Nel film Bassifondi, l’opera prima di finzione di Trash Secco (pseudonimo di Francesco Pividori), Romeo e Callisto in prima tv su Rai 5 la sera del 3 giugno, due senzatetto sulle rive del Tevere, ci portano là dove il cinema italiano non si spinge quasi mai: nell’abisso emotivo della disperazione urbana, tra quell’umanità che vive ai margini e non cerca redenzione, non perché non la desideri ma perché nessuno gliel’ha mai mostrata davvero. Bassifondi è un film sporco, viscerale e sincero nel tono, nel contenuto e nello stile.

Romano Talevi, Gabriele Silli
Bassifondi (2022) Romano Talevi, Gabriele Silli

Due corpi, una sola miseria

Romeo (Gabriele Silli) e Callisto (Romano Talevi), i due protagonisti del film di Rai 5 Bassifondi, sono anime smarrite, speculari e complementari. Il primo è alto, magro, claudicante, portatore sano di silenzio e sottomissione. Il secondo è basso, irruento, una forza d’urto che trasforma ogni incontro in uno scontro. Vivono per strada, ma soprattutto vivono l’uno dell’altro.


Non sono amici, non sono fratelli, ma legati da una dipendenza emotiva che ricorda certi amori malati e profondi. È Romeo che subisce, che accetta umiliazioni e comandi, salvo poi essere curato con amore da Callisto quando si ammala gravemente. È Callisto che, in tutta la sua sboccata violenza, si piega alla fragilità dell’altro, scoprendosi incapace di salvarlo. La malattia agli occhi di Romeo è simbolo di un’oscurità crescente che inghiotte entrambi.


“Le persone che vivono per strada vivono fuori dal tempo, in un tempo loro, cristallizzato, che non coincide con la realtà”, ha spiegato Trash Secco.


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Una Roma che decompone

La Roma del film di Rai 5 Bassifondi è lontana dalle cartoline. I colori sono acidi, gialli marci, verde muffa. Il fiume è fango e abisso. È una città che non accoglie, che respinge. Come ha suggerito Trash Secco: “i personaggi che orbitano attorno ai protagonisti sono ‘oggetti’ più che persone”, contro cui Callisto e Romeo rimbalzano senza lasciare traccia, e senza che nessuno si fermi a guardarli davvero.


Il film si muove con lo sguardo da documentario, ma è profondamente scritto: i fratelli D’Innocenzo hanno scolpito una favola urbana con venature tragiche, mentre Trash Secco, artista visivo e performer, la mette in scena come se fosse un quadro in decomposizione. A tratti sembra un western metropolitano, con due maschere moderne che si affrontano in un mondo senza legge e senza futuro.

Gabriele Silli, Romano Talevi
Bassifondi (2022) Gabriele Silli, Romano Talevi

L’amore tossico come unica salvezza

Alla base del film di Rai 5 Bassifondi c’è un’idea potente: l’unica cosa che possiedono davvero questi due uomini è il loro legame. Nessun bene materiale, nessuna prospettiva, ma una relazione che è al tempo stesso zavorra e ancora. Come ha evidenziato il regista, il film nasce da un racconto personale: “Un amore viscerale, simbiotico che ho con mio fratello”. E non è un caso che la sceneggiatura sia firmata da altri due fratelli, i D’Innocenzo.


È una storia che parla di famiglie perdute, di figli dimenticati, di una malattia, fisica e mentale, che consuma nell’indifferenza. Ma anche di piccoli gesti, cure improvvisate, tentativi di tenere viva una fiamma con mezzi poveri, inventati, disperati. Callisto non è un medico, è solo un uomo che ama come può. E non basta.

Estetica del degrado, poesia della rovina

Tra animali che diventano metafore viventi e oggetti d’arte raccolti nella spazzatura (la “pianta-moto” o la “giacca corallo”), il film di Rai 5 Bassinfondi rifiuta il pietismo e l’oleografia. C’è una fascinazione cruda per i “raté”, i falliti, quelli che stanno fuori dal sistema ma che ne conservano, paradossalmente, più umanità di chi lo abita.


Come scrive Mauro Gervasini su FilmTv 24/2023, Bassifondi pare «più una commedia dei raté. È la definizione migliore perché “raté”, francesismo che indica i falliti, è pure l’anagramma di “arte”, quindi commedia dell’arte». E in quel “raté” sta il cuore del film: Romeo e Callisto sono maschere tragiche, buffe, piene di vita e morte, protagonisti di un’antica commedia dell’arte reinventata sotto i ponti.


Bassifondi
non consola, non propone soluzioni, non denuncia con retorica. Semplicemente guarda. E chiede di guardare. È un pugno nello stomaco, ma anche una carezza, una storia d’amore senza morale. Una parabola discendente che però ci lascia col cuore pieno. “L’unica cosa che i protagonisti possiedono sono loro due e la loro relazione morbosa”, per dirla con le parole di Trash Secco. È abbastanza. Ed è devastante.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Bassifondi

Bassifondi

Drammatico - Italia 2022 - durata 94’

Regia: Francesco Pividori

Con Gabriele Silli, Romano Talevi

Al cinema: Uscita in Italia il 15/06/2023