Everybody Loves Me When I’m Dead, il nuovo film thailandese diretto da Nithiwat Tharatorn su Netflix dal 14 ottobre, si presenta come un thriller criminale, ma sotto la superficie affilata del genere si muove qualcosa di più profondo. Non è solo un film su una rapina o un piano andato storto. È un racconto sull’impatto silenzioso ma devastante delle pressioni sociali, economiche e familiari sulla vita di persone comuni.
Il lungometraggio segna il ritorno al cinema di Theeradej Wongpuapan, volto noto della televisione thailandese, e introduce lo spettatore in una Bangkok dove le scelte morali si fanno sempre più sfocate.

Una scorciatoia verso l’abisso
Nel film Netflix Everybody Loves Me When I’m Dead, Toh è un padre, un marito, un impiegato di banca. È anche un uomo sull’orlo del collasso. Il suo lavoro, un tempo sicuro, è minacciato dall’automazione. I debiti aumentano, le rate non si fermano, e l’educazione internazionale della figlia è diventata una spesa impossibile da sostenere. È in questo contesto che entra in scena Petch, giovane collega che scopre l’esistenza di un conto dormiente con 30 milioni di baht, appartenente a un cliente deceduto senza eredi.
Quella che potrebbe sembrare una soluzione facile si trasforma in una spirale di tensione, violenza e decisioni irreversibili. Il furto del denaro non passa inosservato e attira l’attenzione di figure pericolose del crimine organizzato, pronte a reclamare ciò che ritengono proprio. Da quel momento in poi, ogni passo di Toh e Petch li allontana dalla normalità e li avvicina a un punto di non ritorno.
Volti comuni, dilemmi eccezionali
Toh, impersonato nel film Netflix Everybody Loves Me When I’m Dead da Theeradej Wongpuapan, non è un antieroe classico. È un uomo che rappresenta l’ansia silenziosa di una generazione intera, quella che ha seguito le regole, lavorato sodo, investito tutto nella famiglia – e si trova comunque schiacciata da un sistema che non perdona. La sua trasformazione è graduale ma inevitabile: più che una discesa nel crimine, è un cedimento sotto il peso dell’insostenibile.
Petch, interpretato da Vachirawich Wattanapakdeepaisan, è l’elemento propulsore, il giovane che incarna l’ingenuità e l’ambizione. Non è un criminale, ma nemmeno un idealista. È semplicemente qualcuno che, come molti, cerca una via d’uscita. Il suo rapporto con Toh è centrale: i due non sono amici, ma complici forzati, legati non dalla fiducia ma dalla necessità.
Nel sottobosco della storia si muove Vodka, il personaggio interpretato da Chulachak Chakrabongse, figura ambigua che dà volto al mondo criminale. La sua presenza non è tanto fisica quanto atmosferica: un’ombra costante che incombe sulle azioni dei protagonisti, ricordando allo spettatore che ogni scorciatoia ha un prezzo.

Sopravvivere è già una colpa?
Uno dei temi principali del film Netflix Everybody Loves Me When I’m Dead è il confine sottile tra giusto e sbagliato in una società in cui il merito non garantisce la sicurezza e il rispetto delle regole non porta stabilità. Everybody Loves Me When I’m Dead racconta cosa succede quando le istituzioni – lavoro, banca, famiglia – invece di proteggere, espongono. Quando le persone comuni si trovano costrette a scegliere tra l’etica e la sopravvivenza, la morale non è più un principio, ma un lusso.
Altro nodo cruciale è il peso delle aspettative familiari, soprattutto quelle imposte dai ruoli tradizionali. Toh è spinto non solo dalla necessità economica, ma dal desiderio di garantire alla figlia un futuro migliore, anche a costo di sacrificare tutto ciò in cui ha sempre creduto. Il film mette in discussione l’ideale del padre perfetto e dell’uomo che deve reggere da solo il peso della famiglia.
Infine, si interroga sulla modernizzazione che esclude: la minaccia dell’automazione e la precarietà di lavori un tempo sicuri fanno da sfondo a una crisi identitaria, più che economica. Il protagonista non perde solo stabilità, ma anche senso di sé.
Senza assoluzioni
Il film Netflix Everybody Loves Me When I’m Dead racconta una storia in cui le scelte sbagliate non nascono da avidità, ma da una società che non lascia alternative. In un mondo dove la sopravvivenza può diventare un crimine, il lungometraggio ci costringe a chiederci: cosa avremmo fatto noi?
Il suo obiettivo, del resto, è raccontare il crimine non come eccezione, ma come possibilità. Scomoda, ma comprensibile. E forse, per qualcuno, inevitabile.
Filmografia
Everybody Loves Me When I'm Dead
Thriller - Thailandia 2025 - durata 128’
Titolo originale: Everybody Loves Me When I'm Dead
Regia: Nithiwat Tharatorn
Con Theeradej Wongpuapan, Vachirawich Wattanapakdeepaisan, Fatima Dechawaleekul, Chulachak Chakrabongse
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