Non capita spesso che un brand di cucina entri nel mondo del cinema con un film originale, ma è proprio quello che ha fatto Food Network con Il Natale di Molly, su Tv8 il 10 dicembre, affidando la regia a Ellie Kanner. Uscito nel 2021 come primo esperimento narrativo del canale, il tv movie non punta sul glamour o sull’originalità a tutti i costi. Al contrario, sceglie una struttura semplice e riconoscibile per raccontare una storia dal taglio più umano che commerciale, dove il Natale non è solo lo sfondo, ma un contesto in cui i personaggi sono costretti a mettersi in discussione.
Questa non è una commedia romantica in senso stretto, né un film per famiglie tradizionale: è un racconto di ritorno, di confronto tra mondi opposti e, soprattutto, di scelte. Con uno sguardo che resta leggero ma non superficiale, Il Natale di Molly invita a guardare oltre le decorazioni per scoprire cosa succede quando il Natale smette di essere una data sul calendario e diventa il momento in cui decidere chi si vuole essere davvero.

Un invito al Natale (e a un cambiamento)
All’inizio del film di Tv8 Il Natale di Molly, la protagonista appare già immersa in un mondo distante dalle luci natalizie. Molly Gallant (interpretata da Molly McCook) vive a Los Angeles, impegnata nel marketing e abituata a un’esistenza agiata, di lusso e frenetica. Ma proprio un investimento sbagliato destabilizza la serenità economica familiare: la compagnia del padre rischia seriamente il pignoramento. Per salvare la situazione, Molly decide di mettere in vendita l’unica garanzia rimasta: la vecchia casa di famiglia, ereditata dalla madre e collocata nella cittadina natale, una località piccola e raccolta chiamata Peppermint Hollow.
In realtà, quella casa non è vuota: è abitata dalla famiglia Kim Winters (a sua volta interpretata da Lee Garlington), la migliore amica di sua madre, insieme al figlio Noah Winters (Aaron O’Connell) e alla nipote Gracie Park (Jae Suh Park). La vendita della casa significherebbe sfrattarli a ragione di urgenza. È con questo quadro che Molly raggiunge Peppermint Hollow con l’unico obiettivo di chiudere l’affare rapidamente.
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Volti di una redenzione inattesa
Il film di Tv8 Il Natale di Molly prende vita soprattutto attraverso i suoi personaggi, che rappresentano non solo tipologie narrative familiari ma anche il confronto tra due stili di vita: quello cosmopolita, imprenditoriale e frenetico di Molly, e quello semplice, comunitario e autentico di Peppermint Hollow.
Molly è all’inizio l’archetipo della donna ambiziosa, autonoma, indipendente. Il suo ritorno nella piccola cittadina è dettato da un’esigenza economica, un gesto quasi freddo e razionale. Ma restando a contatto con chi abita la casa che vuole vendere, scopre un mondo alternativo, fatto di legami, solidarietà e umanità. Non è solo una questione di monetizzazione di un bene immobile: si trova di fronte alle conseguenze reali delle sue azioni, e deve fare i conti con un passato, con la memoria di sua madre, con la maternità simbolica rappresentata da Kim e dalla sua famiglia.
Kim Winters, Noah e Gracie incarnano una comunità che – pur in difficoltà economica (la loro piantagione di menta attraversa problemi, l’acquirente ha cessato l’attività) – vive di relazioni e di speranza, non di calcoli finanziari. Il rapporto tra Molly e Noah aggiunge un elemento romantico: lui è l’“uomo del posto”, legato alla terra, alle tradizioni, lontano dagli stress della grande città. Attraverso di lui, Molly comincia a vedere un’altra forma di ricchezza: non quella misurabile in denaro, ma quella fatta di fiducia, condivisione, radici.
Nel corso della storia, riesce a comprendere che la vendita della casa non è solo un affare immobiliare, ma un atto carico di responsabilità verso persone reali, con una vita, sogni, legami. Il conflitto tra ragione economica e umanità emerge con delicatezza; la protagonista non si limita a un cambiamento esteriore, ma affronta una trasformazione profonda, che mette in discussione le sue priorità.

Natale come simbolo di riscoperta e comunità
Il film di Tv8 Il Natale di Molly affronta temi in qualche modo classici, ma con una sensibilità che punta sull’empatia: identità, radici, comunità, solidarietà, il valore della casa non solo come bene materiale ma come luogo di incontri, memoria, appartenenza.
Il Natale non è un semplice scenario festivo, ma un’opportunità narrativa. Il periodo natalizio diventa metafora di rinascita, come tradizione vorrebbe: così come molti film natalizi cercano di mettere in scena il miracolo della buona volontà, qui il “miracolo” non è soprannaturale, ma è nelle relazioni concrete, nella possibilità reale di cambiare prospettiva, di fare la scelta giusta anche quando sembra la più difficile.
Allo stesso tempo il film accenna al disagio contemporaneo: in una società dove tutto è misurato in valori economici e accordi finanziari, la decisione di Molly rappresenta un atto di ribellione gentile contro la mercificazione dei legami e dei luoghi. Il contrasto tra Los Angeles (città anonima, impersonale, orientata al profitto) e Peppermint Hollow (piccola comunità legata a tradizioni, natura, rapporti umani) sottolinea il valore umano che spesso si perde nelle grandi metropoli.
Il finale spiegato
Nel finale del film di Tv8 Il Natale di Molly, dopo un periodo di convivenza forzata (imposto dal maltempo che impedisce a Molly di lasciare Peppermint Hollow), la protagonista ha l’occasione di guardare più da vicino la vita di Kim, Noah e Gracie, le loro difficoltà, i loro sogni, ma anche la loro dignità. Quel tempo che all’inizio sembrava una pausa, si rivela un’opportunità per riconsiderare la sua decisione di vendere. L’amore che nasce tra Molly e Noah rappresenta una svolta: per lei non è più solo questione di soldi, ma di valori.
Alla fine, Molly sceglie di non vendere la casa. Non è una resa romantica, ma una scelta consapevole. Scopre che la vera ricchezza non stava nel denaro che avrebbe ricavato, bensì nel preservare un legame (con la madre, con il passato, con la comunità) e nel dare continuità al valore affettivo della casa. In questo modo, il film suggerisce che è possibile un equilibrio: la responsabilità individuale e l’empatia verso gli altri non sono incompatibili.
Oltre il lieto fine
Il Natale di Molly non è semplicemente un “film natalizio romantico”. È una piccola parabola sul significato di casa, comunità, responsabilità. Non serve inventare drammi ed eccessi per toccare temi profondi: basta mettere i personaggi faccia a faccia con la realtà e lasciare che le scelte parlino per loro.
Il film di Ellie Kanner ricorda che le feste, e in particolare il Natale, non devono essere un pretesto per sentimentalismi vuoti: possono essere un’occasione per ritrovare se stessi, per riconnettersi con ciò che conta davvero. Anche in un’epoca in cui tutto sembra misurabile in numeri, è possibile fermarsi, ascoltare e scegliere la gentilezza.
Il Natale di Molly non fa altro che invitare lo spettatore a riflettere: non su quanto costa vendere o comprare una casa, ma su quanto valga preservarne l’anima.
Filmografia
Il Natale di Molly
Sentimentale - USA 2021 - durata 83’
Titolo originale: Candy Coated Christmas
Regia: Ellie Kanner
Con Molly McCook, Aaron O'Connell, Lee Garlington, Landry Townsend, Jae Suh Park, Ree Drummond
in TV: 10/12/2025 - TV8 - Ore 16.05


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