Con il film Morire e poi ancora, in onda su Tv8 il 23 ottobre, il network Lifetime abbandona le classiche storie “ispirate a fatti reali” per lanciarsi in un thriller domestico costruito sull’instabilità dell’identità, sulla manipolazione affettiva e sulla lenta discesa verso la paranoia di una donna apparentemente comune.


Il tv movie parte da una premessa semplice e quasi rassicurante: Karen, madre e fotografa freelance, sembra aver ritrovato l’equilibrio con un nuovo compagno, David, dopo la tragica morte del marito. Ma questa stabilità dura poco: la notizia della presunta morte di David in un incidente aereo fa da miccia a una spirale di eventi che scoperchiano una verità più inquietante di qualsiasi lutto.

Michael Welch
Morire e poi ancora (2019) Michael Welch

Frammenti di un uomo inesistente

Al centro del film di Tv8 Morire e poi ancora c’è la figura di David (Michael Welch), marito devoto e partner affettuoso almeno in apparenza. La sua scomparsa improvvisa non segna la fine, ma l’inizio del vero incubo. Con la sua uscita di scena e successivo ritorno, il tv movie lavora sullo sgretolamento dell’identità: David non è chi diceva di essere. Emergeranno più versioni di lui, tra alias, frodi, conti bancari svuotati, e una lunga lista di crimini. È un uomo che ha costruito la propria esistenza su una serie di finzioni, e quando queste iniziano a crollare, la sua risposta non è la fuga, ma l’attacco.


Karen, interpretata da una Laurie Fortier, si trova costretta a ricostruire da zero non solo la sua situazione finanziaria, ma anche la propria memoria affettiva. L’uomo che amava non è mai esistito. Tutto ciò che aveva assunto come vero, dai gesti quotidiani alla sicurezza familiare, si trasforma in una recita orchestrata per convenienza e controllo.


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Donne, specchi e trappole

Non a caso il film di Tv8 Morire e poi ancora insiste visivamente sul tema del riflesso: lo sguardo dalla finestra, l’ombra che osserva, la donna bruna al funerale (quasi una versione alternativa di Karen), fino alla sequenza finale in cui David, sopravvissuto, continua a osservare da lontano. Il confine tra sé e l’altro è sfocato, e ciò che Karen credeva di conoscere (il volto del marito, il futuro della figlia, la propria casa) diventa terreno instabile.


I personaggi secondari amplificano questa sensazione di isolamento e ambiguità: Neil (Steven Allerick), vedovo anche lui, sembra essere un porto sicuro, ma la sua eccessiva perfezione lo rende quasi un’idea più che un individuo. Banker Barbara, interpretata dalla storica Mary Badham, è più di un semplice ostacolo burocratico: rappresenta il sistema che, invece di proteggere, scarica su Karen il peso delle colpe altrui.

Laurie Fortier
Morire e poi ancora (2019) Laurie Fortier

Maschere, soldi e sopravvivenza

Il film di Tv8 Morire e poi ancora mette in scena un matrimonio come campo di battaglia, dove amore, fiducia e sicurezza sono solo pretesti per nascondere interessi economici e manipolazione. Il denaro è ovunque: ipoteche falsificate, conti bancari svuotati, una polizza di assicurazione da 3 milioni con clausola di doppia indennità. L’affetto è un’esca, la famiglia un paravento.


In questo quadro, anche la maternità viene messa alla prova: Karen deve proteggere Annie 8Taylor Blackwell) non solo da un padre adottivo violento, ma da una realtà dove nulla è stabile. La casa, normalmente luogo sicuro, diventa teatro di incursioni, minacce e interrogatori. Ogni tentativo di riprendere il controllo passa per una lotta estenuante contro le apparenze, le istituzioni e persino la propria memoria.

Il finale spiegato

L’apice del film di Tv8 Morire e poi ancora arriva con il confronto finale: David minaccia, urla, costringe Karen a consegnargli i soldi, tiene Annie prigioniera nel bagagliaio. Karen riesce a ribaltare la situazione e, dopo un’ultima lotta, spara a David. Ma il colpo di scena è dietro l’angolo: il corpo scompare. Sei mesi dopo, Karen, Neil e Annie sembrano aver ricostruito una vita normale, in posa per una foto al parco. Ma, tra gli alberi, David osserva ancora.


Il tv movie si chiude volutamente senza giustizia o redenzione. L’assenza del corpo e la sua ultima apparizione da stalker silenzioso sottolineano che certi traumi non si risolvono, si archiviano temporaneamente. David non è morto, ma Karen è cambiata: ha imparato a combattere, a mentire, a sopravvivere. Il ritorno alla normalità è solo una nuova versione della recita.

Dietro l’horror

Morire e poi ancora non è solo un thriller da domenica pomeriggio, ma una riflessione sul potere delle maschere all’interno della famiglia e sul prezzo che si paga per fidarsi. Il film non cerca realismo o verosimiglianza: usa l’eccesso per raccontare un senso molto concreto di disorientamento, tipico delle relazioni tossiche e della violenza psicologica.


Ciò che resta, alla fine, non è l’identità dell’assassino o il destino dei personaggi, ma la consapevolezza che la verità in certi legami è la prima vittima. E che anche chi sopravvive non torna più com’era.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Morire e poi ancora

Morire e poi ancora

Thriller - USA 2019 - durata 90’

Titolo originale: Erasing His Past

Regia: Jared Cohn

Con Laurie Fortier, Michael Welch, Taylor Blackwell, Mary Badham, Al Sapienza, Steven Allerick

in TV: 23/10/2025 - TV8 - Ore 13.55