Nel panorama contemporaneo, dove spesso la violenza domestica è raccontata con il filtro della cronaca o della denuncia esplicita, il film Il coraggio di Blanche su Rai 3 la sera del 16 settembre si distingue per un approccio più sottile ma altrettanto diretto.


Diretto da Valérie Donzelli, scritto insieme ad Audrey Diwan e tratto dal romanzo L’amore e le foreste di Éric Reinhardt, il film non si limita a rappresentare un dramma, ma lo ricostruisce attraverso la percezione fratturata di chi lo vive. Più che narrare una vicenda, lo spettatore viene condotto dentro una spirale di controllo, vergogna, desiderio e colpa, che assume contorni tanto riconoscibili quanto inquietanti.

Virginie Efira, Melvil Poupaud
Il coraggio di Blanche (2023) Virginie Efira, Melvil Poupaud

Una storia come tante

Blanche Renard incontra Grégoire Lamoureux. All’inizio è tutto semplice: l’attrazione, la passione, il progetto di una vita insieme. Il legame si stringe rapidamente, si sposano, si trasferiscono, lei si allontana dalla sua famiglia e, soprattutto, dalla sorella gemella Rose. La sua nuova vita prende forma, ma è una forma che muta, si deforma, diventa invisibile a occhio nudo. Grégoire si rivela lentamente un uomo manipolatore, geloso, ossessivo. E Blanche, nel tentativo di salvare il matrimonio, comincia a perdersi.


Il film di Rai 3 Il coraggio di Blanche non costruisce un crescendo lineare, ma procede per ellissi, tagliando ciò che ci si aspetterebbe di vedere e portando lo spettatore a recuperare il senso di ciò che è accaduto solo dopo. È una narrazione mentale, tutta concentrata sul punto di vista di Blanche. Non si tratta di un thriller né di un classico melodramma psicologico: è il racconto di una presa di coscienza che avviene nel silenzio.


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Nel cuore del buio

Nel film di Rai 3 Il coraggio di Blanche, Blanche (interpretata da Virginie Efira) è una donna che vuole amare ed essere amata. Non è una vittima nel senso convenzionale, ma una persona che si adatta, che tollera, che giustifica. Ama il marito, anche quando comincia a toglierle libertà. È solida, colta, ma disarmata. Le mancano strumenti per reagire, non per mancanza di intelligenza, ma perché l’emotività e il bisogno di amore sono diventati una trappola.


Grégoire (Melvil Poupaud), d’altro canto, è tutto tranne che una caricatura del “mostro”. È seducente, sensibile, presente. Sa usare il proprio fascino per coprire la propria fragilità, che si manifesta in una costante tensione al controllo. È proprio questa ambiguità a rendere efficace il suo dominio: non urla, non colpisce subito, ma logora, lentamente. Quando arriva il primo schiaffo, lo spettatore lo sente come un colpo alla realtà.


Attorno a loro, un cast femminile di peso (Virginie Ledoyen, Romane Bohringer, Dominique Reymond) forma un controcanto importante: non solo figure di supporto, ma presenze che evidenziano lo scarto tra ciò che Blanche potrebbe essere e ciò che sta diventando.

Melvil Poupaud, Virginie Efira
Il coraggio di Blanche (2023) Melvil Poupaud, Virginie Efira

L’anatomia della manipolazione

Il fulcro tematico del film di Rai 3 Il coraggio di Blanche è la presa psicologica, cioè il controllo manipolativo che un partner può esercitare sull’altro. Ma Donzelli non si limita a mostrarla: la filma. Il volto di Blanche non è solo inquadrato, è esplorato. La messa in scena usa luci, texture, sfocature, tagli netti per restituire il disorientamento, il senso di isolamento, la perdita progressiva del senso di sé.


Non c’è spettacolarizzazione della violenza, né suspense compiacente. Il lungometraggio smonta l’illusione romantica senza trasformarsi in pamphlet ideologico. Il pericolo è nelle piccole cose: una critica, un commento velenoso, un desiderio negato. Il corpo stesso diventa terreno di conquista: prima desiderato, poi sminuito.


Eppure, la presa non è unidirezionale. C’è, in Blanche, una co-partecipazione inconsapevole, un “lasciarsi fare” che è terreno comune a molte storie simili. Il film non giudica, non assolve, ma rende evidente il nodo profondo tra affetto e sottomissione.

Un film che ascolta

L’elemento strutturale più rilevante è la presenza di una figura d’ascolto (una sorta di alter ego dell’autore del romanzo) che nel film di Rai 3 Il coraggio di Blanche è rappresentata dall’avvocata interpretata da Dominique Reymond. Attraverso il suo ascolto silenzioso, Blanche può finalmente parlare. È lì che si rompe la spirale. Non nel gesto spettacolare, ma nella parola. Donzelli costruisce così una grammatica della liberazione, fatta di confessione, memoria e resistenza.


Questa struttura non serve a guidare il pubblico, ma a offrire un’alternativa narrativa: non l’attesa dell’esplosione, ma la costruzione della possibilità di esistere al di fuori della relazione tossica.


Il finale evita la trappola della catarsi. Blanche non viene salvata da un nuovo amore, né da un evento straordinario. La sua uscita dalla relazione è graduale, sporca, faticosa. Non è un’eroina trionfante, ma una donna che si è rialzata e che dovrà comunque continuare a vivere accanto al padre dei suoi figli. Il tribunale non è la fine, è solo l’inizio di una nuova negoziazione con se stessa e con la realtà. Donzelli rifiuta l’illusione della giustizia riparativa definitiva. Mostra piuttosto una stima di sé che va ricostruita pezzo per pezzo.

Il coraggio di non girarsi dall’altra parte

Il coraggio di Blanche non è un film di denuncia, ma un film che interroga chi guarda. Non c’è spettacolo, c’è un invito all’empatia attiva. Valérie Donzelli riesce a raccontare una storia difficile senza scivolare nel già visto, evitando retorica o patetismo. Il risultato è un film necessario, che pone domande scomode, spinge alla riflessione e, forse, può spingere anche all’azione.


Non è tanto il coraggio di Blanche a colpire, ma quello che il film chiede a chi lo guarda: aprire gli occhi, riconoscere i segnali, e soprattutto, ascoltare. Perché a volte, ascoltare è già un atto di salvezza.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Il coraggio di Blanche

Il coraggio di Blanche

Drammatico - Francia 2023 - durata 105’

Titolo originale: L'amour et les forêts

Regia: Valérie Donzelli

Con Virginie Efira, Melvil Poupaud, Virginie Ledoyen, Dominique Reymond, Arthur Thunin, Zoé Lenoir

Al cinema: Uscita in Italia il 02/05/2024

in TV: 16/09/2025 - Rai 3 - Ore 21.20

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