Con il thriller La maledizione del cuculo, film su Rai 4 in seconda serata il 24 settembre, Mar Targarona firma un’opera che sfida i confini del genere con uno sguardo inquieto sul desiderio di cambiare vita. Nessun mostro sotto il letto, nessuna ombra nella notte. Il terrore, qui, ha il volto del quotidiano e si annida nelle pareti bianche di una casa troppo perfetta per essere vera. Anna e Marc cercano una tregua dalla vita, trovano un’illusione di futuro. Ma nel mondo del cuculo, l’uccello che depone il proprio uovo nel nido altrui, ogni rifugio è una trappola.

Belén Cuesta, Jorge Suquet
La maledizione del cuculo (2023) Belén Cuesta, Jorge Suquet

Una vacanza che non si può dimenticare

La trama del film di Rai 4 La maledizione del cuculo si sviluppa su un’idea semplice: uno scambio di case tra due coppie – una giovane e spagnola, l’altra anziana e tedesca – attraverso una piattaforma online. Anna, incinta e desiderosa di una pausa, convince Marc ad accettare lo scambio. La destinazione? Una casa lussuosa nella Selva Nera. Una promessa di pace che si trasforma presto in un incubo.


La tensione cresce lentamente. Anna percepisce dettagli fuori posto, stranezze nella casa e nei comportamenti di Marc dopo un incidente d’auto. Lui sembra cambiato, più presente, più amorevole: troppo perfetto per essere vero. Nel frattempo, Hans e Olga, la coppia tedesca, penetrano nella casa di Anna e Marc con un’inquietante familiarità. Frugano, osservano, si appropriano di ogni cosa. Sono lì per qualcosa di più di una semplice vacanza.


Il crescendo narrativo culmina in una rivelazione disturbante: nella casa della Selva Nera si cela una stanza segreta, e in quella stanza si nasconde la chiave di un rituale oscuro, pensato per garantire ad Hans e Olga una seconda vita. Ma ogni rinascita ha un prezzo: la giovinezza, l’identità, forse anche l’anima.


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Maschere d’amore e di paura

Marc e Anna nel film di Rai 4 La maledizione del cuculo non sono solo vittime: sono due anime alla deriva, in bilico tra l’ambizione e la fuga. Vivono a Barcellona in un appartamento troppo stretto, in una relazione che vacilla sotto il peso del futuro. Anna cerca conforto altrove, Marc si rifugia nel lavoro. Il figlio in arrivo sembra più una toppa che un progetto condiviso.


Belén Cuesta (Anna) e Jorge Suquet (Marc) danno corpo a una crisi silenziosa e reale, fatta di gesti mancati e sguardi distanti. Il cambiamento di Marc dopo l’incidente – il suo improvviso affetto, la sua nuova maturità – inquieta più di qualunque mostro. È lui, o è qualcun altro nei suoi panni?


Dall’altra parte, Rainer Reiners e Hildegard Schroedter interpretano Hans e Olga con una calma disturbante. Non sono pazzi, non sono nemmeno crudeli nel senso classico: sono meticolosi, determinati. Studiano, imitano, pianificano. La loro invasione non è fisica, è esistenziale.

Hildegard Schroedter, Rainer Reiners
La maledizione del cuculo (2023) Hildegard Schroedter, Rainer Reiners

Il prezzo del desiderio

Il film di Rai 4 La maledizione del cuculo non parla solo di possessione o scambio di corpi. La maledizione del cuculo è una riflessione sul prezzo delle nostre aspirazioni. La casa nella Selva Nera rappresenta tutto ciò che Anna e Marc desiderano: spazio, comfort, successo, libertà. Ma è una trappola. Come nella fiaba di Hansel e Gretel, la promessa di dolcezza nasconde la minaccia.


Mar Targarona sceglie un’estetica pulita, luminosa. Il terrore nasce dalla normalità: grandi finestre, arredi di design, silenzi perfetti. Il film evita i cliché dell’horror e costruisce la tensione con ambiguità e sospensione. L’orrore non è nei corridoi bui, ma nei gesti quotidiani che non riconosciamo più.


Il cuore del film è una domanda: cosa ci definisce davvero? Se la persona che amiamo cambiasse lentamente, senza che ce ne accorgessimo, ce ne renderemmo conto? E se fossimo noi a cambiare, chi ce lo direbbe?

L’io come campo di battaglia

Uno dei meriti maggiori del film di Rai 4 La maledizione del cuculo è portare lo spettatore su un piano psicologico profondo, toccando temi identitari e relazionali. Il confine tra chi siamo e chi fingiamo di essere si fa sottile. La sceneggiatura di Alfred Pérez-Fargas e Roger Danès gioca con l’idea della sostituzione non solo fisica, ma anche simbolica.


La possessione non è un evento soprannaturale, ma un processo lento, impercettibile. Hans e Olga non vogliono distruggere Anna e Marc, vogliono diventare loro. E in questo processo, il concetto stesso di “sé” viene messo in crisi. È un terrore sottile, che parla alla paura più profonda: perdere il controllo della propria vita senza nemmeno accorgersene.

Un futuro che ci consuma

La maledizione del cuculo non è solo un film: è un’allegoria sulla società contemporanea. Inseguendo costantemente una versione migliore di noi stessi, finiamo per aprire la porta a chi è pronto a sostituirci. Il film mostra come la pressione del successo, della genitorialità, della perfezione domestica possa renderci vulnerabili.


La regia di Targarona non cerca il colpo di scena fine a sé stesso, ma lavora per gradi, con una tensione che si accumula e non esplode mai completamente. Il male non ha bisogno di travestimenti: ci guarda dagli occhi delle persone che amiamo, entra dalla porta principale, prende posto accanto a noi.


La maledizione del cuculo
ci lascia con un’immagine inquietante: il nido non è più nostro. Siamo diventati ospiti della nostra stessa vita, abitati da aspettative, desideri e paure che non ci appartengono più. Il film non offre risposte, ma pone domande taglienti su identità, amore e trasformazione.


È un horror senza urla, un thriller senza inseguimenti, ma proprio per questo più disturbante. Perché ci riguarda da vicino. Perché forse il cuculo, oggi, potremmo essere noi.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina La maledizione del cuculo

La maledizione del cuculo

Thriller - Spagna 2023 - durata 98’

Titolo originale: El Cuco

Regia: Mar Targarona

Con Belén Cuesta, Jorge Suquet, Chacha Huang, Rainer Reiners, Hildegard Schroedter

in TV: 24/09/2025 - Rai 4 - Ore 23.05

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