Land of Bad, il film in onda su Italia 1 la sera del 31 ottobre, è un thriller militare del 2024 che mette in scena una missione andata a rotoli, combattuta a metà tra la giungla delle Filippine e la sala comandi di una base americana.
Diretto da William Eubank, racconta un’operazione di salvataggio della CIA che si trasforma in una corsa disperata contro il tempo, seguita da due fronti diversi: da un lato il sergente JTAC J.J. “Playboy” Kinney, precipitato in territorio ostile, dall’altro il capitano Eddie “Reaper” Grimm, pilota di droni che lo guida a distanza.
Se la trama rientra nei confini del cinema d’azione più classico, il film cerca respiro nella dinamica tra i due protagonisti, entrambi prigionieri – uno della giungla, l’altro di un sistema militare cieco e disattento.

Nel cuore della giungla
La narrazione del film di Italia 1 Land of Bad segue la progressiva disintegrazione di una missione inizialmente sotto controllo. La squadra Delta Force inviata per liberare un agente della CIA è decimata da un’imboscata dell’Abu Sayyaf. Kinney, unico sopravvissuto visibile, è costretto a fuggire e sopravvivere da solo, in attesa di un’estrazione che non arriva mai. Il supporto aereo si esaurisce, il drone è scarico, l’elicottero si ritira, e Kinney finisce catturato.
Da qui parte una lunga sequenza di fughe, tentativi di contatto e colpi di fortuna, in cui ogni errore rischia di essere fatale. Ma la missione non è solo contro i nemici armati: è anche contro l’indifferenza di una base militare troppo impegnata a guardare il basket per rispondere al telefono.
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Due uomini, due guerre
Il film di Italia 1 Land of Bad si regge sul contrasto tra i due protagonisti. Da un lato Kinney, interpretato da Liam Hemsworth, è il volto della guerra sporca, vissuta sulla pelle. Giovane, inesperto, ma determinato, è l’uomo sul campo che non ha tempo per riflettere: deve sopravvivere, deve portare a termine la missione, anche quando tutto va storto.
Dall’altro c’è Reaper, Russell Crowe, il veterano dei cieli. I suoi strumenti sono schermi, cuffie e codici radio. È brillante, ma fuori posto, ironico fino all’assurdo: eppure, anche lui sta combattendo una guerra, fatta di regole assurde, superiori irresponsabili e tecnologia che promette efficienza ma spesso fallisce.
Il rapporto che si sviluppa tra i due, una strana fratellanza a distanza, è il motore emotivo del film. Non si vedono mai, ma diventano indispensabili l’uno per l’altro. È la voce di Reaper che tiene Kinney in vita. È la determinazione di Kinney che dà senso all’operato di Reaper.

Nemici senza volto
Se i due protagonisti hanno corpo e voce, i nemici no. L’Abu Sayyaf è presentato come una forza brutale, cieca, ideologicamente vaga. Le scene di violenza servono a creare tensione, ma non approfondiscono. I leader del gruppo sono ridotti a sagome, funzionali a creare ostacoli e giustificare le azioni dei protagonisti.
Il film di Italia 1 Land of Bad evita però il razzismo spicciolo o la retorica patriottica: preferisce usare i suoi antagonisti come un simbolo del caos, del pericolo sempre presente, senza pretendere di spiegare le dinamiche geopolitiche reali.
Controllo remoto e disconnessione umana
Land of Bad non è solo un film di guerra: è anche una riflessione, neppure troppo sottile, sul fallimento della catena di comando moderna. La guerra si fa da dietro uno schermo, ma chi decide di premere il pulsante spesso è troppo distratto, troppo distante, troppo umano. Il dramma di Grimm è tutto lì: è il migliore nel suo lavoro, ma nessuno lo ascolta, nessuno lo prende sul serio. La sua frustrazione cresce fino all’esplosione finale, simbolica e fisica, quando distrugge la TV della base come gesto di rottura.
Nel frattempo, Kinney combatte una guerra vera: a mani nude, con un machete, con l’acqua che lo sommerge e il sangue che scorre. La disconnessione tra i due mondi, il campo e il comando, è evidente, ma è proprio quel sottile filo radio che li unisce a salvare tutto.
La macchina, l’uomo e ciò che li separa
Eubank dirige con precisione, alternando ritmo frenetico e pause surreali. Il contrasto tra le esplosioni nella giungla e i siparietti domestici di Reaper crea una tensione narrativa inaspettata, a volte comica, a volte amara. Il regista evita la retorica e gioca con le aspettative del genere: invece di glorificare, mostra le crepe. In un’epoca di guerre digitalizzate, il film di Italia 1 Land of Bad ci ricorda che, alla fine, tutto si gioca ancora tra esseri umani imperfetti, dentro sistemi che non sempre funzionano.
Land of Bad è un film che sa di già visto, ma si prende il lusso di fare qualche passo fuori dal binario. Dietro i cliché del genere (l’eroe abbandonato, il drone che salva la giornata, i nemici assetati di sangue), c’è un racconto sulla solitudine, sulla responsabilità e sul legame fragile tra chi combatte e chi osserva.
Non è un film rivoluzionario, ma è onesto. E nel suo finale grottesco, quando Reaper passa da salvatore a invitato a un matrimonio, c’è forse la chiusura più vera: dopo la guerra, resta solo il tentativo di tornare normali. Anche se nessuno sa davvero come si fa.
Filmografia
Land of Bad
Azione - Usa 2023 - durata 113’
Titolo originale: Land of Bad
Regia: William Eubank
Con Liam Hemsworth, Russell Crowe, Luke Hemsworth, Ricky Whittle, Milo Ventimiglia, Daniel MacPherson
in TV: 31/10/2025 - Italia 1 - Ore 21.20
in streaming: su Google Play Movies Amazon Video Timvision Rakuten TV Infinity Selection Amazon Channel Apple TV Infinity+


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