Un Natale all’altezza: Il film natalizio di Tv8

Un Natale all’altezza, il film proposto da Tv8 la sera del 16 dicembre, è il frutto perfetto dell’alchimia Hallmark: romanticismo patinato, atmosfere natalizie in alta definizione e un tocco regale. Diretto da Marita Grabiak, il tv movie mette in scena un classico incontro tra mondi opposti: Ava, un’architetta americana pragmatica ma con un passato sentimentale ingombrante, e Henry, principe di Friørland, nazione nordica tanto fittizia quanto fotogenica.

La storia prende vita in un contesto visivamente affascinante: un hotel di ghiaccio progettato per ospitare la famiglia reale durante le festività. Un luogo tanto suggestivo quanto assurdo nella sua logistica (camere di ghiaccio, letti gelati, camini in un edificio che dovrebbe sciogliersi) che però diventa il palcoscenico perfetto per un amore a rischio congelamento.

Ava e Henry: una favola con qualche crepa

Al centro del film di Tv8 Un Natale all’altezza troviamo Ava Jensen, interpretata da Katie Cassidy, chiamata a salvare un progetto architettonico last-minute ideato dallo zio Karl (Charlie Ebbs). Ava è brillante e determinata, ma ancora segnata da un fidanzamento finito male e da uno scandalo finanziario che l’ha coinvolta solo indirettamente. Cassidy le dona una presenza solida, seppur a tratti scolorita, come se il personaggio non riuscisse mai a scrollarsi di dosso la freddezza del suo ambiente circostante.

Il principe Henry (Stephen Huszar) è il classico reale Hallmark: bello, serio, appena uscito da una relazione combinata e insofferente ai doveri nobiliari. Il suo fascino sta nell’apparente conflitto tra ciò che vuole e ciò che gli viene imposto. La chimica con Ava è palpabile (e lo è anche nella realtà, dato che i due attori si sono innamorati durante le riprese) ma il film non riesce sempre a sfruttare questa alchimia. Le tensioni tra i due emergono più dalle macchinazioni dei consiglieri reali che da conflitti reali tra i protagonisti.

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Il ghiaccio sotto i piedi: intrighi e opportunità mancate

Il vero motore narrativo del film di Tv8 Un Natale all’altezza (il passato torbido di Ava, che coinvolge un ex fidanzato truffatore) arriva troppo tardi. La scoperta, orchestrata dalla gelida direttrice delle operazioni Brigitta (Angela Besharah) e dal subdolo vice Von Trier (Glenn Edward Gyorffy), avrebbe potuto dare al film un’anima in più, mettendo alla prova la fiducia tra i protagonisti e introducendo un elemento di vero dramma.

Ma Hallmark, fedele alla sua formula rassicurante, scivola via dalla possibilità di costruire un arco emotivo più complesso, preferendo risolvere tutto in pochi minuti con una rapida riabilitazione morale.

Dietro la corona

Al di sotto della patina natalizia e del romanticismo da favola, il film di Tv8 Un Natale all’altezza accenna (senza approfondire) a due tematiche interessanti: il senso del dovere ereditato e la paura di non potersi più fidare dell’amore. Henry è un principe che non ha scelto la propria vita, sempre più stretto in una rete di cerimoniali e matrimoni strategici. Ava, invece, porta sulle spalle il peso di un errore altrui che rischia di definirla per sempre. Entrambi cercano autenticità in un mondo che chiede solo apparenza.

C’è anche, vagamente, un tentativo di toccare il tema del lavoro con finalità sociali: Ava sogna di costruire case accessibili, ma il film lascia l’idea sospesa, come un decoro natalizio dimenticato in soffitta.

Il finale spiegato

Il momento di crisi nel film di Tv8 Un Natale all’altezza arriva quando la stampa diffonde la notizia del passato di Ava. Per un attimo, tutto sembra perduto: l’opinione pubblica si ribella, la famiglia reale prende le distanze, Henry è combattuto. Ma la verità, ovvero che Ava era completamente all’oscuro delle frodi del suo ex, viene scoperta quasi subito.

Nessuna vera rottura, nessun reale rischio di perdere tutto. Anzi, la tempesta passa così in fretta che il film sembra quasi volerla dimenticare. Si arriva al ballo finale senza vere cicatrici: Henry annuncia di voler seguire il suo cuore, Ava accetta, e la storia si chiude con un brindisi nel palazzo di ghiaccio, tra luci colorate e fiocchi di neve perfettamente cronometrati.

Luci, regali e un’occasione sfiorata

Un Natale all’altezza è un film che promette molto e mantiene solo in parte. La formula Hallmark è rispettata con rigore quasi religioso: la location incantata, la coppia improbabile ma irresistibile, il problema che si risolve giusto in tempo per il lieto fine. Ma la scelta di relegare il vero nodo narrativo (lo scandalo di Ava) agli ultimi venti minuti del film è una decisione che impoverisce l’intera struttura.

Ciò nonostante, il tv movie funziona per quello che è: una fiaba moderna pensata per chi vuole spegnere il cervello e accendere le luci dell’albero. Per gli appassionati del genere, offre abbastanza comfort da giustificare la visione. Per chi cerca qualcosa di più profondo o originale, invece, resta la sensazione di un’occasione mancata, congelata tra le mura di un castello di ghiaccio.

Filmografia