Nel panorama sempre più asettico delle commedie romantiche moderne, il film Ti presento i suoceri, esordio alla regia cinematografica di Michael Jacobs in onda su Rai 5 la sera dell’8 dicembre, si presenta con un cast che brilla sulla carta: Diane Keaton, Richard Gere, Susan Sarandon, William H. Macy, Emma Roberts e Luke Bracey.
Ma, al di là dei nomi altisonanti, il film si rivela una messinscena teatrale stantia, figlia più del desiderio di rassicurare che di raccontare qualcosa di vero sulle relazioni, sul sesso, sull’infedeltà e sul matrimonio. In un’ora e mezza di dialoghi statici e dinamiche già viste, il film mette in scena sei personaggi e una sola, implacabile idea: l’amore come gabbia dorata da accettare per dovere, non per scelta.

Non lo sapevamo, ma ci conoscevamo già
La storia del film di Rai 5 Ti presento i suoceri si svolge nell’arco di due giorni e ruota attorno a due giovani fidanzati, Michelle (Emma Roberts) e Allen (Luke Bracey), e ai rispettivi genitori, che ancora non si sono mai incontrati. Quando Michelle, esasperata dall’indecisione del compagno, lancia un ultimatum (o matrimonio o addio), entrambi tornano a casa dai genitori per sfogarsi e cercare consigli. Michelle propone di organizzare una cena per far conoscere finalmente le due famiglie.
Ma il colpo di scena è già nell’aria: i loro genitori si conoscono eccome. Sam (William H. Macy) e Grace (Diane Keaton) si sono appena incontrati in un cinema d’essai, e passano la serata insieme in un momento di dolce e innocua malinconia. Peccato che i rispettivi partner, Monica (Susan Sarandon) e Howard (Richard Gere), stiano vivendo una relazione extraconiugale ormai agli sgoccioli. Quando le due famiglie si ritrovano attorno allo stesso tavolo, la verità esplode tra gaffe, silenzi pesanti e confessioni surreali.
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Volti noti, ruoli già visti
Il film di Rai 5 Ti presento i suoceri è costruito su un dispositivo teatrale ben rodato: sei personaggi, tre coppie, un segreto comune. Ma al di là della struttura, quello che davvero sorprende (in negativo) è il modo in cui il film riduce attori di grande caratura a caricature spente.
Monica, interpretata da una Susan Sarandon che cerca di divertirsi nel ruolo, è una donna sessualmente libera ma trattata come la causa stessa del fallimento del suo matrimonio. Howard (Richard Gere) è il classico marito distratto e traditore, senza alcuna complessità. Diane Keaton ripropone una versione evangelica e dimessa di sé stessa, mentre Macy riesce a dare un minimo di umanità al malinconico Sam, pur limitato da un copione ingessato.
La coppia giovane, quella che dovrebbe rappresentare il presente e il futuro della narrazione, non trova mai uno spazio emotivo credibile. Allen e Michelle sono vittime di una scrittura che li utilizza più come catalizzatori per le crisi degli adulti che come protagonisti reali. Di Michelle, ad esempio, non sappiamo nulla al di là del suo desiderio di sposarsi; Allen è talmente indeciso che preferisce sabotare un bouquet anziché affrontare la conversazione.

Il matrimonio come destino, non scelta
Sotto la superficie da commedia brillante, il film di Rai 5 Ti presento i suoceri nasconde un nucleo profondamente conservatore. Il lungometraggio sembra voler parlare di infedeltà, di crisi coniugali e del peso del tempo sulle relazioni, ma alla fine tutto si riduce a una difesa del matrimonio tradizionale. La sessualità è sempre fonte di rovina, il desiderio femminile è punito o ridicolizzato, e ogni via d’uscita che non sia “aggiustare le cose” in nome della famiglia viene scartata.
Le donne, in particolare, sono dipinte come dipendenti emotivamente dagli uomini: Grace si definisce “una patata” per colpa dell’indifferenza del marito; Monica è una “harpy” isterica e gelosa; Michelle sembra non avere altra aspirazione che indossare un abito da sposa. Gli uomini, seppur traditori o disillusi, mantengono comunque un’aura di legittimità narrativa: sono loro a spiegare, a decidere, a ricucire. È un film che parla di compromesso, ma lo declina sempre a senso unico.
Il finale spiegato
Nel finale del film di Rai 5 Ti presento i suoceri, Allen si decide a chiedere a Michelle di sposarlo. Il tono della scena è quello classico da commedia romantica: promessa, sorriso, abbraccio. Ma nel contesto del film, è difficile non leggere questa conclusione come una resa.
Dopo aver passato tutto il film a mettere in scena i danni delle relazioni fondate sulla paura e sul dovere, Ti presento i suoceri finisce con il personaggio più indeciso che cede alla pressione. È un lieto fine solo in apparenza, che non risolve ma congela i conflitti. È un matrimonio non perché i due abbiano capito qualcosa di nuovo su loro stessi o sul loro amore, ma perché così si fa. Perché i genitori ci sono rimasti dentro, e allora tocca anche ai figli. È un finale che chiude l’arco narrativo ma non apre alcuna prospettiva.
Quando la forma prevale sul cuore
Ti presento i suoceri è un film che avrebbe potuto essere tante cose: una riflessione leggera ma intelligente sulle seconde possibilità, un confronto tra generazioni sull’amore, una satira sui rapporti di lunga data. Invece, si rifugia in una visione stantia, dove i legami esistono per inerzia e il matrimonio è più una scenografia che una scelta consapevole.
L’ambientazione newyorkese, i volti noti, le battute confezionate con mestiere non bastano a salvare un’opera che, a conti fatti, sembra più un esercizio nostalgico che un film sul presente. Il vero peccato non è che non faccia ridere o che non faccia battere il cuore, ma che non abbia davvero nulla da dire. E questo, in un film che parla d’amore, è il difetto più grave.
Filmografia
Ti presento i suoceri
Sentimentale - Usa 2023 - durata 95’
Titolo originale: Maybe I Do
Regia: Michael Jacobs
Con Emma Roberts, Luke Bracey, Susan Sarandon, Diane Keaton, Richard Gere, William H. Macy
in TV: 08/12/2025 - Rai 5 - Ore 21.20
in streaming: su Google Play Movies Rakuten TV Timvision Apple TV Prime Video Amazon Video


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