Nel panorama ormai saturo dei film natalizi, dove la formula spesso precede la storia, Il Natale di Jess su Tv8 l’8 dicembre si presenta con un’ambientazione insolita e un’intenzione diversa. Non punta su scintillii o grandi colpi di scena, ma su un racconto che intreccia lavoro, scelta etica e affetti. Girato tra i paesaggi innevati del Canada, il tv movie combina la quotidianità rurale con il mondo competitivo della moda, portando sullo schermo una narrazione che trova il Natale non nei cliché, ma nella possibilità concreta di cambiare strada. Una commedia romantica, sì, ma anche un invito a riflettere su ciò che resta autentico quando tutto il resto si consuma.

Tra maglioni e alpaca
Il film di Tv8 Il Natale di Jess racconta la storia di Jess Hilliard (interpretata da Kirsten Comerford), una giovane stilista di New York che ha ottenuto un buon successo nel mondo della moda natalizia grazie ai suoi maglioni a tema. Sentendosi però insoddisfatta e desiderosa di dare un senso più autentico e sostenibile al proprio lavoro, Jess decide di lasciare l’etichetta per cui lavora e tentare di affermarsi in proprio con una linea di maglieria di lusso ma realizzata in modo responsabile. Per farcela, si iscrive a un concorso per stilisti: una sfida che la porta lontano dalla frenesia metropolitana.
In questo percorso trova come alleato, suo malgrado, Andrew Flannery (interpretato da Matt Wells), un padre single che alleva alpaca in una fattoria, in difficoltà dopo la decisione dell’azienda per cui Jess lavorava di cessare ogni collaborazione con la sua fattoria. All’inizio Andrew rifiuta l’idea di collaborare: ma quando capisce che Jess non solo desidera valorizzare la lana degli alpaca ma, anche restituire dignità a quel tipo di allevamento e a lui, decide di dare una chance al progetto.
Da questa premessa prende forma una narrazione che unisce l’impegno artigianale con l’anima del Natale: tra il freddo dell’inverno, la vita rurale, la cura degli animali e un ritmo più lento, Jess e Andrew riscoprono priorità differenti. Insieme si mettono al lavoro per realizzare la collezione, e mentre la collaborazione prende forma cresce un’intesa che porterà qualcosa di più di un semplice accordo professionale.
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I volti che illuminano la fattoria
Kirsten Comerford, nel ruolo di Jess Hilliard, guida la storia del film di Tv8 Il Natale di Jess con una determinazione che caratterizza il personaggio. Jess non è una donna alla ricerca del romanticismo fine a se stesso: è prima di tutto un’artista, una creativa con visione, insoddisfatta di proseguire in una carriera artificiale. Lasciare New York e tuffarsi nel mondo rurale significa molto di più che cambiare ambiente. Significa mettere in discussione se stessa, confrontarsi con ruoli e abitudini che la costringono ad adattarsi, a sporcarsi le mani, a rivedere priorità e valori. È una scelta che ridefinisce non solo il suo lavoro ma anche la sua identità.
Matt Wells, nei panni di Andrew Flannery, interpreta un uomo segnato da responsabilità familiari e da un senso di precarietà. Padre single, allevatore di alpaca in un contesto che rischia di essere dimenticato dal mercato, Andrew rappresenta la fragilità di chi vive di lavori tradizionali ma spesso poco apprezzati. Il suo pragmatismo iniziale (il rifiuto della proposta di Jess) riflette una diffidenza verso promesse facili e sogni romantici. Solo grazie al confronto diretto e alla sincerità di Jess, Andrew trova la volontà di “scommettere” su qualcosa che va oltre la mera sopravvivenza economica: una speranza, un futuro diverso per se stesso e per la sua piccola comunità.
Attorno a loro ruota un contesto fatto di personaggi secondari che, pur con ruoli di contorno, contribuiscono a dare concretezza al mondo del film. La fattoria, gli animali, il lavoro artigianale, tutto diventa terreno di confronto e crescita per i due protagonisti.

