Nel panorama dei film natalizi, Natale e altri desideri su Tv8 il 6 dicembre si inserisce come una variazione sul tema classico del “ritrovare la magia del Natale”. Ma a differenza dei titoli che puntano tutto su decorazioni, nevicate e romanticismo d’ordinanza, qui il centro è un progetto comunitario: un’iniziativa reale, tangibile, che punta a restituire speranza e connessione umana.
La protagonista è Lucy (Amanda Schull), una donna energica e determinata che ogni anno lancia un programma radiofonico chiamato “Project Christmas Wish”, raccogliendo i desideri dei cittadini per provare a realizzarli. Quest’anno, però, la richiesta di una bambina appena arrivata in città sposta gli equilibri emotivi. Max (Averie Peters) non chiede giochi o regali, ma un Natale come quelli che passava con la madre, scomparsa da poco. Ed è lì che Lucy, inconsapevolmente, finisce per accettare un desiderio che la coinvolgerà molto più del previsto.

Volti nuovi, ferite vecchie
Il cuore narrativo del film di Tv8 Natale e altri desideri ruota attorno al rapporto tra Lucas (Travis Van Winkle), padre single e vedovo, e sua figlia Max. Lucas è l’archetipo dell’uomo in fuga dalle emozioni, chiuso nel proprio dolore e riluttante a farsi travolgere dallo spirito natalizio. La figlia, invece, è un catalizzatore: testarda, tenera, insistente. Non è tanto la sua dolcezza a spiccare, ma la sua determinazione nel voler ricostruire un Natale “vero”, quello che la faceva sentire al sicuro.
È proprio Max a fare da ponte tra il mondo chiuso del padre e quello espansivo di Lucy. Non è solo una questione di giochi o decorazioni: Max sta cercando un equilibrio, e lo trova forzando un confronto tra due adulti che, per motivi diversi, hanno congelato le proprie emozioni. Il personaggio di Max, pur essendo a tratti eccessivamente costruito per la commozione, serve un fine narrativo preciso: obbligare i due protagonisti a guardarsi davvero.
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Lucy: il Natale come missione (e ferita)
Lucy è tutto tranne che ingenua. Dietro la facciata luminosa dell’organizzatrice di eventi natalizi c’è una donna che conosce bene cosa significhi perdere: anche lei, da bambina, ha perso il padre durante le feste. Ed è proprio quel trauma che l’ha spinta, anni dopo, a fondare Project Christmas Wish. Non è altruismo cieco, ma una risposta concreta al senso di vuoto.
La sua energia è spesso sopra le righe, e non a caso entra in rotta di collisione con Lucas: se lui trattiene, lei spinge. Se lui si nasconde, lei insiste. Il film di Tv8 Natale e altri desideri gioca molto sul loro dualismo emotivo, ma evita il classico gioco degli opposti che si attraggono in modo meccanico. Il loro legame si costruisce nei silenzi, negli imbarazzi, nella fatica reciproca di fidarsi. E proprio quando sembra sul punto di sbocciare, il passato di entrambi torna a bussare.

Il dolore che unisce, l’amore che guarisce
Natale e altri desideri è, in sostanza, un film sul lutto. Sul suo tempo lento, sulle sue tracce invisibili, e sulla difficoltà di “voltare pagina” quando non si sa più chi si è senza l’altro. Lucy e Lucas, con esperienze diverse ma simili ferite, mettono in scena un’elaborazione parallela.
E se il tono generale resta sempre quello leggero tipico della programmazione Hallmark, è in alcune scene intime che il film riesce a superare la superficie: il fuoco acceso in giardino, i ricordi condivisi sottovoce, il gesto semplice di regalare un vecchio ornamento natalizio diventano momenti di verità. L’amore tra i due non arriva come una soluzione, ma come una possibilità. Una scelta, non una formula.
Temi nascosti sotto l’albero
Il film di Tv8 Natale e altri desideri esplora vari temi senza mai affrontarli con didascalismo. Il primo è ovviamente il lutto, vissuto sia da un adulto che da una bambina, con linguaggi e tempi diversi. Ma c’è anche un altro tema forte: la comunità come spazio di cura. Lucy non agisce da sola: tutto il paese partecipa, sostiene, ascolta. La cittadina diventa un personaggio invisibile ma presente, un collettivo in grado di colmare vuoti individuali.
Infine, c’è l’idea del “desiderio” come atto di fiducia. In un’epoca in cui desiderare è spesso ridotto a una lista di consumi, il film restituisce al desiderio il suo valore emotivo: quello che ci espone, ci rende vulnerabili, ma anche profondamente umani.

Non tutti gli eroi sono protagonisti
Non si può parlare del film di Tv8 Natale e altri desideri senza citare i personaggi secondari. Joan (Amy Groening), madre di Lucy, è un pilastro silenzioso, con le sue mani da sarta e la sua esperienza di vita. Il suo rapporto con la figlia è di quelli costruiti sul tempo e sulle cicatrici condivise. I genitori di Lucas, invece, portano calore e ironia, e rappresentano un modello di famiglia estesa che accoglie, protegge, incoraggia.
C’è poi la storia secondaria della proposta di matrimonio tra Joan e Collin, che rischia più volte di deragliare in cliché imbarazzanti ma alla fine trova una dimensione tenera e contenuta. Piccoli archi narrativi che servono da contrappunto e rendono più ricco il quadro d’insieme.
Un Natale con domande vere
Natale e altri desideri ma alza leggermente l’asticella del genere. Dietro i biscotti decorati e gli abeti illuminati, ci sono persone vere che cercano di guarire. Il film non offre miracoli, ma possibilità. Non promette risposte, ma momenti in cui le domande si possono condividere.
È questo, forse, il vero desiderio che il film ci invita a coltivare: la speranza che anche nei giorni più duri si possa trovare qualcuno disposto ad ascoltarci, a ballare con noi sotto una nevicata finta, o a costruire una casa di pan di zenzero solo per farci sentire meno soli. In fondo, il Natale qui non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un nuovo capitolo.
Filmografia
Natale e altri desideri
Sentimentale - USA, Canada 2020 - durata 85’
Titolo originale: Project Christmas Wish
Regia: Jeff Beesley
Con Amanda Schull, Travis Van Winkle, Averie Peters, Amy Groening, Paul Essiembre, Nan Fewchuk


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