Nel panorama ormai affollato delle commedie romantiche natalizie a sfondo reale, Il principe che ho sempre sognato, il film in onda su Rai Premium la sera del 17 novembre, si inserisce con un intreccio classico ma ancora capace di attirare: una giovane donna comune, un principe affascinante, una bugia che diventa ponte e ostacolo per l’amore.


Alla base della trama, c’è Amanda Eastman, assistente fotografa ambiziosa ma invisibile, che si trova catapultata in una favola moderna quando si finge la sua burbera capa per coprire un incarico nel regno di Pantrea. Lì, tra le luci del Natale e le stanze del palazzo reale, incontrerà Leopold, principe erede al trono, e insieme dovranno districarsi tra inganni, doveri e sentimenti.


Il tv movie si appoggia su tutti gli archetipi del genere (travestimenti, tensioni romantiche, antagonisti snob, atmosfera natalizia (ma cerca di rielaborarli con un tocco personale, mantenendo viva una domanda: quanto conta essere se stessi, anche quando il mondo premia chi indossa una maschera?

Roxanne McKee, David Witts
Il principe che ho sempre sognato (2020) Roxanne McKee, David Witts

Una donna in attesa di luce

Amanda Eastman è il cuore della storia del film di Rai Premium Il principe che ho sempre sognato. Non è una protagonista che cerca la ribalta a ogni costo, ma qualcuno che l’ha desiderata in silenzio per troppo tempo. Lavora dietro le quinte della fotografia, un’arte fatta per esaltare altri volti, altre vite, mentre la sua resta nascosta. Il suo gesto iniziale, fingersi Beatrice Bitterly, non è mosso da arroganza, ma da un desiderio genuino di essere vista, riconosciuta. Ed è proprio quando assume una nuova identità che Amanda comincia davvero a scoprire chi è.


In Pantrea, Amanda si muove con cautela, a metà tra il senso del dovere e il fascino di un mondo a cui non sente di appartenere. La sua crescita passa attraverso l’esperienza, l’errore, la vergogna, ma anche la gentilezza di chi le dà fiducia. In particolare, il rapporto con Leopold le permette di mostrarsi per come è – spontanea, appassionata, vulnerabile. Amanda è un personaggio che porta con sé il tema del riscatto non come rivalsa contro altri, ma come recupero di sé.


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Un principe in conflitto

Il principe Leopold, nel film di Rai Premium Il principe che ho sempre sognato, rappresenta il volto umano della monarchia. Non è un ribelle, né un romanticone da fiaba; è un uomo con un senso del dovere radicato, ma anche con una crescente insofferenza verso le imposizioni del suo ruolo. La sua vita è scandita da eventi, cerimonie, e aspettative; Amanda arriva a rompere questo schema. Non perché sia “diversa” nel senso classico, ma perché non cerca nulla da lui – né titoli, né prestigio, né attenzioni.


La relazione tra Amanda e Leopold si costruisce più sui non detti che sulle dichiarazioni esplicite. Il loro legame cresce in mezzo ai silenzi, agli sguardi, alle situazioni che impongono prudenza. L’amore, in questa storia, non è impeto ma resistenza: contro le convenzioni, contro le maschere, contro chi vorrebbe decidere per loro.

Roxanne McKee
Il principe che ho sempre sognato (2020) Roxanne McKee

Il peso delle apparenze

Uno dei temi principali del film di Rai Premium Il principe che ho sempre sognato è l’identità, quella che mostriamo, quella che nascondiamo o quella che vorremmo avere. Amanda finge di essere un’altra per essere presa sul serio. Leopold è costretto a comportarsi come un simbolo invece che come una persona. Tutti i personaggi, a loro modo, si confrontano con l’idea di dover essere “qualcuno” che non coincide con ciò che sono.


Anche i personaggi secondari partecipano a questa riflessione: Beatrice Bitterly, la capa assente e inflessibile, è l’incarnazione del potere senza empatia; la “villain” della storia, che aspira a entrare nella famiglia reale, non perché ami Leopold, ma per coronare un’ambizione personale fatta di status e controllo. È in questo scontro tra autenticità e apparenza che il film trova il suo punto di forza.

Natale di verità

Come ogni film natalizio, Il principe che ho sempre sognato utilizza le feste non solo come sfondo estetico, ma come catalizzatore di cambiamento. Il Natale diventa quel momento dell’anno in cui le barriere si abbassano, in cui si può osare un gesto, confessare una verità, tornare a casa – anche quando “casa” non è un luogo, ma una persona.


Il film suggerisce che le tradizioni natalizie, dagli addobbi alle fotografie ufficiali, dai balli alle cene in famiglia, possono essere una gabbia o una cornice, a seconda di come le si vive. Amanda, da fotografa, osserva tutto attraverso un obiettivo, ma è quando abbassa la macchina che riesce davvero a vedere. E a essere vista.

Oltre la favola

Il film di Rai Premium Il principe che ho sempre sognato non reinventa il genere, ma prova a interrogarsi su cosa significa davvero vivere una favola moderna. Non basta un castello, un principe e una bugia da svelare. Serve una protagonista capace di mettersi in discussione, un contesto che rifletta le pressioni reali della visibilità e del successo, e una storia d’amore che non sia solo “da film”, ma anche riconoscibile, fatta di esitazioni, compromessi e scelte difficili.


L’elemento romantico è presente, ma non ingombra. Il vero centro del film è il viaggio di Amanda verso l’autenticità. È lei a spingerci a domandarci quanto siamo disposti a rinunciare per essere accettati, e se il coraggio di mostrarsi per come si è davvero può valere più di qualsiasi corona.


Il principe che ho sempre sognato
è, in fin dei conti, un film su ciò che accade quando la luce dei riflettori si accende su qualcuno che non era previsto fosse al centro della scena. Amanda non cerca la ribalta, ma la ottiene proprio nel momento in cui smette di fingere. In un’epoca in cui l’apparenza domina, dai social media al mondo del lavoro, questa storia ci ricorda che a volte il modo migliore per emergere è smettere di nascondersi.


Il Natale, con le sue promesse di rinnovamento e sincerità, è lo sfondo ideale per questa rivelazione. Non è solo una questione d’amore o di magia, ma di possibilità. Perché ogni favola, anche quella più prevedibile, può sorprendere se al centro ci metti una verità che non ha bisogno di filtri.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Il principe che ho sempre sognato

Il principe che ho sempre sognato

Sentimentale - Francia/Bulgaria 2020 - durata 90’

Titolo originale: Picture Perfect Royal Christmas

Regia: Todor Chapkanov

Con Roxanne McKee, David Witts, Sophie Ward, Sophie Vavasseur, James Weber Brown, Manal El-Feitury

in TV: 17/11/2025 - Rai Premium - Ore 21.20

in streaming: su Rai Play