In onda su Rai Premium la sera del 14 ottobre, Il faro dei ricordi, diretto da Rich Newey e tratto dal romanzo di David Baldacci, è un film che sfugge alle definizioni facili. Etichettato come commedia romantica, si muove invece in un territorio più complesso, dove il dolore per la perdita, il tentativo di ricostruire e la ricerca di nuovi equilibri familiari prendono il sopravvento su qualsiasi dinamica sentimentale di superficie.
Con una durata contenuta di appena un’ora e mezza, il tv movie targato Hallmark cerca di affrontare temi profondi senza appoggiarsi troppo al sentimentalismo, ma paga a caro prezzo le sue ambizioni narrative, lasciando lo spettatore con più domande che risposte.

Tra memoria e presente
La vicenda del film di Rai Premium Il faro dei ricordi ruota attorno a Jack Armstrong (Sam Page), un uomo segnato da una misteriosa malattia che sembrava condannarlo, ma che sopravvive inspiegabilmente alla morte improvvisa della moglie Lizzie (Amanda Schull). Decidendo di prendersi una pausa dalla sua vita ormai svuotata, Jack si trasferisce con i suoi due figli nella cittadina d’infanzia di Lizzie, in un’estate che promette redenzione e cambiamento. La casa di famiglia, che Lizzie chiamava affettuosamente “Il Palazzo”, e un vecchio faro ormai in rovina diventano i luoghi simbolo di questo viaggio interiore.
Jack si impegna nella ristrutturazione del faro, un gesto che va oltre il restauro fisico: è un tentativo di tenere viva la memoria della moglie e dare un senso al presente. Durante i lavori, inizia a vedere e dialogare con Lizzie sotto forma di apparizioni, incontri che lo spingono a confrontarsi con il passato ma anche ad aprirsi a nuove possibilità. Intorno a lui ruotano le storie dei figli, in particolare Mikki (Madeline Grace Popovich), adolescente rabbiosa e confusa, e della loro nuova conoscente Jenna (Sarah Drew), una madre single dal passato difficile ma capace di empatia e comprensione.
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Oltre l’amore, il dolore al maschile
A differenza di molte produzioni simili, il film di Rai Premium Il faro dei ricordi mette al centro il percorso emotivo di un uomo. Jack non è solo un padre vedovo, è un sopravvissuto che deve imparare a convivere con l’assenza e con un futuro imprevisto. La sua vicenda non si risolve in un nuovo amore, ma passa per la responsabilità genitoriale, per la volontà di restare saldo nonostante la tempesta. Il romanticismo, presente ma laterale, non domina la scena: è il lutto a guidare la storia.
Le apparizioni della defunta Lizzie non sono puro artificio narrativo, ma momenti chiave per esplorare come il legame con chi non c’è più possa continuare a modellare le scelte dei vivi. La relazione che si sviluppa con Jenna, tenue e mai esplicitamente definita, serve più a creare un contrappeso alla malinconia che a suggerire un finale romantico chiaro. In questo senso, il film rifiuta deliberatamente di fornire una chiusura convenzionale.

Mikki, la musica e il primo passo verso la luce
Mentre nel film di Rai Premium Il faro dei ricordi Jack lotta con la propria identità di padre e uomo solo, la figlia Mikki attraversa un viaggio altrettanto turbolento. All’inizio insofferente verso la nuova città, si apre progressivamente grazie all’incontro con Liam (Bryant Prince), figlio di Jenna, e soprattutto alla musica. Il loro legame, nato da una passione condivisa, rappresenta uno dei pochi archi narrativi con uno sviluppo lineare e coerente. La musica diventa il suo linguaggio emotivo, lo strumento per elaborare la perdita e cominciare a guarire. Il suo momento sul palco, cantando un brano originale, è uno dei vertici emotivi del film.
Ma proprio questa linearità contrasta con le ambiguità della trama adulta: se Jack e Jenna dovessero avvicinarsi sentimentalmente, cosa significherebbe per Mikki e Liam? Il film non affronta direttamente questo nodo, lasciando aperti scenari poco chiari che appannano il senso complessivo della storia.
Temi forti, esiti incerti
Il cuore del film di Rai Premium Il faro dei ricordi batte attorno a temi potenti: il lutto, il legame familiare, la possibilità di rinascere dopo una perdita devastante. Tuttavia, la struttura narrativa si appoggia a troppi simboli mai del tutto sviluppati. Il faro, emblema evidente di memoria e speranza, resta un’idea affascinante ma non trova una vera integrazione nell’arco emotivo dei personaggi. Allo stesso modo, il passato di Jenna (potenzialmente interessante) viene solo sfiorato, lasciando il suo personaggio sospeso, quasi funzionale al percorso degli altri più che portatore di una propria evoluzione.
Il film non è aiutato da alcuni buchi di sceneggiatura piuttosto vistosi. Primo tra tutti, l’incognita sulla malattia di Jack, mai nominata né spiegata, che priva il racconto di credibilità e intensità. In una storia che pretende di affrontare la sofferenza umana, la mancanza di coerenza narrativa può far deragliare l’empatia dello spettatore.
Un racconto che sfugge dalle mani
Il faro dei ricordi è un film che prova a parlare di vita, morte, ricordi e rinascita. Ci sono momenti riusciti (la performance di Mikki, i dialoghi tra Jack e Lizzie, le atmosfere estive che restituiscono una malinconia sottile) ma l’impianto narrativo non regge il peso delle sue ambizioni. Il tv movie finisce per promettere un senso che non arriva, un messaggio che resta sfocato. Troppe linee narrative si chiudono in modo frettoloso, altre restano aperte senza intenzione.
È un film che avrebbe potuto essere molto di più se avesse avuto il coraggio di approfondire davvero i suoi personaggi, di dare un finale chiaro o, almeno, di scegliere un tono netto tra realismo e magia. Resta un’opera a metà strada: sincera nelle intenzioni, ma indecisa nella forma. E se il faro doveva essere simbolo di guida e chiarezza, in questo caso la luce resta fioca, lasciando lo spettatore in una nebbia emotiva da cui è difficile uscire con una risposta.
Filmografia
Il faro dei ricordi
Giallo - Usa 2021 - durata 84’
Titolo originale: One Summer
Regia: Rich Newey
Con Sam Page, Sarah Drew, Madeline Grace Popovich, Gavin Borders, Amanda Schull, Bryant Prince
in TV: 14/10/2025 - Rai Premium - Ore 21.20
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