Natale, responsabilità e riscatto
Uno dei fili conduttori del film di Tv8 Il Natale di Jess è il tema della sostenibilità. Jess arriva da una metropoli consumistica, dove la moda e la sua componente “Christmas” è fatta di tendenza e produzione di massa. La sua decisione di lanciare una linea di maglieria di lusso con lana di alpaca rappresenta un gesto di ribellione contro l’omologazione: un desiderio di tornare all’artigianalità, di valorizzare risorse e saperi dimenticati, di dare dignità a mestieri “umili” ma fondamentali. Il film non glorifica la nostalgia, ma suggerisce che qualcosa di importante può rinascere solo con rispetto, pazienza e cura.
Parallelamente, emerge il tema del riscatto personale e sociale. Andrew rappresenta chi si trova a combattere con cambiamenti economici che minacciano la propria esistenza. Collaborare con Jess non significa solo avere un’opportunità di business: significa credere ancora in un futuro, trovare modo di reinventarsi, proteggere un legame con la terra e con gli animali che rischiava di perdersi. Questo riscatto si intreccia idealmente con lo spirito natalizio: non il Natale delle luci kitsch e dei consumi, ma quello del calore, della comunità, del prendersi cura dell’altro.
Infine, il film parla di cambiamento: personale, professionale, ma anche culturale. Jess e Andrew sono due mondi distanti, che si incontrano non per caso ma per scelta. Il loro legame rappresenta l’incontro tra due concezioni di vita: una dinamica, urbana e orientata al profitto; l’altra lenta, radicata, premurosa. Il Natale diventa metafora di rinascita: non solo per una coppia, ma per chi decide di cambiare prospettiva.
Cosa resta quando cala la neve
Senza togliere ogni sorpresa a chi non ha visto il film, va detto che il finale di Il Natale di Jess chiude il cerchio narrativo con coerenza. Dopo il lavoro duro, la collaborazione, i dubbi e la diffidenza iniziale, Jess e Andrew riescono a presentare la loro collezione: la magia del Natale, intesa come cura, autenticità, comunità, traspare anche nei maglioni non solo come prodotto, ma come gesto. Il loro progetto non è solo un successo personale, ma assume valore come testimonianza di un modo di vivere che riconcilia creatività e responsabilità. Nel gesto semplice di un capo realizzato a mano con lana di alpaca c’è un messaggio: la bellezza non è immagine, è sostanza.
Inoltre, nella dimensione più intima del racconto, l’incontro di due vite così diverse all’origine dimostra che l’equilibrio può nascere dal compromesso, dalla fiducia, da un patto tra cuore e praticità. Il Natale non è qui un pretesto estetico, ma condizione per ripensare sé stessi, riallacciare rapporti, ridare valore a ciò che spesso diamo per scontato.
Oltre la fattoria
Il film di Tv8 Il Natale di Jess non ambisce a essere un’opera d’autore, né pretende di rivoluzionare il genere. Ciò che offre è però qualcosa di concreto: una storia umile ma sincera, che combina tensione personale e sociale, lavoro manuale e ideali, amore e responsabilità. In un periodo in cui molte “pellicole natalizie” rischiano di diventare poco più che cartoline glitterate, questo film propone un’altra via: un Natale reale, con mani sporche, lunghe giornate di lavoro, dubbi, scelte difficili.
Per chi guarda con occhi attenti, offre uno spunto di riflessione su come consumiamo, su cosa ricerchiamo, su che cosa voglia dire “vivere bene”. E lo fa senza grande clamore, con giusta misura, imponendo il valore della semplicità.
In ultima analisi, Il Natale di Jess riesce a essere più di una commedia romantica per le feste: è una piccola storia di rinascita, di scelte, di riscoperta. E il suo finale, dolce e credibile, rimane impresso, non come lieto fine facile, ma come promessa che certe “filosofie di vita” possono ripartire da un maglione, un alce alpaca, una fattoria.
Filmografia
Il Natale di Jess
Sentimentale - Canada 2023 - durata 90’
Titolo originale: Christmas on the Alpaca Farm
Regia: Michael Kennedy
Con Kirsten Comerford, Matt Wells, Ai Barrett, Rachael Crawford, Diana Diaz, Mandana Esmaili
in TV: 08/12/2025 - TV8 - Ore 14.15
in streaming: su Prime Video


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