In un’epoca in cui il concetto di merito viene svuotato a forza di retorica e classifiche, Bad Genius su Prime Video dal 22 novembre, remake americano del celebre film thailandese del 2017, sceglie un terreno familiare (la scuola superiore) per smontare, una scena dopo l’altra, l’illusione di un sistema educativo equo.
Diretto da J.C. Lee e scritto insieme a Julius Onah, il film prende spunto da un reale scandalo legato al cheating nei test universitari e lo trasforma in un thriller scolastico con il ritmo di un heist movie. Ma sotto il ritmo incalzante e le trovate visive, c’è una critica più profonda: un sistema in cui il talento, se privo di capitale sociale o economico, è poco più di un ornamento.

L’intelligenza come merce: la trappola di Lynn
Nel film Prime Video Bad Genius, Lynn Kang (Callina Liang) non è la classica protagonista adolescente. È un prodigio della matematica, figlia di immigrati cinesi, cresciuta a Seattle con un padre vedovo che gestisce una lavanderia. Quando ottiene una borsa di studio per l’esclusiva Exton Pacific, sembra aver vinto alla lotteria. In realtà, ha solo cambiato gabbia. La scuola la celebra, ma la usa come simbolo di inclusività; il suo talento è un trofeo da esibire, non da valorizzare.
È qui che inizia la sua discesa. Prima aiuta l’amica Grace (Taylor Hickson) a superare un test con qualche suggerimento nascosto. Poi il fidanzato di Grace, Pat, e il suo gruppo di amici benestanti, le offrono soldi in cambio di aiuto sistematico. Lynn accetta. Lo fa per sostenere economicamente il padre, per sognare Julliard, ma anche perché in quel mondo esclusivo è l’unico modo per valere qualcosa: monetizzare la sua intelligenza.
Il sistema che crea Lynn – un codice basato sul ritmo del pianoforte per passare risposte durante gli esami – è ingegnoso quanto disperato. Non è solo truffa: è sopravvivenza, è rivalsa. Ma è anche il primo passo verso una perdita irreversibile dell’innocenza.
Grace e Pat: privilegio senza colpa, potere senza scrupoli
Grace è più di una semplice complice. È il volto della manipolazione travestita da amicizia. La sua ingenuità iniziale è un’illusione: sa esattamente come usare Lynn. In lei, il film Prime Video Bad Genius incarna il privilegio che non si interroga mai, che confonde la gentilezza con la superiorità morale.
Pat, il fidanzato opportunista, rappresenta un altro tipo di privilegio: quello che compra tutto, persino l’etica. I genitori gli promettono un appartamento a New York se entra in una buona università, e Lynn è lo strumento per raggiungere quel fine. In questo gioco, Lynn non è più una persona: è un servizio, una scorciatoia.

Bank: il riflesso speculare e la lotta per la dignità
L’unico personaggio che davvero comprende Lynn è Bank (Jabari Banks), altro studente borsista e figlio di immigrati nigeriani. Anche lui viene usato dal sistema, ma al contrario di Lynn non è disposto a piegarsi. È consapevole del proprio ruolo di “mascotte” nell’ecosistema scolastico e lo denuncia con lucidità: “La cena è per raccogliere fondi, Lynn. Le celebrazioni non sono per le mascotte.”
Quando viene coinvolto nel piano di Lynn, il conflitto etico esplode. Il rapporto tra i due è un’alleanza fragile, costruita sulla condivisione della stessa lotta, ma minata da valori diversi. Se Lynn accetta di corrompersi per sopravvivere, Bank tenta – invano – di rimanere integro.
Padri, padroni e compromessi: le famiglie che reggono (o rompono)
Una figura silenziosamente centrale nel film Prime Video Bad Genius è Meng (Benedict Wong), il padre di Lynn. Lavora in sordina, spera, si sacrifica, ma anche lui cade nella trappola del sistema: ringrazia, si inchina, accetta la “carità” dell’istituto che finge di premiarla. La scena con la dirigente scolastica, dove il suo rispetto si scontra con l’arroganza del potere, è tra le più eloquenti del film.
È questo rapporto padre-figlia a dare profondità al personaggio di Lynn: ogni sua scelta, giusta o sbagliata, si muove all’interno di un codice affettivo complesso, dove l’ambizione si intreccia alla lealtà familiare.

Il vero esame: meritocrazia o miraggio?
Il fulcro tematico del film Prime Video Bad Genius è la meritocrazia come mito fondante di un sistema scolastico – e sociale – che in realtà premia chi parte avvantaggiato. Lynn e Bank sono brillanti, determinati, pieni di talento. Ma quello che manca loro non è l’impegno: è il capitale sociale, le connessioni, la libertà di sbagliare senza pagarne il prezzo.
Il film suggerisce che il confine tra giusto e sbagliato si assottiglia quando l’intero contesto è truccato. La truffa di Lynn diventa lo specchio di un’ipocrisia più grande: studenti privilegiati che pagano per il successo, istituzioni che chiudono un occhio purché le apparenze siano salve, famiglie che educano al risultato prima ancora che all’integrità.
Estetica del rischio: tensione, ritmo, linguaggio visivo
Sul piano formale, il film Prime Video Bad Genius funziona come un meccanismo a orologeria. Le scene degli esami – montate con ritmo serrato, musicate come rapine cinematografiche – danno al film un’identità ibrida tra thriller e coming-of-age. La regia di Lee sa alternare primi piani carichi di tensione a inquadrature più larghe che rivelano gli ambienti e le gerarchie sociali in cui i personaggi si muovono.
Il montaggio di Franklin Peterson contribuisce alla sensazione costante di corsa contro il tempo. Ma è nei dettagli – una finestra inquadrata, un gesto silenzioso, un silenzio che pesa – che Bad Genius trova il suo linguaggio più potente.
Il genio non basta
Bad Genius è un film che interroga il concetto stesso di “intelligenza utile”: chi può permettersi di essere brillante senza compromessi? Lynn è geniale, ma per sopravvivere deve vendere il suo ingegno, trasformarlo in merce, rinunciare alla purezza del sogno (Juilliard, la musica, la passione).
La sua storia è una parabola amara ma necessaria: anche il talento, in un mondo ingiusto, diventa un peso da portare. Lee non offre soluzioni, ma mostra con chiarezza dove il sistema si spezza. Non è un film sulla truffa: è un film sulla pressione. Sul prezzo da pagare per non restare indietro.
Nel finale, Lynn non viene punita nel senso classico. Ma ha perso qualcosa. Forse l’innocenza, forse l’illusione di potercela fare senza diventare come quelli che combatteva. E forse è proprio questo il vero fallimento che Bad Genius ci costringe a guardare in faccia: quando il sistema tradisce i suoi migliori elementi, non serve più copiare per barare. Basta partecipare.
Filmografia
Bad Genius
Thriller - Canada 2024 - durata 96’
Titolo originale: Bad Genius
Regia: J.C. Lee
Con Callina Liang, Benedict Wong, Jabari Banks, Taylor Hickson, Samuel Braun, Sarah-Jane Redmond


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