Con il film Il Natale che ho dimenticato, su Rai Premium la sera del 25 novembre, Hallmark adatta per il piccolo schermo The Goodbye Bride, romanzo di Denise Hunter, virandone però titolo e atmosfera per incastonarlo nella sua tipica cornice natalizia. Un’operazione familiare per il pubblico affezionato della rete, che spesso rielabora storie d’amore con una confezione fatta di luci, fiocchi di neve e seconde possibilità.
Nel film diretto da Maclain Nelson e interpretato da Ashley Greene e Andrew Walker, il primo punto d’appoggio è un’espediente narrativo classico quanto rischioso: l’amnesia. Da lì, si costruisce una storia che alterna romanticismo e ricostruzione identitaria, ma che paga il prezzo di un’esecuzione fin troppo lineare.

Quando la memoria fa un salto indietro
Nel film di Rai Premium Il Natale che ho dimenticato, Lucy Lovett (Ashley Greene) si risveglia confusa, con un abito da sposa in mano e la ferma convinzione di dover sposare Zac Callahan (Andrew Walker), il suo ex fidanzato. Peccato che la realtà sia diversa: Lucy ha perso due anni di memoria a causa di una caduta, e nel frattempo ha cambiato città, vita e fidanzato (Brad, un uomo che ora le appare totalmente estraneo).
La sua mente, però, è rimasta ferma al tempo in cui insegnava arte in una cittadina del Maine e sognava un futuro con Zac. Tornata a Bedford Harbor per cercare risposte, Lucy si ritrova immersa in un presente che non riconosce, e in un passato che forse non aveva mai superato davvero.
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Due cuori, un solo tempo
Il cuore del film di Rai Premium Il Natale che ho dimenticato pulsa attorno alla dinamica tra Lucy e Zac. Lui è rimasto legato alle sue radici: il ristorante di famiglia, il fratello, la comunità locale. Lei, invece, aveva deciso di lasciarsi tutto alle spalle per inseguire un’altra vita, di cui ora non ricorda nulla.
Quando Lucy ricompare, Zac è sorpreso, diffidente ma anche visibilmente toccato. La loro chimica, evidente fin da subito, non si basa solo su ciò che erano, ma su ciò che potrebbero tornare a essere.
Attorno a loro gravitano personaggi secondari funzionali, come Bo, il fratello di Zac, e la dottoressa che cerca di aiutare Lucy, ma nessuno prende davvero il centro della scena. Brad, l’attuale fidanzato di Lucy, resta sullo sfondo come semplice antagonista emotivo, più necessario alla trama che realmente definito.

Tempi sospesi e seconde possibilità
Al centro del film di Rai Premium Il Natale che ho dimenticato c’è una riflessione su chi siamo quando smettiamo di ricordare ciò che ci ha trasformati. La memoria, qui, non è solo un archivio di eventi, ma un filtro che dà senso alle scelte fatte e a quelle ancora possibili. Lucy, priva del carico emotivo degli ultimi due anni, si ritrova nella posizione unica di poter guardare con occhi nuovi a una relazione che credeva ancora viva.
Il tv movie lavora sul tema delle seconde possibilità, ma anche sull’identità: chi è Lucy senza quella parte di vita che ha dimenticato? E chi vuole diventare adesso? A Bedford Harbor, la protagonista non trova solo l’amore perduto, ma anche una versione di sé che aveva messo da parte. E, mentre il Natale diventa il palcoscenico simbolico di questa rinascita, il racconto sottolinea quanto a volte per ritrovare la strada serva solo perdersi un attimo.
Quel finale che chiude il cerchio
Nel finale del film di Rai Premium Il Natale che ho dimenticato, Lucy recupera gradualmente i ricordi, inclusi i motivi che l’avevano spinta a lasciare Zac: la paura di fermarsi, il timore di una vita troppo “piccola”. Ma con la distanza, e soprattutto con il ritorno, quei timori si ridimensionano. I due si confrontano apertamente, senza più illusioni, e decidono di ricominciare. Il film non costruisce un colpo di scena, ma punta sull’emozione del riconoscimento reciproco. Lucy non sceglie Zac perché ha dimenticato Brad: lo sceglie perché, ricordando tutto, capisce finalmente chi vuole essere. La memoria torna al suo posto, ma la vera trasformazione è avvenuta nel cuore.
Una formula che consola, ma non sorprende
Il film di Rai Premium Il Natale che ho dimenticato segue con precisione le regole del dramma romantico natalizio: un piccolo paese innevato, un amore da recuperare, un trauma che innesca il cambiamento. È rassicurante nel suo prevedibile svolgimento, ma proprio per questo rischia di risultare privo di mordente.
L’adattamento prende le distanze dal romanzo originale non solo per motivi narrativi, ma anche per restare nei binari di un racconto adatto alla programmazione Hallmark. E se l’alchimia tra i due protagonisti funziona, il film nel complesso non riesce a lasciare un segno profondo. È un’opera che si guarda con piacere, ma che si dimentica con altrettanta facilità, forse ironicamente fedele al suo stesso titolo.
C’è qualcosa, però, di confortante nei film come Il Natale che ho dimenticato. Non perché siano sorprendenti, ma perché promettono una storia dove l’amore trova la sua strada, nonostante tutto. E a volte, proprio in mezzo alla frenesia delle feste, questa promessa basta. Il film non reinventa nulla, ma ricorda a chi guarda che anche ciò che abbiamo lasciato indietro può tornare a bussare, magari con un vestito da sposa in mano e il cuore ancora aperto.
Filmografia
Il Natale che ho dimenticato
Sentimentale - USA 2019 - durata 90’
Titolo originale: Christmas on My Mind
Regia: Maclain Nelson
Con Ashley Greene, Andrew W. Walker, Jackée Harry, Donna Benedicto, Preston Vanderslice, Clayton James
in streaming: su Rai Play


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