Nella fantascienza contemporanea, spesso popolata al cinema da epopee spettacolari e mondi ipertecnologici, il film Vesper in onda su Rai 4 la sera del 29 maggio rappresenta un’eccezione rara e luminosa. Diretto da Kristina Buožytė e Bruno Samper, già collaboratori nel visionario Vanishing Waves, è un’opera densa di significati, capace di fondere le suggestioni della distopia post-apocalittica con la delicatezza di un romanzo di formazione. Più che un racconto sul futuro, Vesper è una riflessione profonda sul presente e sul destino dell’umanità.

Il fragile equilibrio tra rovina e rinascita
Nel film di Rai 4 Vesper, siamo in un futuro remoto, in cui il collasso dell’ecosistema terrestre ha spazzato via la civiltà così come la conosciamo. In un mondo ridotto a una distesa di foreste malate e ruderi biologici, la giovane Vesper (interpretata dalla rivelazione Raffiella Chapman) vive ai margini della sopravvivenza, in una zona rurale fuori dalla misteriosa e impenetrabile Citadel, una fortezza ipertecnologica in cui si sono rifugiati gli oligarchi della nuova umanità.
Vesper è sola, ma determinata: accudisce il padre malato Darius (Richard Brake), il cui pensiero è trasferito in un piccolo drone volante, e sperimenta con semi geneticamente modificati nella speranza di rigenerare un mondo sterile.
La sua vita prende una piega imprevista quando scopre Camellia (Rosy McEwen), una donna elegante e spaesata precipitata con un velivolo nei pressi della sua casa. Camellia nasconde un segreto cruciale, che potrebbe alterare per sempre gli equilibri del potere. Il loro incontro dà il via a una delicata alleanza e a un viaggio verso l’emancipazione personale e collettiva.
Ma l’ombra incombe: Jonas (un inquietante Eddie Marsan), vicino crudele e servo del sistema, è sulle tracce di Camellia. Il pericolo è ovunque, e Vesper dovrà usare tutta la sua intelligenza, la sua resilienza e le sue capacità di bio-hacker per sopravvivere e trasformare il suo mondo.
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Due eroine, due archetipi in frantumi
Il cuore del film di Rai 4 Vesper è il rapporto tra le due protagoniste femminili: la selvaggia, ribelle Vesper e la eterea, educata Camellia. I registi descrivono il binomio come una riflessione sui ruoli imposti alla donna dalla società: da un lato, la figura autonoma, creativa ma emarginata; dall’altro, l’archetipo della “geisha”, modellata per piacere e adattarsi. Entrambe, in modi diversi, sono intrappolate da limiti interiori quanto da barriere esterne. Il loro cammino congiunto diventa così un processo di liberazione reciproca e crescita identitaria.
Anche Darius, pur immobilizzato fisicamente, è una figura paterna presente, guida invisibile e affettuosa; mentre Jonas incarna un darwinismo sociale spietato, un predatore che simboleggia l’egoismo e il dominio dell’interesse personale su qualsiasi valore umano.

Distopia, disuguaglianza, speranza
Il film di Rai 4 Vesper si nutre della migliore tradizione della science fiction europea (pensiamo a Tarkovskij o al primo Jeunet) per riflettere sui temi più urgenti della contemporaneità: l’ambiente distrutto dall’uomo, il dominio delle élite tecnologiche, l’asservimento delle innovazioni al potere economico. La Citadel, chiusa su se stessa e priva di empatia, rappresenta un futuro possibile che è già realtà in molte sue forme.
Ma la visione del film è tutt’altro che nichilista. Come nella migliore fantascienza umanistica, il messaggio è chiaro: non c’è un altrove che ci salverà, dobbiamo salvare ciò che abbiamo e possiamo farlo solo insieme. La “terra promessa” non è una meta da raggiungere, ma un orizzonte da costruire con responsabilità e coraggio.
Un giardino segreto tra carne e vegetazione
Uno degli elementi più affascinanti del film di Rai 4 Vesper è il suo straordinario universo visivo. Lungi dall’essere una CGI spettacolare fine a se stessa, la regia fonde effetti pratici, modelli, pupazzi, 3D printing e VFX per costruire un mondo dove la tecnologia è simbiotica, organica, spesso inquietante. Alcuni droni sono semi-vivi, gli organismi vegetali sembrano pulsare, e le foreste sono popolati da forme grottesche, ispirate al sesso delle piante e alla bioarchitettura.
Tale mondo decadente trova però una contropartita nel “giardino segreto” di Vesper: un angolo in cui le sue creazioni botaniche brillano di colori accesi, rispondono al tatto, emanano vita. Un microcosmo di possibilità che riscatta la morte circostante. Qui il cinema diventa pienamente sensoriale, tra suoni ovattati, luci rembrandtiane, silenzi costruiti con il vento e il frusciare delle creature.
Vesper ci mostra un futuro che potrebbe essere il nostro e, attraverso il coraggio e la creatività di una ragazza, ci invita a immaginare alternative. È una fiaba cupa ma non disperata, in cui l’adolescenza è il terreno in cui può germogliare la rivoluzione: non quella delle armi, ma quella dei semi, dei gesti, delle relazioni.
In un’epoca dominata da cinismo e rassegnazione, Vesper ci ricorda che la speranza è un atto radicale. E che ogni mondo nuovo nasce da una scelta: costruire, piuttosto che distruggere.
Filmografia
Vesper
Fantascienza - Lituania/F/B/Gb 2022 - durata 112’
Titolo originale: Vesper
Regia: Kristina Buozyte, Bruno Samper
Con Raffiella Chapman, Eddie Marsan, Rosy McEwen, Richard Brake, Melanie Gaydos
Vanishing Waves
Fantascienza - Lituania 2012 - durata 124’
Titolo originale: Aurora
Regia: Kristina Buozyte
Con Marius Jampolskis, Jurga Jutaite, Rudolfas Jansonas, Vytautas Kaniušonis, Martina Jablonskyte, Darius Meškauskas
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