotiva, dove ogni ingrediente è scelto con cura e dove la vittima non è mai completamente innocente.

La nuova eroina del giallo gastronomico?
Il film di Rai Premium La ricetta del delitto perfetto si inserisce in un filone sempre più popolare di gialli leggeri ma non superficiali, capaci di coniugare l’intrattenimento con uno sguardo critico sul mondo rappresentato. La regia di Chloé Micout mantiene un ritmo serrato ma lascia spazio alle dinamiche tra i personaggi, mentre la scrittura di Isabelle Polin e Frédéric Lozet costruisce un equilibrio riuscito tra suspense e umanità.
Laure Grenadier, interpretata da Cécile Bois con solida presenza scenica, potrebbe diventare un volto ricorrente della fiction francese, proprio perché incarna un tipo di eroina moderna: competente ma imperfetta, empatica ma testarda, radicata in un ambiente preciso ma capace di parlarne con uno sguardo critico. In un mondo narrativo dove spesso si ripetono gli stessi personaggi e gli stessi schemi, è una figura che ha ancora qualcosa da dire.
Il gusto amaro della verità
La ricetta del delitto perfetto gioca bene con le regole del giallo, aggiungendo un tocco personale dato dall’ambientazione e dai temi trattati. Il mondo della gastronomia, solitamente esaltato solo per il suo lato estetico o sensoriale, qui si mostra anche come luogo di ombre, gerarchie, e vendette covate a lungo.
In un’epoca in cui le identità professionali e familiari sono sempre più ibride, Laure Grenadier rappresenta una figura complessa, in bilico tra passato e presente, tra ambizione e ferite personali. E in questo, forse, risiede la vera forza del film: nel mostrare che il crimine perfetto non nasce dal caso, ma dalla combinazione esatta di ingredienti umani troppo spesso ignorati.
Filmografia
La ricetta del delitto perfetto
Giallo - Francia 2023 - durata 89’
Titolo originale: Le goût du crime
Regia: Chloé Micout
Con Cécile Bois, Charlie Dupont, Denis Maréchal, Antoine Férey, Victoria Eber
in TV: 25/09/2025 - Rai Premium - Ore 21.20
in streaming: su Rai Play
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