I film thriller per la tv hanno sempre avuto un gusto particolare per l’eccesso ma Follia ad alta quota, su Rai Premium la sera del 6 novembre, lo abbraccia senza freni. Il tv movie, targato Lifetime, si presenta inizialmente come un classico thriller d’alta quota, ma scivola presto in una spirale delirante fatta di ossessione psicotica, triangoli amorosi traballanti e voli acrobatici dell’inverosimile. Non è una questione di realismo, ma di controllo: chi tiene davvero in mano i comandi?


Il film costruisce la sua tensione su una dinamica morbosa e asimmetrica tra un’istruttrice di volo instabile e il suo giovane allievo, imbastendo una trama che gioca con l’identità, la vendetta e la fragilità emotiva. E quando tutto decolla, nulla resta a terra, nemmeno il buon senso.

Allison McAtee
Follia ad alta quota (2020) Allison McAtee

Tanya, Jake e gli altri passeggeri del disastro

Al centro del film di Rai Premium Follia ad alta quota c’è Tanya (Allison McAtee), istruttrice di volo dal passato traumatico e instabile. Il suo equilibrio mentale, già compromesso dalla morte in volo del suo co-pilota (con cui aveva un legame affettivo), si sgretola definitivamente quando incontra Jake (Marc Herrmann), un giovane allievo con il volto quasi identico a quello dell’uomo perduto. La sovrapposizione diventa ossessione. Tanya non distingue più tra realtà e desiderio.


L’oggetto del suo delirio, però, è vivo e incerto: Jake è confuso, ambizioso, sedotto ma non completamente corrotto. Sebbene si lasci andare a momenti di intimità con Tanya, mantiene un legame intermittente con sua moglie Annie (Anna Marie Dobbins), una figura più concreta ma spesso dipinta in toni caricaturali.


Intorno a loro ruotano personaggi di contorno come Margaret (Diane Robin), la madre invadente e sarcastica di Annie, e un gruppo di comparse funzionali al caos narrativo (tra cui un istruttore rivale e una modella assunta per orchestrare un inganno).


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Ossessione, manipolazione e identità liquide

Il motore principale del film di Rai Premium Follia ad alta quota film è la psicologia disturbata di Tanya, che usa il volo, mezzo di libertà per definizione, come arma di controllo e vendetta. La sua è una figura archetipica del thriller: donna seducente, manipolatrice, emotivamente instabile. Ma Follia ad alta quota non si accontenta della sola seduzione. Tanya ricostruisce il proprio passato su Jake, lo plasma fino a farne un simulacro vivente dell’uomo che ha perso. La linea tra amore e necrofilia simbolica è sottile, e il film la calpesta senza pudore.


La manipolazione non si ferma ai rapporti personali. Tanya ordisce piani complessi, crea false prove fotografiche, assolda comparse, costruisce narrazioni alternative. L’identità, nel film, è un costrutto fragile, manipolabile come le immagini da un drone. Jake non sa più chi è, Annie viene trasformata in una bugiarda, e persino Margaret, la voce della ragione, viene eliminata con una spinta nel vuoto. L’aria rarefatta in cui si muove il film diventa così lo spazio perfetto per una riflessione estrema sull’instabilità emotiva e la facilità con cui la realtà può essere alterata.

Marc Herrmann
Follia ad alta quota (2020) Marc Herrmann

Il finale spiegato

Il climax del film di Rai Premium Follia ad alta quota raggiunge vette parossistiche quando Tanya, ormai completamente fuori controllo, rinchiude Annie in una cassa e cerca di farla sparire nel Pacifico, spingendo Jake a gettarla senza sapere cosa contiene. Il punto di rottura arriva nel momento esatto in cui la voce di Annie riesce a perforare la scatola e la realtà costruita da Tanya. Jake capisce l’inganno, la dinamica si inverte: ora è lui a prendere il controllo.


Tanya, incapace di mantenere la presa, tenta la fuga lanciandosi con il paracadute, ma viene intercettata da manovre aeree di Jake e arrestata. Annie, miracolosamente salva, riesce a far atterrare il velivolo, chiudendo simbolicamente il ciclo di perdita di controllo.


Il film finisce con un tentativo di riappacificazione tra Jake e Annie, ma le ambiguità restano: lui ha tradito, lei forse pure, e il loro futuro insieme non ha davvero basi solide. Il trauma ha lasciato il segno.

Quando il cielo è un labirinto

Follia ad alta quota non è un film realistico né vuole esserlo. È un gioco di specchi, stereotipi e ossessioni in alta definizione. Più che una storia d’amore o un giallo classico, è una parabola grottesca sul desiderio di controllo e sulla perversione della memoria. Il volo, simbolo di libertà, diventa qui spazio chiuso, gabbia metallica sospesa nel nulla, dove tutto può succedere e ogni decisione ha conseguenze irreversibili.


Il risultato è un film che mescola il thriller psicologico con il melodramma più sfrenato, lasciando lo spettatore con una domanda che risuona ben oltre i titoli di coda: quando perdiamo l’orientamento emotivo, chi ci aiuta ad atterrare?

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Follia ad alta quota

Follia ad alta quota

Thriller - USA 2020 - durata 88’

Titolo originale: Deadly Mile High Club

Regia: Doug Campbell

Con Allison McAtee, Marc Herrmann, Anna Marie Dobbins, Diane Robin, Damon K. Sperber, Zephani Idoko

in TV: 06/11/2025 - Rai Premium - Ore 21.20