In un mondo dominato dall’apparenza e dalla fuga, Doppia identità, il film in onda su Tv8 il 15 ottobre, si presenta come un thriller che intreccia il dramma familiare all’urgenza della sopravvivenza. Diretto da Roxanne Boisvert e scritto da Melissa Cassera e ML Roberts, il tv movie Lifetime prende spunto da fatti reali (in particolare il caso di Laura Oglesby) per raccontare una storia che non è solo un intreccio di crimini e rivelazioni, ma anche un’esplorazione profonda della fragilità dei legami familiari e del prezzo da pagare per la libertà.
In una trama costruita con tensione crescente e colpi di scena ben piazzati, Doppia identità non si limita a giocare con il concetto di furto d’identità: lo destruttura e lo reinterpreta attraverso una lente intima e relazionale, spostando il focus su ciò che resta quando si è costretti a tradire chi si ama.

Il fantasma con il volto della figlia
Susan (Patrice Goodman) è una donna in fuga. Quando il film di Tv8 Doppia identità si apre, la troviamo sconvolta, costretta a lasciare tutto alle spalle dopo aver scoperto il coinvolgimento del compagno, Cliff (Jordan Van Dyck), in un omicidio. Ma invece di rivolgersi alla polizia o ai familiari, Susan sceglie di scomparire e lo fa assumendo l’identità della figlia da cui è da tempo separata, Natalie (Blaise Crocker).
Il furto d’identità non avviene con violenza né con intenti criminali tradizionali: è una scelta disperata, un modo per tagliare i ponti con il passato e proteggersi da un uomo violento. Tuttavia, la bugia ha gambe corte, e quando Natalie ricompare nella sua vita, ciò che era stato sepolto torna a galla con forza.
La dinamica madre-figlia è al centro della narrazione: da un lato Susan, che si nasconde dietro il volto della figlia per rifarsi una vita in una cittadina di provincia; dall’altro Natalie, decisa a scoprire la verità su una madre che credeva perduta. Il film gioca sull’equilibrio precario tra fiducia e tradimento, tra perdono e rancore, fino a far convergere le due donne in un’alleanza ritrovata.
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Un passato che non muore mai
La trama del film di Tv8 Doppia identità si sviluppa come un’indagine personale che si trasforma progressivamente in un thriller sempre più cupo. Natalie si insospettisce quando trova tracce di sangue in casa e scopre che la madre è sparita nel nulla. Da lì inizia una caccia all’uomo e alla verità, che coinvolge anche Tom, cugino di Susan, apparentemente disposto ad aiutare.
Parallelamente, Susan cerca di integrarsi in un nuovo contesto usando l’identità rubata, ma ogni tentativo di ricostruzione, dall’affitto della casella postale fino alla ricerca di lavoro, viene macchiato dal sospetto e dal senso di colpa.
Il personaggio di Penny (Helene Lohan Cameron), la locandiera, e quello di Imani (JaNae Armogan), la proprietaria della boutique, offrono a Susan una possibilità di rinascita, ma anche qui l’equilibrio è fragile. Quando il corpo dell’uomo ucciso da Cliff viene ritrovato nei boschi, la tensione esplode: la fuga diventa caccia, e la verità inizia a prendere forma.

Il vero volto del pericolo
Se inizialmente il film di Tv8 Doppia identità sembra suggerire che il vero nemico sia Cliff, l’uomo da cui Susan sta scappando, il film ribalta le aspettative nel terzo atto. In una sequenza culminante ambientata nella locanda sicura dove madre e figlia si sono rifugiate, la minaccia assume un volto inaspettato: è Tom (David Alexander Miller), il cugino apparentemente protettivo, a rivelarsi l’assassino. Cliff, fino a quel momento visto come l’aggressore, stava in realtà cercando di coprire un crimine non suo, rendendo la sua colpevolezza più sfumata e ambigua.
Il finale mette in discussione tutte le certezze costruite fino a quel momento. La tensione si scioglie in una lotta fisica e simbolica: Tom viene ucciso in uno scontro armato, Cliff sopravvive ma è ormai distrutto, e le due donne, madre e figlia, emergono più consapevoli, ma segnate. L’identità, centrale nel titolo e nel racconto, viene finalmente restituita a Natalie, ma con essa arriva anche una nuova forma di complicità. Il crimine ha avuto un costo, ma ha anche permesso una riconnessione.
Identità, trauma e perdono
Il film di Tv8 Doppia identità affronta temi pesanti con una struttura narrativa accessibile: la violenza domestica, la fuga, il senso di colpa, l’ambiguità morale. Ma soprattutto mette in discussione la nozione stessa di identità: non solo quella legale o burocratica, ma quella più profonda, emotiva, familiare. Susan non ruba semplicemente dei numeri o un nome: si appropria, anche se temporaneamente, della vita della figlia, nel tentativo disperato di salvare la propria.
Il tv movie mostra come il trauma può deformare le scelte, come il bisogno di protezione può portare a gesti estremi, e come la verità sia spesso sepolta sotto strati di paura, menzogna e dolore. Eppure, nella rete di sospetti e bugie, emerge anche il potere trasformativo del perdono. Natalie sceglie di non condannare la madre, ma di comprenderla. In un contesto in cui tutti sembrano avere qualcosa da nascondere, questo atto diventa forse il più rivoluzionario.
Il finale spiegato
L’atto finale del film di Tv8 Doppia identità ricompone il puzzle con uno scarto narrativo netto: Cliff, inizialmente presentato come un uomo pericoloso, è in realtà colui che ha coperto l’omicidio commesso da Tom. La scena in cui Susan neutralizza Cliff con un candeliere prepara lo spettatore a un confronto diretto tra bene e male, ma è Natalie a capire per prima la verità.
Il colpo di scena avviene quando Tom, l’alleato fidato, rivela la sua vera natura. La pistola, simbolo di potere e verità, passa di mano più volte fino all’inevitabile epilogo: Tom viene ucciso da un colpo sparato durante una colluttazione. L’arrivo della polizia chiude il cerchio, lasciando spazio a un senso di giustizia imperfetta ma funzionale.
Con Doppia identità, Lifetime firma un thriller che non pretende di innovare i codici del genere, ma li impiega con intelligenza per costruire una storia che scava nelle relazioni familiari più che nei misteri polizieschi. La storia di Susan e Natalie non è solo quella di una madre che ruba, ma di due donne che, attraverso errori, bugie e pericoli, imparano a riconoscersi di nuovo. Il film chiude con loro che aprono un’attività insieme, un gesto che non cancella il passato ma lo trasforma in qualcosa di nuovo.
Il cinema, anche quello televisivo, ha ancora molto da dire quando riesce a rendere la suspense il veicolo per raccontare ciò che davvero ci definisce: le nostre paure, le nostre scelte e i legami che, nonostante tutto, resistono.
Filmografia
Doppia identità
Thriller - Canada 2024 - durata 90’
Titolo originale: My Mother Stole My Life
Regia: Roxanne Boisvert
Con Patrice Goodman, Blaise Crocker, David Alexander Miller, Jordan Van Dyck, Mikael Conde, Dawn Lambing
in TV: 15/10/2025 - TV8 - Ore 13.45
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