Il film Predator: Killer of Killers, su Disney+ dal 6 giugno, segna un audace ritorno del celebre franchise fantascientifico, portando la saga in una nuova direzione animata con un’antologia brutale e visivamente mozzafiato. Diretto da Dan Trachtenberg e Josh Wassung, il film si muove tra tre epoche storiche (era vichinga, Giappone feudale, Seconda Guerra Mondiale) e le trasforma in campi di caccia per il più letale dei killer alieni: il Predator.


Quando Dan Trachtenberg ha riportato in vita la saga del Predator con Prey nel 2022, sembrava una mossa rischiosa. Ambientare un film horror-action in epoca precoloniale, parlato in lingua Comanche, senza star da blockbuster, era quasi un atto di fede. Ma il successo è stato netto. Oggi, con Predator: Killer of Killers, Trachtenberg rilancia, porta la saga nell’animazione e ci regala un’antologia feroce, stilizzata e brutale che si muove tra storia e fantascienza come una lama affilata.


Il risultato è un’opera che espande il mito del Predatore e lo trasforma in qualcosa di più profondo: una riflessione sul legame tra violenza, onore e memoria.

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Predator: Killer of Killers (2025) scena

Il killer dei killer

Il film Disney+ Predator: Killer of Killers si presenta come un’antologia: tre storie, tre epoche, tre guerrieri. Ma un solo cacciatore. Il concept è semplice e geniale: cosa succede se il più letale dei killer alieni si scontra con i più formidabili combattenti della storia umana? È una fantasia da fan diventata realtà animata.


C’è Ursa, guerriera vichinga in cerca di vendetta, che guida il figlio Anders in un viaggio di sangue e onore nell’anno 841. C’è Kiyoshi, ninja ribelle in Giappone feudale, che affronta il fratello samurai in un duello segnato dall’ambizione e dalla tradizione. E poi c’è Torres, pilota latino-americano nella Seconda Guerra Mondiale, coinvolto in un dogfight tra cielo e spazio contro una minaccia invisibile. Tre storie, tre tragedie, tre visioni del coraggio. Tutti credono di essere predatori. Tutti scopriranno di essere prede.

Tre capitoli, un unico disegno

Nella prima storia del film Disney+ Predator: Killers of Killers, Ursa è una madre determinata e spietata, ferita nell’anima dalla morte del padre. La sua vendetta si snoda in paesaggi innevati, tra scudi insanguinati e visioni allucinatorie. L’arrivo del Predator rompe ogni logica bellica: la sua caccia è selettiva, inesorabile, tecnologicamente inarrivabile. Ma è anche specchio della furia cieca di Ursa. Il Predator, in questa storia, è quasi un dio della guerra, un’entità che arriva quando l’odio umano ha raggiunto la temperatura giusta.


Il secondo racconto è forse il più elegante dei tre. Un conflitto familiare che attraversa decenni, in cui l’onore è una maschera e il sangue un’eredità inevitabile. Qui, la tensione cresce con ogni silenzio, ogni sguardo. I dialoghi sono minimi, ma densi. E quando il Predator interviene, non è solo una minaccia: è una forza che mette a nudo l’inconsistenza dell’onore umano di fronte alla morte.


Torres, il protagonista del terzo capitolo, è il personaggio più accessibile: simpatico, umano, tragico. Il segmento aereo è visivamente il più dinamico. Il cielo si trasforma in un’arena in cui la tecnologia aliena e l’ingegno umano si scontrano. Ma il cuore dell’episodio è la disperazione nascosta dietro l’eroismo: Torres combatte non per gloria, ma per dignità, per proteggere chi ha ancora un futuro. È un atto disperato, una missione suicida, ma anche un gesto di umanità che contrasta con la ferocia del cacciatore.

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Predator: Killer of Killers (2025) scena

Il vero predatore è la memoria

Il cuore pulsante del film Disney+ Predator: Killer of Killers non è lo scontro. È ciò che lo precede e lo segue. La vendetta, il legame genitoriale, il senso di eredità, l’onore, la fratellanza: questi sono i veri antagonisti. Il Predator, in fondo, è un catalizzatore. È la prova finale, l’ultimo anello della catena. Se sopravvivi a lui, sei davvero ciò che dici di essere.


La decisione, nella versione originale, di far parlare ogni personaggio nella propria lingua (norreno, giapponese, inglese e spagnolo) è cruciale: Predator: Killer of Killers è profondamente rispettoso delle culture che mette in scena. Non cerca di piegare l’identità dei personaggi alla grammatica hollywoodiana. Lascia che le parole suonino estranee, perché la violenza è universale e non ha bisogno di sottotitoli.


Ogni Predator ha un design unico, coerente con il contesto storico. Uno indossa un mantello di spine, un altro sfrutta gadget mai visti prima, e tutti uccidono con la freddezza di un bisturi. La violenza non è edulcorata: decapitazioni, arti mozzati, budella in vista. È cruda, senza vergogna, ma sempre stilizzata, coreografata come un balletto infernale.

Visioni future

Se c’è un limite nel film Disney+ Predator: Killer of Killers, è nella durata. Ogni episodio dura 20-25 minuti: abbastanza per far esplodere l’azione, troppo poco per far respirare i personaggi. Alcuni dilemmi morali e psicologici restano in superficie. Ma è un compromesso necessario, e parzialmente risolto nel finale: un epilogo sorprendente che collega le tre storie e getta le basi per un universo narrativo più ampio.


Tra easter egg (la pistola di Prey, il nome “Yautja” usato ufficialmente per la prima volta, il cameo di Michael Biehn) e aperture per sequel, è chiaro che Predator: Killer of Killers non è un semplice spin-off animato. È un tassello chiave. E Predator: Badlands, in uscita a novembre, promette di raccogliere il testimone e portarlo in territori ancora più estremi.


Predator: Killer of Killers
non è un film su un mostro. È un film sulla brutalità umana osservata da un mostro. È un gioco mentale tra storia e fantascienza, tra passato e futuro. È un esperimento riuscito, che dimostra come l’animazione non sia un ripiego, ma una liberazione. E Trachtenberg, con coraggio e rispetto, ha firmato la più audace reinterpretazione del franchise dagli anni ’80.


In fondo, il messaggio è chiaro: non importa quanto letale sia l’essere umano, c’è sempre un cacciatore più grande pronto a metterlo alla prova. E, se guardi bene, quel cacciatore potrebbe essere la sua stessa memoria.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Predator: Killer of Killers

Predator: Killer of Killers

Animazione - USA 2025 - durata 90’

Titolo originale: Predator: Killer of Killers

Regia: Dan Trachtenberg, Joshua Wassung

in streaming: su Disney Plus

locandina Prey

Prey

Horror - USA 2022 - durata 100’

Titolo originale: Prey

Regia: Dan Trachtenberg

Con Amber Midthunder, Dane DiLiegro, Stefany Mathias, Benito Hofmann, Stormee Kipp

in streaming: su Disney Plus

locandina Predator: Badlands

Predator: Badlands

Horror - USA 2025 - durata 0’

Titolo originale: Predator: Badlands

Regia: Dan Trachtenberg

Con Elle Fanning

Al cinema: Uscita in Italia il 06/11/2025

locandina Predator

Predator

Azione - USA 1987 - durata 104’

Titolo originale: Predator

Regia: John McTiernan

Con Arnold Schwarzenegger, Carl Weathers, Elpidia Carrillo, Bill Duke, Jesse Ventura, Sonny Landham

in streaming: su Disney Plus Apple TV Amazon Video Google Play Movies Rakuten TV