In High Ground, il film proposto da Sky Cinema Uno il 19 novembre, il regista James Bamford mette in scena un moderno western travestito da action-thriller, ambientato in una cittadina di confine dove il passato non è mai davvero passato e la legge è una linea sottile tracciata a colpi di pistola. Il film segue le vicende di Jake, un ex militare appena nominato sceriffo, interpretato da Charlie Weber, che si trova coinvolto suo malgrado in una resa dei conti tra un ex criminale in cerca di redenzione e un cartello senza scrupoli pronto a tutto pur di eliminare un testimone scomodo.
Nonostante un impianto narrativo lineare e una messa in scena a tratti rigida, High Ground costruisce una tensione crescente e riesce a reggersi in equilibrio tra classicismo di genere e ambizioni più intime. Più che un semplice thriller, il lungometraggio si presenta come una storia di scelte morali, redenzione e fedeltà – alla famiglia, alla comunità, e a se stessi.

L’uomo col distintivo
Nel film Sky High Ground, Jake è un personaggio segnato: reduce da un passato militare mai del tutto elaborato, cerca di ritagliarsi un nuovo posto nel mondo tornando nella sua cittadina natale, raccogliendo il testimone lasciato dal padre Ezra, storico sceriffo del posto. Jake non è un eroe brillante o carismatico, ma un uomo pragmatico, costretto a ricoprire un ruolo che non ha scelto pienamente.
La sua relazione con Ezra (Jon Voight), figura carismatica e ancora molto influente nella comunità, rimane tesa ma carica di aspettative. Jake è chiamato a diventare qualcosa di più del semplice custode dell’ordine: deve scegliere se essere un garante della legge o un difensore della giustizia, anche al di fuori dei protocolli.
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L’ex peccatore
Al centro del conflitto c’è Nathaniel, interpretato da Henry Thomas, un uomo diviso tra fede e violenza. Ex affiliato a un’organizzazione criminale, Nathaniel ha scelto di collaborare con la giustizia, ma il suo passato non è disposto a lasciarlo andare. Armato della Bibbia e di una pistola, rappresenta la contraddizione centrale del film Sky High Ground: può un uomo cambiare davvero, anche quando ogni sua azione passata grida il contrario?
La sua presenza nel carcere di Jake scatena l’arrivo della violenza, ma anche un dialogo non solo con gli altri personaggi ma con se stesso. È un personaggio meno fisico e più riflessivo di quanto ci si aspetterebbe in un thriller, e questo, per quanto possa rallentare il ritmo, aggiunge profondità alla narrazione.

La donna invisibile che spara dritto
Cassie, interpretata da Katherine McNamara, è la figura più enigmatica del film Sky High Ground. Cameriera di giorno, tiratrice infallibile di notte, ha un passato non esplorato fino in fondo, ma è chiaramente legata alla violenza quanto Nathaniel lo è alla colpa.
Più che spalla romantica di Jake, Cassie è una presenza autonoma, attiva e risolutiva nei momenti chiave. La sua relazione con Jake è accennata, ma mai sviluppata a pieno – un’occasione mancata, forse, ma coerente con l’idea di fondo del film: i legami contano, ma l’azione parla più delle parole.
Una comunità sotto tiro
Il tema più forte del film Sky High Ground non è la vendetta, né la redenzione. È la comunità. Quella piccola cittadina del Colorado, con i suoi sceriffi passati e presenti, le sue cameriere armate, i vice alle prese con gravidanze imminenti, diventa teatro di una difesa collettiva. La minaccia del cartello è esterna, ma l’unione tra i personaggi nasce da dentro. Katherine McNamara lo ha detto chiaramente: High Ground parla di cosa significa esserci l’uno per l’altro, anche nelle differenze, anche nel caos. È un’idea semplice, quasi ingenua, ma nel contesto del film acquista una sua forza: in un mondo sempre più frammentato, la solidarietà resta una forma di resistenza.
Se High Ground ha un difetto evidente, è la sua struttura sbilanciata. La tensione narrativa fatica a decollare per buona parte del film. Molto viene detto, poco viene mostrato. Le azioni vere arrivano tardi, e quando esplodono – nel prevedibile scontro finale – non sorprendono. Le sequenze d’azione, pur ben coreografate, non portano con sé un reale senso di pericolo. Tuttavia, Bamford riesce a mantenere una coerenza di tono: non è l’adrenalina a doverci tenere incollati allo schermo, ma la posta emotiva in gioco.
Un western travestito
Henry Thomas ha detto che leggendo il copione ha pensato: “È un western?”. Aveva ragione. Il film Sky High Ground rientra in quella tradizione americana che racconta uomini isolati che cercano redenzione in un mondo dove la legge arriva tardi e la giustizia va presa in mano. Il lungometraggio modernizza il contesto, ma non la struttura: c’è il fuorilegge redento, lo sceriffo in crisi, la comunità da salvare, e una frontiera – questa volta non geografica, ma morale. Chi è disposto a uccidere per proteggere qualcosa di giusto? E dove si traccia la linea tra difesa e vendetta?
High Ground è un film che lavora di sottrazione, che gioca con archetipi senza decostruirli. Ma proprio in questa scelta di semplicità trova una sua autenticità. Il confine tra bene e male è netto, eppure la lotta che si combatte è profondamente umana. Il film non ci chiede di ammirare i suoi eroi, ma di riconoscerli per ciò che sono: persone imperfette che, nel momento del bisogno, scelgono di non voltarsi dall’altra parte.
In un’epoca dove tutto deve essere sempre più grande, più profondo, più complesso, High Ground fa una mossa controcorrente: racconta una storia piccola, essenziale, e ci ricorda che la giustizia, spesso, inizia con una scelta semplice. Restare. Combattere. Proteggere. Anche quando nessuno ci ha chiesto di farlo.
Filmografia
High Ground
Thriller - Bulgaria/Usa 2025 - durata 92’
Titolo originale: High Ground
Regia: James Bamford
Con Charlie Weber, Jon Voight, Katherine McNamara, Henry Thomas, James Oliver Wheatley, Dustin Ingram
in TV: 18/11/2025 - Sky Cinema Uno - Ore 02.55


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